lunedì 4 febbraio 2008

* ACQUALATINA STORY

ACQUALATINA: SUPERATA LA DECENZA

Con tutto il rispetto.
L’altra sera abbiamo visto dagli schermi di una televisione locale il capogruppo provinciale del Pd affannarsi nel difendere, ancora una volta, la scomoda posizione del Comune di Bassiano, rispetto alle note vicende che lo vede contrapposto alla società Acqualatina e all’Ato n.4.
Il capogruppo del Pd in provincia ha da fine dicitore disquisito d’acqua e depurazione. Ha comiziato di tariffe inopinatamente gonfiate e di stipendi, oltre il limite dell’umana decenza, riscossi dai consiglieri d’amministrazione.
Ed ancora, di finanziamenti relativi ad un progetto di finanza che il gestore Acqualatina ha chiesto e ottenuto dalla Depfa Bank.
Insomma, per Domenico “memmo” Guidi e il bravo e incensurabile conduttore tv, è stata sicuramente una serata memorabile: da incorniciare e lasciare ai posteri del popolo dei 24 pollici pontino.
E’ mancata però alla completezza d’informazione, e per questo ce ne rammarichiamo, un’ultima e significativa accusa: quella di far incriminare Acqualatina, l’Ato n.4 e i suoi rappresentanti pubblici e privati per aver crocifisso nostro Signore Gesù Cristo.
Un’accusa, che stante le continue richieste di condanna esposte al pubblico ludibrio televisivo, sarebbe stata la perfetta conclusione del programma.
Ma tant’è, come citavano i latini: sic transit gloria mundi.
Nell’occasione, e senza volere occupare i panni del difensore d’ufficio di nessuno, prendiamo in esame due “facezie” riferite dal capogruppo Guidi.
La prima riguarda le tariffe attualmente in vigore, l’altra concernente l’operazione Depfa Bank.
Abbiamo avuto modo di leggere e in seguito di comparare le tariffe idriche che il Comune di Bassiano praticava nell’anno di grazia 1991, giusta delibera del Cipe n.4 di quell’arcaico periodo.
Ebbene, nel 1991 i cittadini di Bassiano pagavano il prezioso liquido da 72 a 94 metri cubi 1400 lire, pari a euro 0,72 il metro cubo.
Acqualatina OGGI offre da zero a 110 metri cubi ad euro 0,36 al metro cubo. Sfondando poi la fascia ed entrando in quella oltre i 94 metri cubi, a Bassiano si pagavano, nel 1991, 1600 lire, pari ad euro 0,82 il metro cubo.
Acqualatina OGGI sta offrendo il servizio, cosiddetto base, da 110 – 200 metri cubi a 0,61 il metro cubo.
Senza contare che a Bassiano, stante sempre la delibera Cipe dell’anno 1991, c’era in vigore anche il pagamento del minimo impegnato.
Ovvero: l’odioso balzello per il quale tutti i cittadini, che pur non aprendo mai il rubinetto dell’acqua dovevano pagare nella misura di 72 metri cubi.
Il tutto alla modica cifra di 1.000 lire (euro 0,51) il metro cubo.
Stendiamo un velo pietoso, per chiudere il capitolo, su quello che era l’efficienza della rete di depurazione e idrica dell’ameno Comune.
Comparate, dunque, le tariffe idriche tra Acqualatina e l’ex efficientissimo gestore pubblico dell’acqua bassianese, passiamo alla seconda risposta: la vicenda Depfa Bank. La questione riguarda un finanziamento di 115 milioni d’euro mirato a rimborsare l’esistente indebitamento del bridge loan e a finanziare gli investimenti, oltre ad una linea di credito di 9,5 milioni d’euro. A quest’operazione, con lettere ufficiali in fotocopia, si opponevano tre Comuni pontini, tra i quali Bassiano. La contestazione? L’articolo 17 del Disciplinare Tecnico. Giova ricordare come già chiarito dall’Ato n.4 all’Assessorato Regionale all’Ambiente e Cooperazione tra i Popoli, che il “Progetto di finanza” non ha richiesto alcuna garanzia da parte di terzi, e tantomeno dai Sindaci, ma gode di una garanzia intrinseca da parte privata sui flussi di cassa della società. I Comuni non potranno avere ripercussioni negative di qualsiasi sorta, non trattandosi di strumento finanziario che preveda rivalsa nei loro confronti, comprese le opere realizzande, che confluiranno, al termine della concessione, nel patrimonio dei Comuni stessi.
Everardo Longarini (nella foto) Portavoce del Presidente della Provincia di Latina
Armando Cusani

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