martedì 18 dicembre 2007

* Visitiamo un presepe

"E mise la sua tenda in mezzo a noi!”

«Non possiamo ridurre Gesù
a personaggio di una fiaba»
di Gino Cangiano


Anche quest’anno come ormai tradizione la parrocchia di San Giuseppe Lavoratore di Formia (Latina) ha realizzato un artistico presepe attualizzando il messaggio evangelico del Natale nel territorio in cui la comunità si trova a vivere e a testimoniare Cristo ogni giorno. “E mise la sua tenda in mezzo a noi”, questo il tema che abbiamo scelto per il nostro tradizionale presepe che da anni vede impegnata la nostra comunità parrocchiale nella ricerca di un tema che possa aiutarci a riflettere e cambiare la nostra vita osservando Gesù bambino nella mangiatoia. Nel Bambino di Betlemme ogni uomo scopre di essere gratuitamente amato da Dio: chi si ferma davanti al Figlio di Dio che giace inerme nel presepe non può non sentirsi sorpreso da questo evento umanamente incredibile. Un evento che cambia per sempre la storia dell’uomo.
San Giovanni, apostolo prediletto del Signore, sottolinea che noi siamo realmente figli di Dio, apparteniamo veramente alla famiglia che ha Dio come Padre. E ciò pèrché Gesù, Figlio Unigenito, è venuto a porre la sua tenda in mezzo a noi, per radunare tutte le genti in un’unica famiglia, in un solo popolo. Nel Natale risuona nel mondo intero l’annuncio semplice e sconvolgente: “Dio ci ama”. “Noi amiamo – dice san Giovanni - perché egli ci ha amati per primo”. Questo mistero è ormai affidato alle nostre mani perché, sperimentando l’amore divino, viviamo protesi verso le realtà del cielo, cercando anzitutto il Regno e la sua giustizia. Il nostro desiderio è di immaginare il Figlio di Dio che nasce tra le nostre case, nel nostro quartiere, nella nostra comunità parrocchiale. Tuttavia la gioia del Natale non ci fa dimenticare il mistero del male, il potere delle tenebre che tenta di offuscare lo splendore della luce divina. Ma Gesù non si stanca di proporre il suo Vangelo a tutti, sapendo di essere segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. Solo il Bambino, che giace nel Presepe possiede il vero segreto della vita. Questo bambino deve essere accolto con un atteggiamento molto particolare: la semplicità dei pastori e la ricerca dei Magi, ci è di esempio la docilità di Maria e la sapiente prudenza di Giuseppe. Gli oltre duemila anni di storia cristiana sono pieni di esempi di uomini e donne che hanno creduto al mistero del Natale, hanno aperto le braccia all’Emmanuele divenendo con la loro vita fari di luce e di speranza. E’ il segno che l’amore di Gesù lega a sé quanti lo accolgono in un duraturo rapporto di amicizia e di fraternità. In compagnia di Gesù il cammino faticoso diventa di gioia. Camminiamo insieme a Gesù e così questo anno sarà felice e buono. Questo l’augurio che ci sentiamo di dare ad ognuno di voi che, in questo periodo di tempo, si fermerà in contemplazione e osservazione del presepe, un augurio di pace e di benedizione sulle nostre famiglie, sui nostri bambini, sui nostri giovani, sui nostri anziani ed ammalati. Perché preparando lo spazio nel nostro cuore al piccolo Gesù che nasce, possiamo diventare testimoni di un amore che ama e arricchisce. Questo amore siamo chiamati a diffonderlo maggiormente nei nostri quartieri, tra le nostre case, nei nostri bar, negozi, scuole nei luoghi della nostra quotidianità concreta. Solo così la Parola che per secoli Dio ha diffuso per bocca dei profeti e che si è fatta carne in Cristo Gesù tornerà ad incarnarsi nei luoghi della nostra vita quotidiana soprattutto nei luoghi bui, dove la speranza sembra essere assente. Vi invitiamo a visitare il nostro presepe, così da poter pregare con noi e attraverso di noi riflettere su quanto sia necessaria la testimonianza di ognuno perché Gesù torni a nascere nelle nostre case. Buon Natale a tutti da parte del nostro gruppo del presepe, da parte dei nostri cari sacerdoti don Vincenzo, don Antonio e don Josè!

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