mercoledì 19 marzo 2008

* Formia-Piano commerciale

GIU’ LE MANI DAL PIANO
COMMERCIALE DELLA CITTA’
Silvio D’arco (nella foto):
“Nessun compromesso di basso profilo“

Grazie alle azioni di tutela e vigilanza esercitate dalle opposizioni, ed in particolare alla mobilitazione delle associazioni dei commercianti, il Piano Commerciale predisposto all’ultima ora dall’amministrazione Bartolomeo è stato momentaneamente bloccato.
E’ stato così sventato un vero e proprio “colpo di mano” contro gli interessi della città.
Tuttavia, di fronte ai reiterati tentavi messi in campo, anche in questi giorni dal sindaco e dall’assessore al commercio, occorre mantenere alta la guardia per fiaccare definitivamente qualsiasi accordo pateracchio sul Piano Commerciale ritenuto da tutti inaccettabile e inqualificabile.
Le forze politiche e le associazioni dei commercianti devono dire chiaro e forte che il Piano Commerciale così come predisposto dalla giunta uscente deve essere archiviato.
Dovrà essere, questa, la condizione indispensabile per poter avviare un nuovo percorso democratico, concertato e condiviso dai cittadini e dall’insieme delle associazioni del commercio e degli operatori economici.
Infatti, impostare qualsiasi ragionamento sui presupposti di quel piano sarebbe profondamente sbagliato e fuorviante.
Pertanto, ritengo che ogni ulteriore ipotesi di addivenire ad accordi “stralcio” o soltanto parziale deve essere respinto da tutti, perché viziato da analisi sbagliate, artificiose e dannose per le attività esistenti e per il futuro sviluppo commerciale di Formia.
Il Piano Commerciale della Città è uno strumento fondamentale di regolazione pluriennale del commercio che influisce e condiziona lo sviluppo compatibile e la ripresa economico-sociale e deve essere, quindi, elaborato e realizzato alla “luce del sole” e nella condivisione più ampia possibile, a partire dagli attori principali rappresentati dagli operatori e dalle loro associazioni di categoria.
In questa fase elettorale l’amministrazione comunale deve astenersi da qualsiasi atto straordinario e da qualsiasi tentativo di accordo politico “pateracchio”, il quale sarebbe comunque scorretto sul piano istituzionale e di basso profilo sociale e politico.

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