martedì 15 gennaio 2008

* Punto a Capo

Associazione Punto a Capo
Marino (RM): sabato 19 gennaio il libro di Annalisa Marinelli sulla vivibilità delle città, presentato dall'Associazione Punto a Capo, sarà spunto per una discussione sulla qualità della vita in Italia ed in Europa*Sarà presentato sabato 19 gennaio alle ore 17,30 presso la sede dell'Associazione Culturale Onlus 'Punto a Capo' di Marino - ingressi Via Cavour, 91a e Corso Trieste, 82 - il libro dell'Architetto Annalisa Marinelli “Etica della cura e progetto”. Il libro è basato sull'esperienza della Marinelli che ha vissuto diversi anni a Stoccolma, rispetto all'idea di città portata avanti nei paesi del Nord Europa e quella che abbiamo in Italia. Sarà proprio il tema del libro a fare da spunto al dibattito che si terrà nell'ambito dell'iniziativa e al quale sono invitati i cittadini e le forze politiche e associative del territorio. Si partirà dal 'Diario' di una mamma-architetto in viaggio a Stoccolma, per raccontare una città dove la genitorialità ha pieno diritto di cittadinanza, dove la totale accessibilità del territorio e dei servizi torna a fare della città il luogo delle opportunità per chiunque, in ogni stagione della vita e in qualsiasi condizione fisica o di salute. Un territorio costruito sull'etica della cura, cioè su quella particolare sapienza che deriva dal lavoro svolto quotidianamente in casa e in famiglia.'La cura', che per secolare frequentazione appartiene alle donne, può diventare un valore sociale condiviso tra donne e uomini, un modello che esce dalle case e si propone come un diverso modo di governare il mondo. L’esempio svedese lo dimostra: la città della cura è frutto di una società dove donne e uomini condividono governo e rigoverno, insieme fuori e dentro casa. La stessa autrice suggerisce il tema, di estrema attualità e interesse, sul quale verterà l'iniziativa: "La formazione di architetto, mi porta a leggere la città come un ipertesto che racconta della società che l’ha costruita e la vive. La città di Stoccolma, pertanto è per me la città della cura, frutto di una società che ha interiorizzato la civiltà della cura, che la conosce, la pratica, la rispetta. La porto come esempio perché anche per me, nonostante le mie lunghe riflessioni sulla cura, è stato sorprendente ed estremamente stimolante vedere concretizzate nella pietra, nel verde, nello spazio e nei ritmi di una città le cose su cui andavo ragionando. Ho vissuto a Stoccolma tutto il primo anno di vita di mia figlia, con tutte le esigenze che questo periodo comporta, specie da straniera, eppure non ricordo la fatica. Movendomi tra le strade di Stoccolma, i suoi luoghi pubblici, i negozi, percepivo che è una città dove vivere risulta facile. Le energie che sono abituata a impegnare normalmente per affrontare le inaccessibilità fisiche, burocratiche, di mobilità, le frustrazioni dei contrattempi e delle dis-funzionalità, mi erano risparmiate e allora è come se fossi diventata un po’ più di me stessa, doppiamente forte, doppiamente abile. La mia agenda giornaliera si arricchiva in quantità e in qualità, la mia mappa della quotidianità si ampliava. La città era tornata a essere il luogo delle opportunità."L'incontro sarà coordinato dal Dr. Roberto Flammini, ricercatore del CNR e sarà introdotto dal Dr. Jones Mannino, dell'Associazione Culturale 'Maschile Plurale', con l'ovvia presenza dell'autrice. Durante l'iniziativa sarà distribuita la relazione dell'autrice "La democrazia che nasce nella relazione di cura" ai partecipanti, sul tema della discussione.

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