mercoledì 6 febbraio 2008

* Sonnino. Riceviamo e pubblichiamo

CARNEVALE DI SANGUE A SONNINO
Tra sconcerto ed esasperazione, in un paese con pochi punti di riferimento per gli adolescenti ed i bar sempre più pieni con l’aumento della vendita degli alcolici. Poche e sporadiche iniziative vengono prese a favore dei più giovani.
di Claudio Zappalà, pastore evangelico di Sonnino

Nel paese, Ermanno Merluzzi, pensionato, da una vita dentro la sua macelleria, è conosciuto per la sua simpatia e mitezza e mai nessuno poteva ipotizzare che avrebbe imbracciato il suo ‘amato’ fucile da caccia per sparare su una folla di bambini e ragazzi.
A poche ore dall’accaduto le riflessioni sono tante. La prima che emerge è che l’episodio non rientra in un incidente o in una casualità. Sembra che già l’hanno passato si sia verificato qualcosa di simile.
Proprio domenica pomeriggio, dopo la sfilata dei carri e l’improvviso nubifragio che ha bagnato tutti, gruppi di adolescenti sotto la pioggia continuavano i goliardici scherzi, lungo via Arringo, riempendo palloncini d’acqua, usavando bombolette di schiuma e altro, contro altri coetanei che passavano, incuranti del maltempo.
Certo è che una ordinanza annuale sui ‘limiti e comportamenti’ da tenere durante la festa del carnevale è ben poca cosa. La scuola elementare, nel 2007, si è fatta promotrice di azioni di sostegno nei confronti dei più giovani, ma non ha avuto alcun seguito.
L’episodio è solo una punta dell’icesberg di un disagio sociale conclamato. Infatti una festa di gioia di bambini che si trasforma in tragedia deve far riflettere oltre le immediate circostanze generiche. Nascondersi dietro il fattore dell’età del pensionato, dell’esasperazione creata per il lancio delle uova contro la vetrina della macelleria è ben poca cosa; è come voler continuare a ‘nascondere l’immondizia sotto il tappeto’.
E’ necessario intervenire urgentemente e collettivamente al fine di arginare una situazione di estremo disagio. Le istituzioni, le associazioni, le forze politiche e le realtà religiose presenti sul territorio si devono subito attivare e collaborare tra loro, per iniziare un lavoro con i più giovani, senza perdere di vista le altre fasce di età ed altre problematiche gravi.
La Chiesa evangelica di Largo Ernesto Di Biagio, pastore Claudio Zappalà, prima di tutto esprime la propria solidarietà ai bambini e famiglie colpite da questa assurda tragedia, dando la propria disponibilità e supporto per un impegno collettivo con le altre realtà sociali, sottolineando che per far fronte ad un problema non bisogna mai pensare che la responsabilità sia solo da una parte.

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