martedì 18 marzo 2008

* Formia fanalino di coda

Formia tra mare e montagna

La nostra città offre un importante connubio fra montagne ed il mare. Un’importante risorsa che molte città ci invidiano e che il centro sinistra non ha voluto valorizzare.
La nostra montagna ha bisogno di maggiori servizi ed investimenti che la rendano competitiva. Essa offre molto dal punto di vista paesaggistico e naturalistico. E’ sede di molte aziende zootecniche di antica tradizione ed è anche un centro d’interesse nella stagione venatoria quando è frequentata da sportivi con la “S” maiuscola che rispettano la natura e non da vili bracconieri che infangano la categoria dei cacciatori.
La nostra montagna, con le sue risorse, è stata però abbandonata in questi 15 anni. E’stata vittima d’incendi senza che venisse fatto nulla in termini di pianificazione e programmazione per poterli evitare. Incendi che stanno mettendo in serie difficoltà quanti vivono la montagna sia dal punto di vista lavorativo che da quello turistico sportivo.
Altro aspetto che è stato trascurato è stata la tutela e valorizzazione di molti itinerari che, per gli appassionati delle passeggiate in montagna, sarebbero particolari punto di attrazione. Un esempio è rappresentato dalla vecchia strada militare che parte da via cervara e si inoltra sulle nostre montagne offrendo un paesaggio mozzafiato. L’amministrazione Bartolomeo è riuscita a lasciare quella strada nel degrado più assoluto divenendo un punto d’incontro per tossicodipendenti ed una discarica a cielo aperto di tanti materiali.
Questa è l’attenzione al turismo formiano mostrato dal centro sinistra. Una amministrazione che, riducendo progressivamente le risorse investite nel settore, è riuscita a far diventare Formia il fanalino di coda del turismo pontino.
Dott. Giacinto D’Urso
Gianni Carpinelli

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