sabato 19 gennaio 2008

* CONTRI I PARASSITI

Palme:
al via lotta contro i parassiti


Presto in commercio prodotti fitosanitari per ridurre i danni. La battaglia contro il “punteruolo rosso”, parassita che sta distruggendo numerose palme in diverse Regioni italiane ed anche nella provincia di Latina, è già cominciata. Saranno emanati decreti amministrativi per l’immissione in commercio di prodotti fitosanitari, per un’utilizzazione limitata, che potrebbero contrastare o ridurre i danni provocati dal parassita. Lo comunica il Ministero della Salute, che sta seguendo il fenomeno, di concerto con il Ministero delle Politiche Agricole e con il Ministero dell'Ambiente.

venerdì 18 gennaio 2008

* Gaeta: protesta lavoratori

Mentre i lavortori continuano la loro protesta "pacifica"

Off Shore, secondo incontro con l’Amministrazione
“Soluzione indicata nella delibera del 12 dicembre approvata all’unanimità”

Questa mattina c’è stato un incontro tra l’Assessore alla Portualità Giovanni Cavalieri, in rappresentanza del Sindaco Raimondi assente per impegni istituzionali, e una delegazione sindacale di Off Shore che si è già confrontata con il Sindaco Raimondi dopo il Consiglio Comunale di ieri.
“L’Amministrazione è fortemente interessata allo sviluppo dell’azienda perché rappresenta una possibilità di occupazione qualificata per la città – dichiara l’Assessore – Stiamo preparando una lettera per il presidente dell’Autorità Portuale Fabio Ciani, che sarà inviata la prossima settimana, in cui chiediamo la soluzione della vicenda: la concessione deve essere revocata al momento dell’individuazione di un’area idonea alle attività di Off Shore, così come indicato nella delibera consiliare del 12 dicembre 2007 approvata all’unanimità”.

“Stiamo manifestando in modo assolutamente pacifico, come faremo sempre, per attirare l’attenzione della città sulla situazione dell’azienda – afferma Vincenzo Ferraiuolo, rappresentante dei lavoratori - e per salvaguardare il livello occupazionale della ditta”.

* Gaeta, San Sebastiano

Festa di San Sebastiano, raduno comprensoriale dei Vigili
L’evento si svolge quest’anno per la prima volta

Il Comune di Gaeta ospiterà, in occasione della ricorrenza di San Sebastiano il 20 gennaio, i Vigili Urbani dei comuni delle foranie dell’Arcidiocesi per condividere un momento di festa.
Il programma prevede, alle 10.30, il raggruppamento dei gonfaloni sul sagrato della chiesa di San’Erasmo. Seguirà alle 11 la Santa Messa celebrata dall’Arcivescovo Fabio Bernardo D’Onorio. Dopo la cerimonia il Sindaco Raimondi ed il Comando di Polizia Locale saluteranno i convenuti presso l’Hotel Serapo.
“È la prima volta che si organizza un evento del genere nel comprensorio e voglio ringraziare l’Arcivescovo D’Onorio per la disponibilità a celebrare la Messa in Cattedrale e l’Assessore Ialongo insieme con il corpo di Polizia Municipale per l’organizzazione. I Vigili Urbani sono un corpo importante per tutti i comuni e lo diventeranno sempre di più – afferma Raimondi – Spero che questa ricorrenza possa, in futuro, arrivare a coinvolgere le forze municipali di tutta la Provincia di Latina in modo da organizzare un vero e proprio raduno a Gaeta”.

* Pallamano Serie A2

BIG MATCH DELLA STAGIONE TRA
BOLOGNESI E FONDANI


Il conto alla rovescia segna -8: tanti sono i giorni che separano l’HC Semat Fondi dalla partita che vale una buona fetta di stagione, lo scontro diretto con il Castenaso. Le due compagini sono state finora le protagoniste del girone B di A2 e dopo dieci giornate restano appaiate al comando della classifica, con nove vittorie ed un pareggio a testa; bolognesi e fondani hanno scavato un baratro tra loro e le inseguitrici, le più immediate delle quali (CUS Chieti, Ascoli e Cingoli) hanno un distacco di ben dodici punti. A meno di clamorose sorprese, quindi, sarà una lotta a due a decidere l’unica promozione in A1. Il cammino delle due formazioni è stato pressoché speculare: entrambe a punteggio pieno fino alla quinta giornata, sono stati i felsinei a compiere il primo passo falso pareggiando in casa nel sesto turno con la neopromossa Prato. I fondani, dal canto loro, hanno mantenuto i due punti di vantaggio in classifica fino alla nona giornata, quando sono stati fermati in trasferta da un ottimo Pescara; il decimo turno, ultimo prima della lunga sosta natalizia, ha visto le vittorie dei bolognesi sul CUS Chieti e dei fondani sul campo del Cingoli, risultati che hanno permesso alle due squadre di allungare ancora in classifica. Ci sono tutte le premesse, dunque, per vedere un match intenso e combattuto, che non varrà solo per assegnare il platonico titolo di “campione d’inverno” ma per misurare l’autentico valore delle due formazioni e dare ad una delle due contendenti un eventuale vantaggio che potrebbe rivelarsi decisivo. I “Pirati”, come vengono tradizionalmente chiamati gli atleti del Castenaso, costituiscono una squadra completa e tecnicamente valida; la società bolognese segue una politica molto simile a quella fondana, puntando sulla valorizzazione dei talenti locali, scelta premiata, tra l’altro, dal titolo di Campione d’Italia Under 19 conquistato nel 2000. L’esperto tecnico Mirzamamedov, confermato dopo il buon lavoro svolto nella scorsa stagione, ha assemblato un ottimo complesso basato su un mix di classe ed esperienza: ad una rosa già competitiva, che può contare sull’apporto degli esperti Gottardi, Parmeggiani, Mucciarelli, Frabetti e Donadi e dei più giovani Ladinetti e Merni, si è aggiunto quest’anno il pivot rumeno Massari, destinato ad un duello entusiasmante con il capitano rossoblù Stefano Di Manno.
In casa Semat prosegue senza soste la preparazione per l’importante appuntamento. Tutta la rosa è a disposizione del tecnico Manzi, tranne gli infortunati di lungo corso, Stasio e Zizzo; il coach italo-francese, coadiuvato dal suo secondo Vincenzo De Santis, sta spronando a dovere i suoi ragazzi, curando in particolare la fase difensiva. La vittoria di Cingoli prima della sosta ha riportato grande fiducia nell’ambiente, dopo il mezzo passo falso di Pescara. I fondani sembrano finalmente consapevoli delle proprie potenzialità, ma anche della difficoltà del match con il Castenaso; dovranno mettere in campo un necessario supplemento di grinta e concentrazione se vorranno aggiudicarsi un incontro destinato a dare una decisiva piega al campionato. Da sottolineare il derby in famiglia che attende il portiere fondano Giovanni D’Angelis: si troverà di fronte il fratello minore Roberto, che sta disputando una grande stagione tra i pali della compagine bolognese. Che vinca il migliore, naturalmente, nella speranza che i Pirati non confermino anche a Fondi la loro fama di corsari.

* Anzio Vela 2008

DOMANI INIZIANO LE REGATE
DI ANZIO VELA 2008

Regate senza sosta, ogni fine settimana Anzio, 18 gennaio 2008 - Con le regate della seconda manche dei campionati invernali delle derive e della vela d'altura, prende domani ufficialmente il via il programma di Anzio Vela 2008, la manifestazione ideata dal Comune di Anzio e organizzata, per il quarto anno consecutivo, dal Comitato Circoli Velici Golfo di Anzio formato dal Circolo della Vela di Roma, il Reale Circolo Canottieri Tevere Remo, la Lega Navale Italiana Sezione di Anzio e il Circolo della Vela Anzio Tirrena (alle regate del Campionato Invernale di Vela d'Altura partecipa anche il Nettuno Yacht Club). Domani e domenica scenderanno quindi in acqua i velisti del XII Campionato Invernale Derive: sabato 19 i partecipanti delle classi Finn e Dinghy, mentre domenica 20 gli iscritti delle classi 420, FIV 555, Laser 4.7, Laser Radial, Laser Standard, Optimist cadetti e Optimist juniores.Sabato 9 febbraio torneranno in acqua i concorrenti del XXXIII Campionato Invernale Altura, che vede coinvolte le barche della categoria IRC e le classi monotipo Beneteau25, J24 e Star.Nel frattempo, domenica 27 gennaio prenderà il via anche il Campionato Invernale Hobie Cat 16, Flying Junior e Catmarani.Questo il programma dei Campionati Invernali di Anzio Vela 200819 gennaio, Campionato Invernale Derive (Finn e Dinghy)20 gennaio, Campionato Invernale Derive (420, FIV 555, Laser e Optimist)27 gennaio, Campionato Invernale Hobie Cat 16, Flying Junior e Catmarani2 febbraio, Campionato Invernale Derive (Finn e Dinghy)3 febbraio, Campionato Invernale Derive (420, FIV 555, Laser e Optimist)9-10 febbraio, Campionato Invernale Altura10 febbraio, Campionato Invernale Hobie Cat 16, Flying Junior e Catmarani16 febbraio, Campionato Invernale Derive (Finn e Dinghy)17 febbraio, Campionato Invernale Derive (420, FIV 555, Laser e Optimist)24 febbraio, Campionato Invernale Hobie Cat 16, Flying Junior e Catmarani1 marzo, Campionato Invernale Derive (Finn e Dinghy)2 marzo, Campionato Invernale Derive (420, FIV 555, Laser e Optimist)8-9 marzo, Campionato Invernale Altura9 marzo, Campionato Invernale Hobie Cat 16, Flying Junior e Catmarani12 aprile, Campionato Invernale Altura
Per maggiori informazioni: 06.9846861 - 338.9083352

giovedì 17 gennaio 2008

* Alleanza Nazionale Formia

EMERGENZA SENZA TETTO

La rissa che ha coinvolto i senza tetto qualche sera fa ripropone all’ attenzione della città una serie di problematiche su cui siamo intervenuti diverse volte nel corso degli ultimi anni senza che l'amministrazione comunale adottasse una linea operativa concreta per risolvere in modo definitivo la tematica. Si è dovuto aspettare che succedesse una rissa per far scuotere dal torpore la maggioranza che nei suoi interventi sui media non ha fatto altro che evidenziare la totale mancanza di procedure operative ed una linea attendista che non fa per nulla bene alla dignità della città ne tantomeno cura gli interessi dei cittadini che sono stufi di veder parti importanti di Formia lasciate nel degrado e trasformate in dormitori pubblici privi di ogni elementare norme di sicurezza e di igiene.
Esprimiamo il nostro vivissimo compiacimento agli uomini della capitaneria di porto ed alle forze di polizia per l'efficacia e rapidità di intervento. Tuttavia occorre di più. Non è possibile che si verifichi un problema o un incidente per dover affrontare un tema in emergenza. Non basta dire che ci sono dei servizi che vengono assicurati e non utilizzati. Troppo comodo esprimere delle dichiarazioni come quelle che abbiamo letto sui giornali nelle ultime ore. Noi crediamo nel sociale ma anche nella necessità di assicurare la legalità per cui è fondamentale costituire una Task Force operativa che sia in contatto con la sala operativa sociale già esistente in prefettura e costituita qualche anno fa attraverso un protocollo d'intesa sottoscritto da Provincia e Prefetto di Latina. Solo una Task force operativa che eserciti un’azione di controllo sul territorio potrà effettivamente prevenire e risolvere in modo radicale la precarietà con la quale tanti senza tetto vivono a Formia. Occorre chiarezza e diffusione dei servizi offerti dalla città di Formia ma occorrono anche procedure d’azione spiccatamente operative che devono essere ben note agli addetti ai lavori. Il problema è che al di la di qualche dichiarazione di principio e qualche contributo dato ad organizzazioni che forniscono forme di assistenza nulla è stato fatto. E’ inutile fare adesso la voce grossa quando in realtà non si è fatto nulla per 15 anni. Chiediamo che vengano definite in tempi ristretti delle procedure che assicurino controllo del territorio, assistenza sociale e sanitaria e successivo rimpatrio per i cittadini non in regola con i permessi di soggiorno. Fin quando ciò non sarà realizzato non solo si continuerà a prendere in giro la città ed i cittadini cercando di giustificare una mancanza di attenzione verso il problema ma si continuerà a rendere deficitario uno dei settori più importanti della vita amministrativa di Formia.
Speriamo che dopo questa ennesima brutta avventura non si debba ritornare a parlare del problema in occasione di nuove emergenze sociali e soprattutto sanitarie come è accaduto a Latina con i casi di scabbia scoperte la scorsa estate.
Dott. Giacinto D’URSO Delegato alla Politiche Sociali AN Formia
Gianni CARPINELLI Responsabile AN Formia

* Marino. 'Punto a Capo'

Marino (RM): sabato 19 gennaio il libro di Annalisa Marinelli sulla vivibilità delle città, presentato dall'Associazione Punto a Capo, sarà spunto per una discussione sulla qualità della vita in Italia ed in Europa
Sarà presentato sabato 19 gennaio alle ore 17,30 presso la sede dell'Associazione Culturale Onlus 'Punto a Capo' di Marino - ingressi Via Cavour, 91a e Corso Trieste, 82 il libro dell'Architetto Annalisa Marinelli “Etica della cura e progetto”
Il libro è basato sull'esperienza della Marinelli che ha vissuto diversi anni a Stoccolma, rispetto all'idea di città portata avanti nei paesi del Nord Europa e quella che abbiamo in Italia. Sarà proprio il tema del libro a fare da spunto al dibattito che si terrà nell'ambito dell'iniziativa e al quale sono invitati i cittadini e le forze politiche e associative del territorio.
Si partirà dal 'Diario' di una mamma-architetto in viaggio a Stoccolma, per raccontare una città dove la genitorialità ha pieno diritto di cittadinanza, dove la totale accessibilità del territorio e dei servizi torna a fare della città il luogo delle opportunità per chiunque, in ogni stagione della vita e in qualsiasi condizione fisica o di salute. Un territorio costruito sull'etica della cura, cioè su quella particolare sapienza che deriva dal lavoro svolto quotidianamente in casa e in famiglia. 'La cura', che per secolare frequentazione appartiene alle donne, può diventare un valore sociale condiviso tra donne e uomini, un modello che esce dalle case e si propone come un diverso modo di governare il mondo. L’esempio svedese lo dimostra: la città della cura è frutto di una società dove donne e uomini condividono governo e rigoverno, insieme fuori e dentro casa.
La stessa autrice suggerisce il tema, di estrema attualità e interesse, sul quale verterà l'iniziativa: "La formazione di architetto, mi porta a leggere la città come un ipertesto che racconta della società che l’ha costruita e la vive. La città di Stoccolma, pertanto è per me la città della cura, frutto di una società che ha interiorizzato la civiltà della cura, che la conosce, la pratica, la rispetta.La porto come esempio perché anche per me, nonostante le mie lunghe riflessioni sulla cura, è stato sorprendente ed estremamente stimolante vedere concretizzate nella pietra, nel verde, nello spazio e nei ritmi di una città le cose su cui andavo ragionando.Ho vissuto a Stoccolma tutto il primo anno di vita di mia figlia, con tutte le esigenze che questo periodo comporta, specie da straniera, eppure non ricordo la fatica.Movendomi tra le strade di Stoccolma, i suoi luoghi pubblici, i negozi, percepivo che è una città dove vivere risulta facile. Le energie che sono abituata a impegnare normalmente per affrontare le inaccessibilità fisiche, burocratiche, di mobilità, le frustrazioni dei contrattempi e delle dis-funzionalità, mi erano risparmiate e allora è come se fossi diventata un po’ più di me stessa, doppiamente forte, doppiamente abile. La mia agenda giornaliera si arricchiva in quantità e in qualità, la mia mappa della quotidianità si ampliava.La città era tornata a essere il luogo delle opportunità."
L'incontro sarà coordinato dal Dr. Roberto Flammini, ricercatore del CNR e sarà introdotto dal Dr. Jones Mannino, dell'Associazione Culturale 'Maschile Plurale', con l'ovvia presenza dell'autrice.Durante l'iniziativa sarà distribuita la relazione dell'autrice "La democrazia che nasce nella relazione di cura" ai partecipanti, sul tema della discussione.
SONO INVITATI A PARTECIPARE ALLA DISCUSSIONE E ALLA PRESENTAZIONE GLI ORGANI DI INFORMAZIONE, I SOCI, I CITTADINI E LE FORZE POLITICHE E ASSOCIATIVE

* Anonima Scrittori

Concorso (r)esistenza 2008: siamo partiti

Ieri, alla libreria Viva Libri di Via di Tor Milina a Roma, è stata ufficialmente lanciata la terza edizione del concorso letterario (r)esistenza di Anonima Scrittori. Da oggi è attiva la casella di posta elettronica resistenza@anonimascrittori.it a cui inviare gli elaborati per partecipare al concorso. In calce a questa mail trovate il bando completo. Ricordiamo la scadenza che è fissata per il 25 marzo e il limite di battute, che quest'anno è di 7000 spazi inclusi.
Se volete leggere i racconti della scorsa edizione li trovate qui:
http://www.anonimascrittori.it/resistenza/resistenza07.pdf
mentre quelli della prima edizione (2006) li trovate qui:
http://www.anonimascrittori.it/resistenza/resistenza.html
Il 26 gennaio, tappa lombarda per i nostri Sentieri di (r)esistenza, in cui presenteremo una selezione di racconti dalle passate edizioni e dagli altri nostri progetti, a Cassinetta di Lugagnano (MI), ma tutti i dettagli li troverete nellevostre caselle di posta elettronica nei prossimi giorni.
(r)esistenza 2008 – manuale di storie contemporanee Terza edizione Anonima Scrittori parte dalla ricorrenza emblema della Repubblica Italiana per far raccontare come uomini e donne debbano ancora lottare, ogni giorno, per la loro libertà e la loro dignità. Storie con la esse minuscola, combattute individualmente, che sono storie e lotte che riguardano tutti. Storie che sono già la Storia d’Italia. LA RESISTENZA QUOTIDIANA IN 7000 BATTUTE REGOLAMENTO 1. I racconti dovranno avere come tema la resistenza umana in ogni settore della vita quotidiana, un unico vincolo temporale: dal 1946 in poi. 2. I racconti dovranno avere una lunghezza massima di 7000 battute (spazi inclusi). 3. Sono ammessi solo racconti inediti e che non abbiano vinto altri concorsi letterari, pena l’esclusione. 4. I lavori dovranno essere inviati in formato .doc o .rtf all’indirizzo resistenza@anonimascrittori.it entro la mezzanotte del 25 Marzo 2008. L’allegato alla e-mail, contenente l’opera e il titolo, dovrà essere inviato in forma rigorosamente anonima; le generalità dei partecipanti, nome cognome età indirizzo e l’indicazione di un indirizzo di posta elettronica, dovranno essere contenute solo nel testo di accompagnamento della e-mail. Si dovrà inoltre specificare che: il racconto (titolo del racconto) è opera inedita dell’autore il quale autorizza, a titolo gratuito, la redazione del concorso (r)esistenza – manuale di storie contemporanee TERZA EDIZIONE, alla stampa, pubblicazione, divulgazione e diffusione in tutte le sue forme. Anche previ interventi di editing eventualmente ritenuti necessari a insindacabile giudizio della redazione. L’autore si assume la responsabilità integrale dei contenuti della sua opera liberando espressamente la redazione del concorso (r)esistenza - manuale di storie contemporanee TERZA EDIZIONE da ogni responsabilità civile e penale. L’autore, che resta in ogni caso proprietario del racconto pubblicato riservandosi il diritto di cederlo anche a terzi, ai sensi e per gli effetti del decreto legislativo n. 196/03 e successive modificazioni e integrazioni, dichiara di autorizzare espressamente la redazione del concorso al trattamento dei propri dati sensibili, sia in forma cartacea che elettronica, dichiarando sin da ora di liberare da qualsivoglia responsabilità la redazione del concorso (r)esistenza – manuale di storie contemporanee TERZA EDIZIONE. 5. La giuria sarà composta da Antonio Pennacchi, scrittore, Lorenzo Pavolini, scrittore e giornalista, Filippo Rossi, scrittore e giornalista, Umberto Croppi, scrittore, Clemente Pernarella, attore e regista, Umberto Pannunzio, editore [Nota dell'Organizzazione: da un settimo giurato stiamo aspettando una conferma, comunicheremo il nome appena possibile]. 6. La giuria valuterà i racconti pervenuti e premierà – tra tutti quelli ammessi alla selezione finale – i lavori ritenuti migliori, che verranno presentati in una iniziativa pubblica al teatro Max Fellini di Pontinia (LT) in occasione del 25 Aprile, anniversario della Liberazione. Al primo classificato verrà consegnato in quella sede un premio di 500 euro. Al secondo classificato un premio di 250 euro. Al terzo classificato un premio di 150 euro. 7. Gli autori dei racconti selezionati per la premiazione saranno contattati dalla redazione del concorso entro il 15 Aprile 2008. 8. I racconti verranno pubblicati online sul sito http://www.anonimascrittori.it/ (in formato PDF). 9. Per contatti e info: http://www.anonimascrittori.it/ resistenza@anonimascrittori.it info@anonimascrittori.it specificare nell’oggetto (r)esistenza 2008 – manuale di storie contemporanee – Terza Edizione.

* Cronisti vittime

FEDERAZIONE NAZIONALE DELLA STAMPA ITALIANA
Unione Nazionale Cronisti Italiani

CRONISTI VITTIME DELLO SCONTRO POLITICO
TRA I POTENTI

Come sempre, quando i potenti si scontrano tra loro si sfogano contro i cronisti. Lo schema consueto si sta ripetendo in queste ore con i provvedimenti giudiziari contro Giovanni Tortorolo, caporedattore del servizio politico della agenzia ApCom.
Il ruolo professionale esclude che Tortorolo frequenti il Tribunale di S. Maria Capua Vetere che ha disposto gli arresti domiciliari per Sandra Lonardo, moglie del ministro Clemente Mastella, e indaga lo stesso Mastella e molti esponenti dell’Udeur.
Il collega, quindi, non ha appreso la notizia da magistrati, cancellieri, esponenti delle forze di polizia, avvocati. Con grande probabilità l’ha appresa in ambienti politici dove la notizia girava e veniva adoperata per le consuete manovre di potere.
I provvedimenti della magistratura – che non ha avuto nulla da eccepire quando la signora Lonardo è stata definita dal marito “ostaggio” in un Aula del Parlamento – contro Tortorolo, sono gli stessi che magistrati di tutte le Procure adottano contro i cronisti che svolgono il lavoro al quale sono tenuti dalla legge professionale e dalla Costituzione: scoprire le notizie, verificarle, riferirle ai cittadini. Un compito e un dovere che i giornalisti italiani svolgono e continueranno a svolgere nonostante tutti i tentativi di farli tacere.










* Salute di Mons. Farano

Gaeta: Condizioni di salute
Arcivescovo Emerito di Gaeta
S.E. Mons. Vincenzo Maria Farano

L'Arcivescovo di Gaeta S.E. Mons. Fabio Bernardo D'Onorio è fortemente preoccupato per le gravi condizioni di salute dell'Arcivescovo Emerito di Gaeta S.E. Mons. Vincenzo Maria Farano, che è attualmente ricoverato presso l'Ospedale Civile Santa Scolastica di Cassino. Segue costantemente l'evolversi della situazione e in questi mesi non ha mai mancato di far sentire l'affettuosa solidarietà al suo predecessore sulla cattedra episcopale gaetana, che risiede nella frazione formiana di Gianola. Tutti ricordano la presenza dell'Arcivescovo Emerito Mons. Farano all'insediamento di Mons. D'Onorio, anche se impedito su una carrozzella. E' nato a Trani il 21 luglio 1921 ed è stato ordinato presbitero il 3 giugno 1944. Ordinato a 52 anni Vescovo, il 30 settembre 1973, ha operato per lungo tempo come nunzio apostolico. Trasferito dal Pontefice alla sede di Gaeta il 14 agosto 1986 che ha retto fino al 12 aprile 1997, per circa undici anni. Con Lui sono iniziate le ordinazioni di diaconi permanenti nella nostra diocesi e si è vissuta l'indimenticabile Giornata di Gaeta con il santo Padre Giovanni Paolo II ospite della diocesi gaetana il 25 giugno 1989. L'Arcivescovo Mons. Fabio Bernardo D'Onorio invita i presbiteri, i religiosi e le religiose, i diaconi e tutto il popolo di Dio a pregare per l'Arcivescovo Emerito Mons. Farano.
Arcidiocesi di Gaeta

* Foto da Mercurio

Nasa: in arrivo foto da Mercurio
Scattate dalla sonda Messenger,
sono “eccezionali”


Sono in arrivo al centro spaziale della Nasa a Houston, negli Usa, le prime immagini di Mercurio scattate dalla sonda Messenger. Si tratta di immagini che la Nasa definisce “eccezionali” per la qualità dei dettagli, ma ci vorranno molti giorni prima di “scaricare” tutte le 1.200 foto previste. La sonda secondo i programmi dovrebbe transitare per due volte ad una distanza di circa 200 Km dal pianeta. Le precedenti foto furono scattate nel 1974 dalla missione Mariner.

mercoledì 16 gennaio 2008

* Papa: mancato discorso

Pubblichiamo di seguito il testo dell’Allocuzione
che il Santo Padre Benedetto XVI
avrebbe pronunciato nel corso della Visita
all’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma,
prevista per giovedì 17 gennaio e annullata
ALLOCUZIONE DEL SANTO PADRE
Magnifico Rettore,
Autorità politiche e civili,
Illustri docenti e personale tecnico amministrativo, cari giovani studenti! È per me motivo di profonda gioia incontrare la comunità della “Sapienza - Università di Roma” in occasione della inaugurazione dell’anno accademico. Da secoli ormai questa Università segna il cammino e la vita della città di Roma, facendo fruttare le migliori energie intellettuali in ogni campo del sapere. Sia nel tempo in cui, dopo la fondazione voluta dal Papa Bonifacio VIII, l’istituzione era alle dirette dipendenze dell’Autorità ecclesiastica, sia successivamente quando lo Studium Urbis si è sviluppato come istituzione dello Stato italiano, la vostra comunità accademica ha conservato un grande livello scientifico e culturale, che la colloca tra le più prestigiose università del mondo. Da sempre la Chiesa di Roma guarda con simpatia e ammirazione a questo centro universitario, riconoscendone l’impegno, talvolta arduo e faticoso, della ricerca e della formazione delle nuove generazioni. Non sono mancati in questi ultimi anni momenti significativi di collaborazione e di dialogo. Vorrei ricordare, in particolare, l’Incontro mondiale dei Rettori in occasione del Giubileo delle Università, che ha visto la vostra comunità farsi carico non solo dell’accoglienza e dell’organizzazione, ma soprattutto della profetica e complessa proposta della elaborazione di un “nuovo umanesimo per il terzo millennio”.
Mi è caro, in questa circostanza, esprimere la mia gratitudine per l’invito che mi è stato rivolto a venire nella vostra università per tenervi una lezione. In questa prospettiva mi sono posto innanzitutto la domanda: Che cosa può e deve dire un Papa in un’occasione come questa?
Nella mia lezione a Ratisbona ho parlato, sì, da Papa, ma soprattutto ho parlato nella veste del già professore di quella mia università, cercando di collegare ricordi ed attualità. Nell’università “Sapienza”, l’antica università di Roma, però, sono invitato proprio come Vescovo di Roma, e perciò debbo parlare come tale. Certo, la “Sapienza” era un tempo l’università del Papa, ma oggi è un’università laica con quell’autonomia che, in base al suo stesso concetto fondativo, ha fatto sempre parte della natura di università, la quale deve essere legata esclusivamente all’autorità della verità. Nella sua libertà da autorità politiche ed ecclesiastiche l’università trova la sua funzione particolare, proprio anche per la società moderna, che ha bisogno di un’istituzione del genere.
Ritorno alla mia domanda di partenza: Che cosa può e deve dire il Papa nell’incontro con l’università della sua città? Riflettendo su questo interrogativo, mi è sembrato che esso ne includesse due altri, la cui chiarificazione dovrebbe condurre da sé alla risposta. Bisogna, infatti, chiedersi: Qual è la natura e la missione del Papato? E ancora: Qual è la natura e la missione dell’università? Non vorrei in questa sede trattenere Voi e me in lunghe disquisizioni sulla natura del Papato. Basti un breve accenno. Il Papa è anzitutto Vescovo di Roma e come tale, in virtù della successione all’Apostolo Pietro, ha una responsabilità episcopale nei riguardi dell’intera Chiesa cattolica. La parola “vescovo”–episkopos, che nel suo significato immediato rimanda a “sorvegliante”, già nel Nuovo Testamento è stata fusa insieme con il concetto biblico di Pastore: egli è colui che, da un punto di osservazione sopraelevato, guarda all’insieme, prendendosi cura del giusto cammino e della coesione dell’insieme. In questo senso, tale designazione del compito orienta lo sguardo anzitutto verso l’interno della comunità credente. Il Vescovo – il Pastore – è l’uomo che si prende cura di questa comunità; colui che la conserva unita mantenendola sulla via verso Dio, indicata secondo la fede cristiana da Gesù – e non soltanto indicata: Egli stesso è per noi la via. Ma questa comunità della quale il Vescovo si prende cura – grande o piccola che sia – vive nel mondo; le sue condizioni, il suo cammino, il suo esempio e la sua parola influiscono inevitabilmente su tutto il resto della comunità umana nel suo insieme. Quanto più grande essa è, tanto più le sue buone condizioni o il suo eventuale degrado si ripercuoteranno sull’insieme dell’umanità. Vediamo oggi con molta chiarezza, come le condizioni delle religioni e come la situazione della Chiesa – le sue crisi e i suoi rinnovamenti – agiscano sull’insieme dell’umanità. Così il Papa, proprio come Pastore della sua comunità, è diventato sempre di più anche una voce della ragione etica dell’umanità.
Qui, però, emerge subito l’obiezione, secondo cui il Papa, di fatto, non parlerebbe veramente in base alla ragione etica, ma trarrebbe i suoi giudizi dalla fede e per questo non potrebbe pretendere una loro validità per quanti non condividono questa fede. Dovremo ancora ritornare su questo argomento, perché si pone qui la questione assolutamente fondamentale: Che cosa è la ragione? Come può un’affermazione – soprattutto una norma morale – dimostrarsi “ragionevole”? A questo punto vorrei per il momento solo brevemente rilevare che John Rawls, pur negando a dottrine religiose comprensive il carattere della ragione “pubblica”, vede tuttavia nella loro ragione “non pubblica” almeno una ragione che non potrebbe, nel nome di una razionalità secolaristicamente indurita, essere semplicemente disconosciuta a coloro che lasostengono. Egli vede un criterio di questa ragionevolezza fra l’altro nel fatto che simili dottrine
derivano da una tradizione responsabile e motivata, in cui nel corso di lunghi tempi sono state sviluppate argomentazioni sufficientemente buone a sostegno della relativa dottrina. In questa affermazione mi sembra importante il riconoscimento che l’esperienza e la dimostrazione nel corso di generazioni, il fondo storico dell’umana sapienza, sono anche un segno della sua ragionevolezza e del suo perdurante significato. Di fronte ad una ragione a-storica che cerca di autocostruirsi soltanto in una razionalità a-storica, la sapienza dell’umanità come tale – la sapienza delle grandi tradizioni religiose – è da valorizzare come realtà che non si può impunemente gettare nel cestino della storia delle idee.
Ritorniamo alla domanda di partenza. Il Papa parla come rappresentante di una comunità credente, nella quale durante i secoli della sua esistenza è maturata una determinata sapienza della vita; parla come rappresentante di una comunità che custodisce in sé un tesoro di conoscenza e di esperienza etiche, che risulta importante per l’intera umanità: in questo senso parla come rappresentante di una ragione etica.
Ma ora ci si deve chiedere: E che cosa è l’università? Qual è il suo compito? È una domanda gigantesca alla quale, ancora una volta, posso cercare di rispondere soltanto in stile quasi telegrafico con qualche osservazione. Penso si possa dire che la vera, intima origine dell’università stia nella brama di conoscenza che è propria dell’uomo. Egli vuol sapere che cosa sia tutto ciò che lo circonda. Vuole verità. In questo senso si può vedere l’interrogarsi di Socrate come l’impulso dal quale è nata l’università occidentale. Penso ad esempio – per menzionare soltanto un testo – alla disputa con Eutifrone, che di fronte a Socrate difende la religione mitica e la sua devozione. A ciò Socrate contrappone la domanda: “Tu credi che fra gli dei esistano realmente una guerra vicendevole e terribili inimicizie e combattimenti … Dobbiamo, Eutifrone, effettivamente dire che tutto ciò è vero?” (6 b – c). In questa domanda apparentemente poco devota – che, però, in Socrate derivava da una religiosità più profonda e più pura, dalla ricerca del Dio veramente divino – i cristiani dei primi secoli hanno riconosciuto se stessi e il loro cammino. Hanno accolto la loro fede non in modo positivista, o come la via d’uscita da desideri non appagati; l’hanno compresa come il dissolvimento della nebbia della religione mitologica per far posto alla scoperta di quel Dio che è Ragione creatrice e al contempo Ragione-Amore. Per questo, l’interrogarsi della ragione sul Dio più grande come anche sulla vera natura e sul vero senso dell’essere umano era per loro non una forma problematica di mancanza di religiosità, ma faceva parte dell’essenza del loro modo di essere religiosi. Non avevano bisogno, quindi, di sciogliere o accantonare l’interrogarsi socratico, ma potevano, anzi, dovevano accoglierlo e riconoscere come parte della propria identità la ricerca faticosa della ragione per raggiungere la conoscenza della verità intera. Poteva, anzi doveva così, nell’ambito della fede cristiana, nel mondo cristiano, nascere l’università.
È necessario fare un ulteriore passo. L’uomo vuole conoscere – vuole verità. Verità è innanzitutto una cosa del vedere, del comprendere, della theoría, come la chiama la tradizione greca. Ma la verità non è mai soltanto teorica. Agostino, nel porre una correlazione tra le Beatitudini del Discorso della Montagna e i doni dello Spirito menzionati in Isaia 11, ha affermato una reciprocità tra “scientia” e “tristitia”: il semplice sapere, dice, rende tristi. E di fatto – chi vede e apprende soltanto tutto ciò che avviene nel mondo, finisce per diventare triste.
Ma verità significa di più che sapere: la conoscenza della verità ha come scopo la conoscenza del bene. Questo è anche il senso dell’interrogarsi socratico: Qual è quel bene che ci rende veri? La verità ci rende buoni, e la bontà è vera: è questo l’ottimismo che vive nella fede cristiana, perché ad essa è stata concessa la visione del Logos, della Ragione creatrice che, nell’incarnazione di Dio, si è rivelata insieme come il Bene, come la Bontà stessa.
Nella teologia medievale c’è stata una disputa approfondita sul rapporto tra teoria e prassi, sulla giusta relazione tra conoscere ed agire – una disputa che qui non dobbiamo sviluppare. Di atto l’università medievale con le sue quattro Facoltà presenta questa correlazione. Cominciamo con la Facoltà che, secondo la comprensione di allora, era la quarta, quella di medicina. Anche se eraconsiderata più come “arte” che non come scienza, tuttavia, il suo inserimento nel cosmo dell’universitas significava chiaramente che era collocata nell’ambito della razionalità, che l’arte del guarire stava sotto la guida della ragione e veniva sottratta all’ambito della magia. Guarire è un compito che richiede sempre più della semplice ragione, ma proprio per questo ha bisogno della connessione tra sapere e potere, ha bisogno di appartenere alla sfera della ratio.
Inevitabilmente appare la questione della relazione tra prassi e teoria, tra conoscenza ed agire nella Facoltà di giurisprudenza. Si tratta del dare giusta forma alla libertà umana che è sempre libertà nella comunione reciproca: il diritto è il presupposto della libertà, non il suo antagonista. Ma qui emerge subito la domanda: Come s’individuano i criteri di giustizia che rendono possibile una libertà vissuta insieme e servono all’essere buono dell’uomo? A questo punto s’impone un salto nel presente: è la questione del come possa essere trovata una normativa giuridica che costituisca un ordinamento della libertà, della dignità umana e dei diritti dell’uomo.
È la questione che ci occupa oggi nei processi democratici di formazione dell’opinione e che al contempo ci angustia come questione per il futuro dell’umanità. Jürgen Habermas esprime, a mio parere, un vasto consenso del pensiero attuale, quando dice che la legittimità di una carta costituzionale, quale presupposto della legalità, deriverebbe da due fonti: dalla partecipazione politica egualitaria di tutti i cittadini e dalla forma ragionevole in cui i contrasti politici vengono risolti. Riguardo a questa “forma ragionevole” egli annota che essa non può essere solo una lotta per maggioranze aritmetiche, ma che deve caratterizzarsi come un “processo di argomentazione
sensibile alla verità” (wahrheitssensibles Argumentationsverfahren). È detto bene, ma è cosa molto difficile da trasformare in una prassi politica. I rappresentanti di quel pubblico “processo di argomentazione” sono – lo sappiamo – prevalentemente i partiti come responsabili della formazione della volontà politica. Di fatto, essi avranno immancabilmente di mira soprattutto il conseguimento di maggioranze e con ciò baderanno quasi inevitabilmente ad interessi che promettono di soddisfare; tali interessi però sono spesso particolari e non servono veramente all’insieme. La sensibilità per la verità sempre di nuovo viene sopraffatta dalla sensibilità per gli interessi. Io trovo significativo il fatto che Habermas parli della sensibilità per la verità come dielemento necessario nel processo di argomentazione politica, reinserendo così il concetto di verità nel dibattito filosofico ed in quello politico.
Ma allora diventa inevitabile la domanda di Pilato: Che cos’è la verità? E come la si riconosce? Se per questo si rimanda alla “ragione pubblica”, come fa Rawls, segue necessariamente ancora la domanda: Che cosa è ragionevole? Come una ragione si dimostra ragione vera?
In ogni caso, si rende in base a ciò evidente che, nella ricerca del diritto della libertà, della verità della giusta convivenza devono essere ascoltate istanze diverse rispetto a partiti e gruppi d’interesse, senza con ciò voler minimamente contestare la loro importanza. Torniamo così alla struttura dell’università medievale. Accanto a quella di giurisprudenza c’erano le Facoltà di filosofia e di teologia, a cui era affidata la ricerca sull’essere uomo nella sua totalità e con ciò il compito di tener desta la sensibilità per la verità. Si potrebbe dire addirittura che questo è il senso permanente e vero di ambedue le Facoltà: essere custodi della sensibilità per la verità, non permettere che l’uomo sia distolto dalla ricerca della verità. Ma come possono esse corrispondere a questo compito? Questa è una domanda per la quale bisogna sempre di nuovo affaticarsi e che non è mai posta e risolta definitivamente. Così, a questo punto, neppure io posso offrire propriamente una risposta, ma piuttosto un invito a restare in cammino con questa domanda – in cammino con i grandi che lungo tutta la storia hanno lottato e cercato, con le loro risposte e con la loro inquietudine per la verità, che rimanda continuamente al di là di ogni singola risposta. Teologia e filosofia formano in ciò una peculiare coppia di gemelli, nella quale nessuna delle due può essere distaccata totalmente dall’altra e, tuttavia, ciascuna deve conservare il proprio compito e la propria identità. È merito storico di san Tommaso d’Aquino – di fronte alla differente risposta dei Padri a causa del loro contesto storico – di aver messo in luce l’autonomia della filosofia e con essa il diritto e la responsabilità propri della ragione che s’interroga in base alle sue forze. Differenziandosi dalle filosofie neoplatoniche, in cui religione e filosofia erano inseparabilmente intrecciate, i Padri avevano presentato la fede cristiana come la vera filosofia, sottolineando anche che questa fede corrisponde alle esigenze della ragione in ricerca della verità; che la fede è il “sì” alla verità, rispetto alle religioni mitiche diventate semplice consuetudine. Ma poi, al momento della nascita dell’università, in Occidente non esistevano più quelle religioni, ma solo il cristianesimo, e così bisognava sottolineare in modo nuovo la responsabilità propria della ragione, che non viene assorbita dalla fede. Tommaso si trovò ad agire in un momento privilegiato: per la prima volta gli scritti filosofici di Aristotele erano accessibili nella loro integralità; erano presenti le filosofie ebraiche ed arabe, come specifiche appropriazioni e prosecuzioni della filosofia greca. Così il cristianesimo, in un nuovo dialogo con la ragione degli altri, che veniva incontrando, dovette lottare per la propria ragionevolezza. La Facoltà di filosofia che, come cosiddetta “Facoltà degli artisti”, fino a quel momento era stata solo propedeutica alla teologia, divenne ora una Facoltà vera e propria, un partner autonomo della teologia e della fede in questa riflessa. Non possiamo qui soffermarci sull’avvincente confronto che ne derivò. Io direi che l’idea di san Tommaso circa il rapporto tra filosofia e teologia potrebbe essere espressa nella formula trovata dal Concilio di Calcedonia per la cristologia: filosofia e teologia devono rapportarsi tra loro “senza confusione e senza separazione”. “Senza confusione” vuol dire che ognuna delle due deve conservare la propria identità. La filosofia deve rimanere veramente una ricerca della ragione nella propria libertà e nella propria responsabilità; deve vedere i suoi limiti e proprio così anche la sua grandezza e vastità. La teologia deve continuare ad attingere ad un tesoro di conoscenza che non ha inventato essa stessa, che sempre la supera e che, non essendo mai totalmente esauribile mediante la riflessione, proprio per questo avvia sempre di nuovo il pensiero. Insieme al “senza confusione” vige anche il “senza separazione”: la filosofia non ricomincia ogni volta dal punto zero del soggetto pensante in modo isolato, ma sta nel grande dialogo della sapienza storica, che essa criticamente e insieme docilmente sempre di nuovo accoglie e sviluppa; ma non deve neppure chiudersi davanti a ciò che le religioni ed in particolare la fede cristiana hanno ricevuto e donato all’umanità come indicazione del cammino. Varie cose dette da teologi nel corso della storia o anche tradotte nella pratica dalle autorità ecclesiali, sono state dimostrate false dalla storia e oggi
ci confondono. Ma allo stesso tempo è vero che la storia dei santi, la storia dell’umanesimo cresciuto sulla basa della fede cristiana dimostra la verità di questa fede nel suo nucleo essenziale, rendendola con ciò anche un’istanza per la ragione pubblica. Certo, molto di ciò che dicono la teologia e la fede può essere fatto proprio soltanto all’interno della fede e quindi non può presentarsi come esigenza per coloro ai quali questa fede rimane inaccessibile. È vero, però, al contempo che il messaggio della fede cristiana non è mai soltanto una “comprehensive religious doctrine” nel senso di Rawls, ma una forza purificatrice per la ragione stessa, che aiuta ad essere più se stessa. Il messaggio cristiano, in base alla sua origine, dovrebbe essere sempre un incoraggiamento verso la verità e così una forza contro la pressione del potere e degli interessi.
Ebbene, finora ho solo parlato dell’università medievale, cercando tuttavia di lasciar trasparire la natura permanente dell’università e del suo compito. Nei tempi moderni si sono dischiuse nuove dimensioni del sapere, che nell’università sono valorizzate soprattutto in due grandi ambiti: innanzitutto nelle scienze naturali, che si sono sviluppate sulla base della connessione di sperimentazione e di presupposta razionalità della materia; in secondo luogo, nelle scienze storiche e umanistiche, in cui l’uomo, scrutando lo specchio della sua storia e chiarendo le dimensioni della sua natura, cerca di comprendere meglio se stesso. In questo sviluppo si è aperta all’umanità non solo una misura immensa di sapere e di potere; sono cresciuti anche la conoscenza e il riconoscimento dei diritti e della dignità dell’uomo, e di questo possiamo solo essere grati. Ma il cammino dell’uomo non può mai dirsi completato e il pericolo della caduta nella disumanità non è mai semplicemente scongiurato: come lo vediamo nel panorama della storia attuale! Il pericolo del mondo occidentale – per parlare solo di questo – è oggi che l’uomo, proprio in considerazione della grandezza del suo sapere e potere, si arrenda davanti alla questione della verità. E ciò significa allo stesso tempo che la ragione, alla fine, si piega davanti alla pressione degli interessi e all’attrattiva dell’utilità, costretta a riconoscerla come criterio ultimo. Detto dal punto di vista della struttura dell’università: esiste il pericolo che la filosofia, non sentendosi più capace del suo vero compito, si degradi in positivismo; che la teologia col suo messaggio rivolto alla ragione, venga confinata nella sfera privata di un gruppo più o meno grande. Se però la ragione – sollecita della sua presunta purezza – diventa sorda al grande messaggio che le viene dalla fede cristiana e dalla sua sapienza, inaridisce come un albero le cui radici non raggiungono più le acque che gli danno vita. Perde il coraggio per la verità e così non diventa più grande, ma più piccola. Applicato alla nostra cultura europea ciò significa:
se essa vuole solo autocostruirsi in base al cerchio delle proprie argomentazioni e a ciò che al momento la convince e – preoccupata della sua laicità – si distacca dalle radici delle quali vive, allora non diventa più ragionevole e più pura, ma si scompone e si frantuma.
Con ciò ritorno al punto di partenza. Che cosa ha da fare o da dire il Papa nell’università? Sicuramente non deve cercare di imporre ad altri in modo autoritario la fede, che può essere solo
donata in libertà. Al di là del suo ministero di Pastore nella Chiesa e in base alla natura intrinseca di questo ministero pastorale è suo compito mantenere desta la sensibilità per la verità; invitare sempre di nuovo la ragione a mettersi alla ricerca del vero, del bene, di Dio e, su questo cammino, sollecitarla a scorgere le utili luci sorte lungo la storia della fede cristiana e a percepire così Gesù Cristo come la Luce che illumina la storia ed aiuta a trovare la via verso il futuro.
Dal Vaticano, 17 gennaio 2008

* Fabbrica del Vapore

RASSEGNA VAPORI ZEROOTTO – MILANO
22 – 27 gennaio 2008

NEKYIA
viaggio per mare di notte
INFERNO PURGATORIO PARADISO
con
Fiorella Tommasini, Diana Ferrantini, Chiara Elisa Rossini,
Mario Previato, Alessio Papa, Massimo Munaro
musiche e regia Massimo Munaro

Sarà Nekyia del Teatro del Lemming ad aprire la rassegna sul teatro del presente che si terrà dal 22 gennaio al 16 marzo alla storica Fabbrica del Vapore di Milano.
Lo spettacolo – sintesi definitiva di una serie di lavori preparatori - conclude la ricerca del Teatro del Lemming, durata quattro anni, sulla Divina Commedia.
Il lavoro drammaturgico è diretto alla sintesi, nel tentativo, al di là della lettera e della struttura del testo, di restituire, con un gesto estremo e purificato, la complessità di un percorso che abbraccia una riflessione sulla condizione psicologica, politica e morale dell’uomo e del mondo in cui vive. Il viaggio di Dante è infatti un viaggio nell’al di là del mondo e insieme è un viaggio alla ricerca del senso ultimo del nostro esserci nel mondo. Dante attraversa la sua anima individuale nello specchio dell’anima universale del mondo e incontra l’anima universale nel riflesso della sua propria anima.
Il Lemming ripensa così a Dante come ad un cittadino della polis, e alla sua Nèkyia, in greco viaggio per mare di notte o discesa agli inferi, come ad un tentativo di rifondare una comunità. Da qui la scelta di affidare ad un piccolo gruppo di spettatori (in questa caso diciassette) l’identità e il ruolo del protagonista.
Proporre a questo piccolo gruppo di spettatori una Nekyia sulle orme del viaggio dantesco, significa così riformulare il linguaggio del teatro in favore della sua essenza di rito radicale e trasformativo. Un rito che interroga lo statuto teatrale fino a rimettere in gioco i suoi poli fondanti: gli attori e gli spettatori. La loro relazione è qui ripensata, rispetto alla precedente Tetralogia, dove il coinvolgimento era pensato per ogni singolo spettatore partecipante, (si pensi al loro sconvolgente EDIPO per un solo spettatore) in favore del corpo di una, seppure piccola, comunità.
Per gli spettatori si tratta, durante questa esperienza, di rimettere concretamente in gioco il proprio ruolo e la propria funzione: dalla solitaria passività iniziale (Inferno), alla trasformazione (Purgatorio) in attori di un gioco collettivo (Paradiso).
La scommessa per il Lemming oggi è infatti quella di ripensare il Teatro come luogo di un rito collettivo.
«Il Lemming conosce l’alchimia di trasformare lo spettatore, ogni singolo spettatore nel protagonista assoluto. E’ una percezione devastante e commovente ad un tempo. E’ come se il teatro si facesse corpo per abbracciare i corpi dei convenuti e fondersi con essi: un’armonia di disagio e piacere, per un percorso di conoscenza dai tratti esclusivi. (…) Si esce storditi, con un groppo, e non sai se è per una gioia improvvisa o per una lacrima non pianta. »
Alfonso Cipolla/ La Repubblica, Torino – 29 settembre 2007
l’ingresso è riservato a diciassette spettatori a replica
N.B. Gli spettatori devono recarsi nel luogo dell’evento portando del cibo da loro scelto
Spettacoli: ore 20.00 lunedì riposo
Info biglietteria:
tel. 02. 8693659;
dal martedì al sabato ore 16.00-19.00
PRIMA DELLO SPETTACOLO SARA’ OFFERTO APERITIVO DA:
PER BACCO centro del vino sfuso
Via risorgimento, 214
Sesto San Giovanni

*Gaeta: dimissioni Pizzuti

Raimondi: «Le affermazioni di Mitrano sono di basso livello»
Urbanistica, il programma andrà avanti

Ancora una volta il coordinatore di Forza Italia dimostra di essere un «poverino» che sbatte i piedi come i bambini per farsi notare da papà e mamma che sono i suoi padroni politici.
«Mi meraviglia che un giovane appena nominato coordinatore di un partito che in tante occasioni ha dichiarato di voler essere costruttivo e propositivo usi toni antecedenti la Prima Repubblica – afferma Raimondi - Infatti, il suo delirante comunicato va ben oltre una sana dialettica politica, ma scende nel campo della trivialità e dell’offesa personale sia nei miei confronti (cioè del sindaco eletto democraticamente dai cittadini gaetani) sia dei miei collaboratori e in questo caso dell’ingegner Luciano Pizzuti che, per motivi personali gravi, ha dovuto rassegnare con rammarico le dimissioni da dirigente».
«Quando si entra nella sfera delle motivazioni familiari e personali non si può assolutamente parlare di capacità o di incapacità amministrativa – continua il Sindaco - ma esiste soltanto il rispetto delle persone e della loro dignità: cosa che Cosimino Mitrano sembra non saper fare. In ogni caso, l’Amministrazione si sta già muovendo per la sostituzione e tutti i nostri programmi nel settore dell’urbanistica e in particolare nei piano di zona andranno regolarmente avanti».
«A testimonianza di ciò – conclude Raimondi - proprio oggi ci siamo riuniti insieme agli assessori Cavalieri, Cicconardi e Avitabile, con la presenza del dirigente Pizzuti, con una rappresentanza dei cantieri per portare avanti il riassetto della cantieristica in zona Calegna-Piaja che ha segnato un ulteriore passo in avanti verso la concretezza dell’azione amministrativa sul territorio».

* Forza Italia - Gaeta

GAETA: DIMISSIONI DEL DIRIGENTE ALL’URBANISTICA

“Un fulmine a ciel sereno che dimostra nuovamente l’inaffidabilità del Sindaco Raimondi e della sua azione di governo”. E’ il primo lapidario commento del coordinatore cittadino di Forza Italia Cosmo Mitrano alla notizia delle dimissioni del dirigente all’Urbanistica Ing. Luciano Pizzuti. “Assunto neanche quattro mesi fa, scelto personalmente dal Sindaco dopo che quest’ultimo aveva defenestrato il precedente dirigente e deciso di condurre egli stesso le selezioni – afferma nella sua analisi il coordinatore cittadino di Forza Italia – il nuovo dirigente all’Urbanistica, settore chiave per un’Amministrazione, rassegna clamorosamente le dimissioni”. “Quanto accaduto è sconcertante e dimostra l’assoluta inaffidabilità dell’Amministrazione Raimondi che finora non ne ha azzeccata una – dichiara Cosmo Mitrano – ora il Sindaco deve non solo spiegarci le ragioni di questa scelta da parte di un dirigente che egli ha scelto personalmente, ma deve chiarire quale sarà il futuro che attende i piani urbanistici il cui avvio ancora una volta è a rischio”.
“Le rassicurazioni del Sindaco Raimondi in merito all’avvio dei piani di edilizia economica e popolare si sono rivelate ancora una volta pura propaganda e sterile demagogia improduttiva, ed i nostri timori circa la latitanza dell’Amministrazione riguardo proprio i piani non erano infondate e di fatto i piani sono bloccati – afferma Cosmo Mitrano – intanto per il momento dobbiamo confrontarci con un nuovo pericolo di paralisi di uno dei settori chiave dell’Amministrazione Comunale rappresentato dall’Urbanistica, ora vorremmo sapere dall’Amministrazione Raimondi come intendersi muovere per tutelare le decine e decine di Cooperative di Edilizia Economica e Popolare ed i soci stessi che da troppo tempo attendono la soluzione del problema casa, soluzione peraltro messa repentaglio sin da quando il Sindaco Raimondi si è insediato alla guida della città ed ha deciso di mandare a casa il dirigente del settore determinando tre mesi circa di paralisi nel settore”.
“Sul piano politico le dimissioni del dirigente Pizzuti nascondono evidentemente il fallimento, l’inefficienza e la pochezza amministrativa di un’Amministrazione che naviga a vista, che procede a tentoni, che ama i proclami e le declamazioni di principio, e che al contrario dovrebbe mostrarsi più umile e meno supponente – afferma in conclusione Cosmo Mitrano – i doveri essenziali dell’amministratore pubblico in tema di concretezza amministrativa e capacità di realizzazione degli obiettivi di governo, in questo caso rappresentato dalla soluzione del problema casa, il Sindaco Raimondi forse non li conosce o li ha dimenticati”.

* Teatro Moderno Latina

"ATTO COMICO"
Al via la “mini” rassegna di cabaret
Prenderà il via sabato 19 gennaio prossimo “Atto comico”, la “mini” rassegna di cabaret d’autore organizzata dalla “X-Event” presso il teatro Moderno di via Sisto V a Latina. Si tratta di una “mini” rassegna perché prevede cinque spettacoli, tutti di qualità, che inizieranno questo sabato 19 gennaio e si chiuderanno il 24 marzo. Quasi tre mesi di risate e divertimento assicurato.
Il primo appuntamento sarà con Rocco Barbaro sabato 19 gennaio alle 21.
Rocco Barbaro è nato a Torino da genitori reggini, ha trascorso in Calabria l'infanzia e la giovinezza. Frequenta la scuola di dizione e recitazione presso il Teatro Calabria diretto da Rodolfo Chirico e Gianni Diotayuti. Poi frequenta a Milano per tre anni il Laboratorio dell'attore diretto da Raul Manso. Ha iniziato la sua carriera con alcune esperienze nel cinema, nel teatro e in televisione, poi il successo arriva allo Zelig di Milano a fianco di David Riondino ed ha letteralmente trionfato al prestigioso Festival Nazionale dell'Umorismo Amore Mio di Grottammare. Rocco Barbaro ha lavorato per Rai 2, Telemontecarlo e Radio 105 ed ha debuttato nei più prestigiosi teatri italiani come il Parioli di Roma ed il Ciak di Milano. Ha trovato anche il tempo per scrivere un libro dal titolo "Menefotto!". Brillante autore ed interprete, racconta in tono ironico la sua esperienza di emigrante alle prese con la stressante realtà milanese.
I prezzi: 13 euro poltrona, 8 euro galleria.
La rassegna prevede anche i seguenti appuntamenti:
02 Febbraio – Alessandro Di Carlo
23 Febbraio – Dado
15 Marzo - Giovanni Cacioppo
24 Marzo – Chatrooms “La prima commedia in chat”.
Infoline: 0773.47.19.28 – 329.42.79.097.
Info anche su http://www.xevent.it/

* Comune di Gaeta

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE
(Avv. Pasqualino Magliuzzi)
Ravvisata la necessità di provvedere alla convocazione del Consiglio Comunale in seduta pubblica urgente di 1° convocazione, in considerazione delle problematiche relative alla politica sanitaria inerente il Presidio Ospedaliero “Mons. Di Liegro”;
Visti gli artt.53 – comma 7 – e 59 del vigente Regolamento del Consiglio Comunale con i quali si dispone per le riunioni in seduta urgente;
Visto l’art.56 del Regolamento del Consiglio Comunale, dettante disposizioni in ordine alle adunanze di prima convocazione;
Visto il Decreto Legislativo 18/08/2000, n°267 (TUEL);
Visto l’art.20 dello Statuto Comunale;
D I S P O N E
che il Consiglio Comunale di Gaeta è convocato – presso l’Aula consiliare dell’edificio comunale sito in Piazza XIX Maggio - in seduta pubblica urgente, di 1ª convocazione, per il giorno giovedì 17 gennaio alle ore 12:30, fino all’esaurimento dell’argomento all’ordine del giorno con prosecuzione, all’occorrenza, anche per i giorni successivi a quello iniziale di convocazione con inizio alle ore 09:00 (anche oltre le ore 24:00 di ogni giorno di riunione), salvo diversa determinazione del Consiglio, per la trattazione del seguente
ordine del giorno:
1) Ordine del giorno: Presidio Ospedaliero di Gaeta. Problematiche relative alla politica sanitaria inerente l’Ospedale “Mons. Di Liegro”. Determinazioni.


* "Nostri Figli in Cielo”

Un progetto per sostenere i genitori colpiti dalla tragedia di incidenti stradali, una richiesta di sostegno dalle istituzioni, ma anche una forte campagna di sensibilizzazione per far capire ai giovani come comportarsi alla guida di un mezzo
In occasione del 50 esimo anniversario della fondazione della Parrocchia di Borgo Flora è stata organizzata, con l’Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada, vice presidente nazionale Giovanni Delle Cave un evento per ricordare e pregare, nell’impegno comune, di frenare le stragi della strada.
Sabato 19 gennaio si terrà nella parrocchia di Borgo Flora una celebrazione per ricordare in particolare i giovani morti in questi anni e tutte le vittime della strada. Infatti sono stati molti i giovani che hanno perso la loro vita sulle strade pontine e non solo su queste. Per venire incontro ai tanti genitori colpiti da questa tragedia è nato il progetto “Nostri Figli in Cielo” che prende il via proprio da Borgo Flora per volersi estendere là dove ci sia bisogno di consolazione. Un impegno e un aiuto a quanti hanno bisogno di questo dono, le iniziative saranno soprattutto quelle di offrire ascolto e sostegno spirituale e psicologico a chiunque lo richiederà, fare gruppo per condividere la fatica di continuare dopo la tragedia che colpisce e lascia disorientati.
Una occasione per dire quanto è stato fatto per far diminuire i drammatici conti dei disastri sulle strade, ma anche per ribadire che bisogna, con l’aiuto di tutti: istituzioni, scuola, parrocchia, mondo dello spettacolo e dello sport, gestori di discoteche, famiglie, forze dell’ordine per ridare sicurezza alla vita. L’iniziativa ha trovato il consenso e il plauso dell’Associazione Europea Familiari Vittime della Strada e il consenso della comunità di Borgo Flora, ma è solo un piccolo inizio, una luce che si accende e che vuole provare a mettersi con tante altre piccole luci perché risplenda la speranza.
Chiesa Parrocchiale di Borgo Flora (Cisterna di Latina)
SABATO 19 GENNAIO 2008 Ore 18.30 tutti sono invitati.
http://www.the-scoop.it/natiprimaday/miniatureehtml/DSCF9289_JPG_view.htm

* Viaggi randagi

Il 2008 in Viaggio comincia dalla Sicilia
con il Ballo dei Santi
e le Tavole per San Giuseppe
Foto di Angelo Maggio
Musiche di Angelo Giuliani

Venerdì 18, ore 20.30 all’Hotel Miramare con l’Angolo di Avventure nel Mondo di Latina
Ritornano venerdì 18 all’Hotel Miramare di Capoportiere le serate dedicate al mondo dei Viaggi.
L’Angolo di Avventure nel Mondo di Latina apre la rassegna di reportage del 2008 con la Sicilia, i riti e le feste popolari che difficilmente vengono riportate sulle riviste turistiche.
“Finalmente torniamo in Italia – dice Roberto Gabriele, vicepresidente di Viaggi Randagi, la sezione di AnM del capologo pontino – e lo faremo con Angelo Maggio, il nostro esperto di cultura popolare calabrese e siciliana che ci parlerà della nostra splendida Italia della quale spesso tendiamo a sottovalutare l'importanza... Angelo è calabrese e lo aspettiamo a braccia aperte a Latina per la nostra serata. Saprà coinvolgerci, come ha già fatto lo scorso anno in una riuscitissima e divertentissima occasione dedicata alla Calabria, nella quale i rituali e le fotografie ci sono stati esposti con grande competenza e ironia.
Stavolta andremo insieme nella terra del sud, parleremo di Sicilia attraverso le immagini ma anche con la musica di un nostro concittadino di Latina: Angelo Giuliani, etnomusicologo ed esperto costruttore e suonatore di tamburi e percussioni”.
Giuliani ha una intensa attività concertistica con il suo gruppo. Porta la sua musica popolare Italiana nelle piazze di tutta Europa e venerdì aprirà la serata al Miramare.
Tradizioni e cultura attraverso gli scatti di Angelo Maggio, che si reputa un uomo fortunato per aver assistito, grazie ai suoi amici del Folkstudio di Palermo, a riti e performance fuori dal comune. Momenti che mostrano come le feste si rifunzionalizzano adattandosi a nuove necessità dei partecipanti.”Certo che la situazione non è tutta rose e fiori – spiega Maggio – ma, se da un lato si assiste al declino di alcune attività, come ad esempio il canto, altre sono particolarmente vive e di dominio assoluto dei giovani del paese. Vedremo poi che anche la stessa Palermo, città superfotografata, mostrerà unlato diverso ed anacronistico”.
Venerdì al Miramare si entrerà al ballo dei Santi dei paesi della zona occidentale della Sicilia, ci si siederà alle tavole imbandite in onore di San Giuseppe a Mirabella in Baccari, si assisterà alle feste in onore di San Sebastiano a Cerami e alla Settimana Santa a Barrafranca. E a condurre i presenti nell’atmosfera siciliana rievocandone anche le musiche, gran merito dovrà riconoscersi anche ad Angelo Giuliani.
Il programma della serata è stato pubblicato anche sul Forum di Viaggi Randagi: www.robertogabriele.it/forum. E subito amici della Sicilia si sono collegati, plaudendo all’iniziativa che “Porta in luce – come scrive Carmelo Vanadia, un giovane aspirante regista di Leonforte, in provincia di Enna - luoghi profondi in cui pulsano ancora antichissimi istinti... In Sicilia ci sono tracce di culture lontanissime – continua - e le trovi nei posti più assurdi… qua da noi esiste un legame profondo tra il rito, la fede, il misticismo e a volte l'occultismo...il mistero.... per questo credo che si tratti di una mirabile attività....perchè parla di un fenomeno umano e di costume molto raro”.
Si ricorda di prenotare la cena, sempre a 10 €, allo 0773.273470. I primi 50 iscritti alla cena riceveranno in regalo il libro su "LA SETTIMANA SANTA A SAN LUCA" con foto e cd audio a cura di Angelo Maggio.

* No alla "Mastella"

FEDERAZIONE NAZIONALE DELLA STAMPA ITALIANA
Unione Nazionale Cronisti Italiani

IL DDL MASTELLA OSCURA LE INDAGINI PRELIMINARI

Come al solito, quando la cronaca tocca i peccati inconfessabili della classe dirigente, la politica torna a invocare un'idea distorta e mistificatoria della privacy, mentre la magistratura reagisce con iniziative intimidatorie nei confronti dei giornalisti.
Il CN dell’Unci, riunito a Roma in seduta aperta (15/01/2008) con rappresentanti politici, magistrati, avvocati, esperti e con la partecipazione di Presidente e Segretario generale della Fnsi, Roberto Natale e Franco Siddi, del Presidente dell’ordine dei giornalisti Lorenzo Del Boca, e di molti altri rappresentanti della categoria, denuncia ancora una volta il tentativo subdolo di strumentalizzare la pubblicazione di inchieste giudiziarie di rilevante portata - anche sotto il profilo del corretto funzionamento della democrazia nel Paese - per assecondare il varo in Senato del Ddl Mastella, norma che non solo è liberticida, ma che soprattutto colpisce al cuore l'assetto del processo penale a danno dei cittadini stessi.
Come l'Unci ha illustrato in Commissione giustizia del Senato lo scorso 10 luglio, se passasse il Ddl così pervicacemente promosso dal ministro, l'indagine preliminare sarebbe totalmente oscurata, pena sanzioni gravissime a danno di singoli giornalisti e multe esorbitanti alle aziende editoriali.
Il Codice di procedura penale, che la Mastella vorrebbe ribaltare senza neppure avere il coraggio di dichiararlo, prevede invece adeguate forme di tutela di tutte le parti coinvolte nel processo, tutela che ottiene mediante la trasparenza di tutti gli atti compiuti e già a conoscenza degli indagati.
Ribaltare questo principio - che oggi può incidentalmente servire a salvare a turno qualcuno della Casta - significa eliminare del tutto il controllo sociale sull'operato della magistratura (previsto dalla Costituzione ed esercitato mediante l'attività giornalistica) creando di fatto un'autoreferenzialità (o impunità) sostanziale dei giudici.
Per questo il Cn dell’Unci invita i Senatori a modificare sostanzialmente il ddl Mastella valutando con la debita attenzione i negativi effetti permanenti che tale norma potrebbe provocare su istituti e principi delicatissimi per la salute democratica del Paese.
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martedì 15 gennaio 2008

* Formia, grande jazz

Grande Jazz all’Alhambra:
da New York Dave Burrell
& Leena Conquest

Il 22 gennaio a Formia, è di scena il grande jazz con le sue suggestive atmosfere: l’ALHAMBRA di Piazza San Rocco in Castellonorato, in collaborazione con l’associazione “JAZZFLIRT-MUSICA & ALTRI AMORI”, propongono un nuovo evento musicale.
La serata avrà come protagonisti due straordinari musicisti americani: la cantante Leena Conquest e il pianista Dave Burrell.
Il loro duetto è magico: un'intesa armoniosa tra il timbro caldo della voce della Conquest e l'estro solistico di Dave Burrell, autore dell'intero repertorio della serata.
Il concerto si presenta nel solco della tradizione afroamericana del soul e del blues, con le sonorità più caratteristiche di queste canzoni interpretate dalla Conquest e scritte dallo stesso Burrell per i testi della poetessa svedese Monika Larsson.
I due hanno collaborato insieme in uno dei progetti più riusciti guidati dal contrabbassista William Parker, "The Inside Songs Of Curtis Mayfield", e hanno sviluppato il loro duo che cattura per naturalezza e complementarità della combinazione.
La cantante e danzatrice Leena Conquest si è rivelata una delle voci più appassionate del jazz contemporaneo dopo una serie di prove a fianco del contrabbassista William Parker, ai cui gruppi è arrivata dopo alcune esperienze tra hip hop ed acid jazz.
Tra le esperienze di Leena Conquest con William Parker si ricorda quella con il progetto "Raining On The Moon" che ha consacrato il talento della vocalist e danzatrice nel jazz d'oggi e che ha ricevuto un notevole successo proprio a Formia nell’ambito della I° edizione del JazzFlirt Festival.
Con una lunga esperienza alle spalle il pianista Dave Burrell rappresenta un legame evidente con il jazz degli anni Sessanta, dalle sue celebri registrazioni al fianco di Archie Shepp, con cui divise i tempi cruciali dell'esperienza parigina dal 1969, come l'incisione dello straordinario disco "Blasé" e la trasferta al festival panafricano di Algeri.
Fra le sue collaborazioni più famose, ricordiamo quelle con Tony Williams, Sam Rivers, Byard Lancaster e il contrabbassista Sirone, il "360 Degrees Music Experience", Grachan Moncur III e Beaver Harris.
A fare da scenario alle suggestive atmosfere proposte da Leena e Dave, ancora una volta l’ALHAMBRA che continua a proporsi come luogo di riferimento per quanti cerchino ottima musica e proposte alternative e di qualità a Formia e dintorni.
E per i prossimi giorni già si annunciano altri eventi di notevole spessore.
per informazioni e prenotazioni:
tel.0771/737163
ALHAMBRA – P.zza S.Rocco Castellonorato di Formia
Martedì 22 gennaio 2008 – ore 21.30
LEENA CONQUEST sings the songs of DAVE BURRELL
Sito web: http://www.alhambra.it/ - http://www.jazzflirt.net/

* Gara podistica

ASSOCIAZIONE PRO LOCO SANTI COSMA E DAMIANO

Grande ed inatteso successo della 1^ edizione della gara podistica dedicata al compianto Avv. Marcantonio Tibaldi, di cui si è svolta la prima edizione domenica scorsa 13 gennaio a Santi Cosma e Damiano. Una folta partecipazione, che ha visto correre oltre cento maratoneti, (per la precisione 108 gli iscritti), sotto una pioggia battente e per un percorso non sempre agevole ha ravvivato il mattino domenicale dei cittadini sancosmesi. Il percorso ha coinvolto buona parte del territorio del comune aurunco, partendo dal Centro Storico e percorrendo le vie di San Lorenzo, Campomaggiore, Via Ex Ferrovia, Pilone per poi ritornare al Centro Storico ove era previsto il traguardo raggiunto da primo classificato in circa mezz’ora. Molti i premi consegnati, oltre che ai vincitori anche ai primi classificati delle varie categorie sia femminili che maschili. La Famiglia Tibaldi ha voluto premiare con uno specifico trofeo consegnato dalla vedova dell’Avvocato un atleta locale che per l’occasione è stato individuato in Gianluca Rocco, che se lo è aggiudicato quale residente in Santi Cosma e Damiano. A consegnare i premi nell’Auditorium Comunale “Medaglia D’Oro”, cui si è dovuto ripiegare per le avverse condizioni climatiche, il Sindaco, dott. Vincenzo Di Siena, che ha portati i saluti di tutta l’Amministrazione Comunale, il Vice Sindaco e Assessore alla Promozione Culturale nonché ex Presidente della Pro Loco, dott. Vincenzo Petruccelli, il segretario della Pro Loco, Prof. Gianni Vecchio, l’Assessore Giuseppe Creo, il Consigliere Antonio Di Nardo, il delegato Maurizio Scarsella e il Presidente della Poligolfo, società che ha svolto un ruolo determinante nell’intera organizzazione della manifestazione, dott. Michele Gaveglia. La riuscita della manifestazione è stata possibile, ancora una volta grazie al sacrificio dei componenti della Pro Loco che con il loro impegno e lavoro hanno voluto dare con i fatti, ancora una volta, una secca risposta alle provocazioni strumentali e offensive che da giorni sui vari mezzi di stampa e di comunicazione vengono rivolti all’Associazione evidentemente troppo attiva da dar fastidio a molte persone anche fuori confine. Grande merito, ovviamente va, come già detto, alla Poligolfo ed ai suoi componenti, alla Polizia Municipale, all’Arma dei Carabinieri, alla Protezione Civile, alla Croce Rossa, al dott. Alfieri Vellucci, il cui apporto è stato indispensabile nell’intero svolgimento della manifestazione seguita nei minimi particolari e scivolata senza alcun errore.

* Alloggi popolari

GAETA
Alloggi popolari posseduti da chi non ne ha bisogno
Ialongo: “Avviata azione legale per il recupero”

L’ultimo episodio di tentata occupazione di un alloggio popolare nella zona Mazzamariello, avvenuto il 7 gennaio scorso, pone l’attenzione sul bisogno cittadino di edilizia convenzionata. Il fatto rispecchia la situazione di disagio in cui versano diverse famiglie gaetane che sono costrette al gesto estremo dell’occupazione degli alloggi a causa della scarsità dei mezzi di sussistenza.
In città alcuni immobili di questo tipo sono in possesso di persone che hanno altri appartamenti e non versano in uno stato di bisogno. Il caso che, però, fa più riflettere è quello dell’attuale segretario dell’Udc Mario Paone, detentore di un immobile di proprietà del Comune di Gaeta destinato all’edilizia popolare usato come deposito per le reti da pesca e archivio per lo studio legale.
“Mi chiedo perché le passate Amministrazioni abbiano consentito l’illegittima detenzione di tale immobile da parte di un soggetto che ne possiede molti altri a Gaeta e che certamente non versa in uno stato di bisogno - afferma l’assessore Ialongo - Come mai l’Udc, un partito che si è sempre dichiarato vicino alle fasce deboli, ed i suoi rappresentanti non hanno chiesto spiegazioni su questa situazione che è sempre stata sotto gli occhi di tutti gli amministratori precedenti? Perché tale immobile non è stato messo a disposizione di persone effettivamente bisognose?”
“L’Amministrazione Raimondi, tra i suoi primi atti, ha dato inizio all’azione giudiziale atta al recupero dell’immobile -continua l’Assessore Ialongo- L’abitazione detenuta dal segretario Udc Mario Paone avrebbe potuto essere un riparo per quelle persone che negli ultimi anni si sono trovate a trascorrere freddi inverni senza un tetto. L’udienza è fissata per il 21 febbraio”.

* Blog Cusani

“E’ IN RETE IL BLOG
DI ARMANDO CUSANI”


“Un diario di bordo per dialogare ed essere informati, direttamente, dal Presidente della Provincia di Latina”
Da oggi, ufficialmente, il blog dedicato interamente alle attività politiche ed amministrative del Presidente della Provincia di Latina è in rete all’indirizzo http://www.armandocusani.com/.
“Non si tratta, forzatamente, di inseguire le moderne tecnologie di comunicazione -afferma il Presidente Armando Cusani-, ma una reale esigenza per poter essere maggiormente partecipe in un settore, quello di internet, che ha modificato e migliorato in senso lato la vita di milioni di cittadini.
Quella di realizzare un blog si è dunque palesata come una reale necessità per comunicare, in tempo reale e senza intermediazioni di sorta, le iniziative politiche di un territorio complesso, ma anche di immettere in rete riflessioni e approfondimenti che diversamente non avrebbero asilo sui tradizioni mezzi di comunicazione, sempre a corto di spazi.
Un blog realizzato anche e soprattutto per dialogare con i cittadini che vorranno confrontarsi con me sui grandi o piccoli temi in discussione, con un vero e proprio filo diretto settimanale, il quale permetterà di avere sempre più vicino il Presidente di una Provincia complessa, anche in senso orografico.
Ho voluto quest’iniziativa -continua Cusani- perché due delle direttrici che ispirano la mia esperienza in via Costa sono: la trasparenza dell’azione politico e amministrativa e il confronto con i cittadini.
Ed è per questo che ho chiesto ai tecnici che collaborano al blog di consegnarmi la possibilità di dialogare in diretta con i cittadini, anche attraverso l’uso di una webcam, in orario e giorno da stabilire con congruo anticipo.
Molteplici e sicuramente interessanti le sezioni da consultare: ad iniziare dalle news, alle dichiarazioni, dalla settimanale rubrica dedicata all’analisi delle cose realizzate, alla settore dei sondaggi: iniziamo con quello dedicato al “gradimento dell’operato del Presidente e della Giunta”, e tante iniziative.
Anche la parte fotografica e video del blog -termina Cusani- rappresenta uno spaccato importante: con la pubblicazione di tutte le foto e i video che riusciremo a produrre. Insomma, cercheremo anche con questa esperienza, di poter essere utili al dibattito e alla crescita democratica di una istituzione importante quale è la Provincia di Latina”.
Everardo Longarini

* Palco Comico 2008

Maurizio Battista a Latina
CRESCE L’ATTESA


Maurizio Battista mattatore assoluto al teatro D’Annunzio di Latina. L’appuntamento è per venerdì 8 febbraio, a partire dalle ore 21:15 nell’ambito della rassegna Palco Comico.
Nel corso dei suoi show non perde occasione per coinvolgere gli spettatori scambiando battute, esperienze e opinioni, portando così all’eccesso tutti gli aspetti quotidiani del rapporto di coppia e non solo. La sua arma vincente? Uno spiccato senso di osservazione che lo ha portato a inserire anche un parere estremamente comico dell’editoria, creando un monologo ricco di articoli “assurdi”.
L’organizzazione è a cura dell’agenzia Ventidieci in collaborazione con la Fondazione Palazzo della Cultura, l’Assessorato alla Cultura e l’Assessorato all’Università del Comune di Latina
Note biografiche:
Maurizio Battista ha lavorato in alcuni tra i più prestigiosi teatri della Capitale, tra cui: Agorà, Eliseo, Anfitrione, Le Salette, Orione, Satiri, Bagaglino, Servi, Olimpico, Belli, Parioli e infine l’Anfiteatro Romano di Ostia Antica. In televisione ha cominciato con “Servizio a domicilio” (Rai 1), seguito da “Partita doppia” (Rai 1), “Caramelle” (Rai 2), “Amore per amore” (Odeon TV), “Seven Show” (Europa 7), “Tempi Moderni” (Italia 1), la quinta edizione di “Scherzi a parte” (Canale 5), “Cominciamo bene” (Rai 2), “La sai l’ultima” (Canale 5), Premio Antonio De Curtis 2002 (Rai 1), “Le due verità” (Rete 4), “Una città per sorridere” (Rai 2), “Assolo” (La7), “Maurizio Costanzo show” (Canale 5), “Colorado café live” (Italia 1), “Domenica in” ( Rai 1), “Notte Mediterranea” (Rai 2), “Due sul divano” (La 7 ) e infine “La Tintoria” (Rai 3).
http://www.ventidieci.it/

* Punto a Capo

Associazione Punto a Capo
Marino (RM): sabato 19 gennaio il libro di Annalisa Marinelli sulla vivibilità delle città, presentato dall'Associazione Punto a Capo, sarà spunto per una discussione sulla qualità della vita in Italia ed in Europa*Sarà presentato sabato 19 gennaio alle ore 17,30 presso la sede dell'Associazione Culturale Onlus 'Punto a Capo' di Marino - ingressi Via Cavour, 91a e Corso Trieste, 82 - il libro dell'Architetto Annalisa Marinelli “Etica della cura e progetto”. Il libro è basato sull'esperienza della Marinelli che ha vissuto diversi anni a Stoccolma, rispetto all'idea di città portata avanti nei paesi del Nord Europa e quella che abbiamo in Italia. Sarà proprio il tema del libro a fare da spunto al dibattito che si terrà nell'ambito dell'iniziativa e al quale sono invitati i cittadini e le forze politiche e associative del territorio. Si partirà dal 'Diario' di una mamma-architetto in viaggio a Stoccolma, per raccontare una città dove la genitorialità ha pieno diritto di cittadinanza, dove la totale accessibilità del territorio e dei servizi torna a fare della città il luogo delle opportunità per chiunque, in ogni stagione della vita e in qualsiasi condizione fisica o di salute. Un territorio costruito sull'etica della cura, cioè su quella particolare sapienza che deriva dal lavoro svolto quotidianamente in casa e in famiglia.'La cura', che per secolare frequentazione appartiene alle donne, può diventare un valore sociale condiviso tra donne e uomini, un modello che esce dalle case e si propone come un diverso modo di governare il mondo. L’esempio svedese lo dimostra: la città della cura è frutto di una società dove donne e uomini condividono governo e rigoverno, insieme fuori e dentro casa. La stessa autrice suggerisce il tema, di estrema attualità e interesse, sul quale verterà l'iniziativa: "La formazione di architetto, mi porta a leggere la città come un ipertesto che racconta della società che l’ha costruita e la vive. La città di Stoccolma, pertanto è per me la città della cura, frutto di una società che ha interiorizzato la civiltà della cura, che la conosce, la pratica, la rispetta. La porto come esempio perché anche per me, nonostante le mie lunghe riflessioni sulla cura, è stato sorprendente ed estremamente stimolante vedere concretizzate nella pietra, nel verde, nello spazio e nei ritmi di una città le cose su cui andavo ragionando. Ho vissuto a Stoccolma tutto il primo anno di vita di mia figlia, con tutte le esigenze che questo periodo comporta, specie da straniera, eppure non ricordo la fatica. Movendomi tra le strade di Stoccolma, i suoi luoghi pubblici, i negozi, percepivo che è una città dove vivere risulta facile. Le energie che sono abituata a impegnare normalmente per affrontare le inaccessibilità fisiche, burocratiche, di mobilità, le frustrazioni dei contrattempi e delle dis-funzionalità, mi erano risparmiate e allora è come se fossi diventata un po’ più di me stessa, doppiamente forte, doppiamente abile. La mia agenda giornaliera si arricchiva in quantità e in qualità, la mia mappa della quotidianità si ampliava. La città era tornata a essere il luogo delle opportunità."L'incontro sarà coordinato dal Dr. Roberto Flammini, ricercatore del CNR e sarà introdotto dal Dr. Jones Mannino, dell'Associazione Culturale 'Maschile Plurale', con l'ovvia presenza dell'autrice. Durante l'iniziativa sarà distribuita la relazione dell'autrice "La democrazia che nasce nella relazione di cura" ai partecipanti, sul tema della discussione.

* Pediatria a Gaeta

“Grazie all’Amministrazione
la Pediatria a Gaeta”
Raimondi chiama in
causa i
politici del 2003: “Dove erano?”

Il Sindaco Antonio Raimondi interviene sulla questione dell’ospedale per fare chiarezza sull’intera vicenda chiamando in causa la classe politica che ha permesso, senza opporsi, il ridimensionamento del sistema sanitario cittadino.
“Altro che svendere l’ospedale -esordisce il Sindaco- l’Amministrazione è riuscita a bloccare la chiusura sia totale che parziale del nosocomio cittadino. Dovrebbero essere altri a rispondere del passaggio, deciso dieci anni fa, di ginecologia e ostetricia a Formia finanziato nel 2003, quando sono partiti i lavori. In quel periodo c’erano altre giunte a livello regionale e locale: Storace e Magliozzi. Inoltre, dove erano i politicanti locali, abituati a blaterare, quando anni fa si chiudevano i reparti di rianimazione, di chirurgia e di ortopedia, che rappresentò l’inizio del vero ridimensionamento del nostro ospedale? Perché non si mossero allora con dimostrazioni di vario tipo facendo valere il loro peso politico? Forse perché il loro peso politico era e rimane zero”.
“L’attuale Amministrazione – prosegue Raimondi - ha fatto sì che Gaeta conservasse la Pediatria, destinata a Formia e, inoltre, c’è la disponibilità dell’Asl di Latina a trasferire il distretto sanitario in città. Nell’ospedale di Gaeta ci sarà l’espansione delle attività operatorie con attivazione di un centro per la chirurgia ambulatoriale e la Day Surgery, un polo per le chirurgie specialistiche meno invasive quali Otorinolaringoiatria e Oculistica senza trascurare il potenziamento della diagnostica per immagini, come Ecodoppler e Tac, un centro dialisi e un’area delle medicine specialistiche in assistenza ambulatoriale e diurna”.
“Stiamo chiedendo impegni precisi alla Regione -continua il Primo Cittadino- e in tal senso abbiamo ricevuto assicurazioni dall’Assessore alla Sanità Augusto Battaglia, per gli interventi che servono alle strutture ospedaliere per funzionare al meglio considerando che i tempi per la realizzazione del Policlinico del Golfo non sono assolutamente brevi”.
“Il 19 gennaio sarò ad inaugurare il reparto di Malattie Infettive a Gaeta e quello di Neonatologia a Formia -conclude Raimondi- Quello che conta non è il campanilismo ma il diritto all’assistenza sanitaria di tutti i cittadini: l’obiettivo è una medicina di qualità piuttosto che una di quantità che ha visto inesorabilmente migrare i nostri concittadini anche per motivi di salute. Più che di chiusura, parlerei addirittura di rilancio della sanità a Gaeta”.

lunedì 14 gennaio 2008

*Alleanza Nazionale Formia

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Finalmente il Consigliere Carta si risveglia da un lungo letargo forse tratto in inganno dagli sbalzi climatici che a volte ci fanno vivere in una temperatura primaverile.
Di certo, prima di intavolare un discorso su argomenti così delicati il Don Chisciotte del partito Democratico avrebbe dovuto scegliere delle tematiche che gli dessero maggiori certezze in un confronto invece di incrociare la propria lancia con i mulini a vento della demagogia del centro sinistra.
Non è un mistero ciò che pensa la città sulla rotatoria dei carabinieri e sui costi di un‘ opera che da oltre un anno dovrebbe essere finita e che invece crea grandi disagi. E’ noto quello che i cittadini vedono passeggiando sul litorale di Gianola fra scarichi schiumosi e un ripascimento tanto annunciato e mai realizzato. E’ sotto gli occhi di tutti la megalomania di una sinistra che pensa di regolamentare il commercio cittadino con un piano che farà fallire le piccole e medie imprese locali e la qualità del turismo che in 15 anni è diventato il fanalino di coda del turismo pontino con alberghi che chiudono e imprenditori lasciati senza alcun incentivo ad investire.
Ma di cosa parla il centro sinistra cittadino ed in particolare il partito Democratico, rappresentato da Carta, che sempre più assomiglia ad una torre di babele in cui si parlano 1000 lingue diverse senza che nessuno capisca nulla.
Forse il problema è voler ostinatamente difendere un nuovo mulino a vento, il “piano” dei rifiuti di Marrazzo, che rischia di far vivere alla regione ed in particolare la nostra provincia di Latina, un pericolo ambientale enorme.
Noi abbiamo superato anche il problema inceneritore. Nel nostro programma grazie al prezioso contributo dei nostri esperti presenteremo una idea per lo smaltimento dei rifiuti che renderà vetusto anche il sistema per cui il PD spreca tante parole. Fa meraviglia che Don Chisciotte non sappia che certe idee le ha in casa e si rifiuta di prenderne atto. Fortunatamente il nostro esperto, Salvatore Carta, ha presentato talmente tante soluzioni che faranno solo arrossire l’impavido cavaliere di un rosso porpora.
Comprendiamo il consigliere del PD e gli esprimiamo solidarietà. Nella torre di babele discutendo di DICO e di altre cose futili e meramente ideologiche è facile perdersi in un mare di demagogia.
Una cosa è certa basterà veramente poco per fare meglio del centro sinistra però ci vorranno almeno 5 lustri per porre rimedio alle mortificazioni che ha subito la città.
Con profonda stima e grande rispetto
Gianni Carpinelli