giovedì 28 febbraio 2008

* Cave di Montecompatri

Riceviamo e pubblichiamo
MONTECOMPATRI: EMERGENZA OCCUPAZIONALE NELLE CAVE DI BASALTO NEL COMUNE, LOCALITA' LAGHETTO. LA FILLEA CGIL: "PRONTI A DICHIARARE LO STATO DI AGITAZIONE SE IL COMUNE CONTINUA A FARE DI TESTA SUA"
Dal 03/03/2008 inizierà la prima procedura per la messa in cassa integrazione di 7 operai, la totalità dei dipendenti della CAVA BASALTO LAGHETTO Srl a causa del mancato rinnovo delle concessioni minerarie da parte del comune di Montecompatri. Le concessioni minerarie sono state sospese a tutte le aziende, nei prossimi giorni tutte le aziende saranno costrette ad aprire le procedure per gli ammortizzatori sociali per i propri dipendenti. Le aziende coinvolte occupano attualmente circa 80 operai ed impiegati del settore cavatori, ad esse sono collegate le attività di edilizia stradale che vede impegnare altri 250 dipendenti, attività che subirà oggettivamente le ripercussioni delle decisioni dell’amministrazioni comunale di Montecompatri. “Siamo fortemente preoccupati del futuro occupazionale del sito produttivo delle cave di Montecompatri". Dichiara il segretario generale della FILLEA CGIL del comprensorio dei Castelli, Marco Carletti, che continua: "Oramai siamo al 7° mese di discussioni e confronti, tra le imprese, il sindacato, l’assessorato alle attività produttive della Regione Lazio e l’amministrazione comunale, per trovare le soluzioni idonee ad una ripresa produttiva, compatibile con l’ambiente circostante.In questi mesi d’ impegni verbali ed evasivi, da parte del Comune, dobbiamo registrare i primi posti di lavoro che scompaiono. Se entro il 3 giugno i sette lavoratori non dovessero riprendere la propria attività, verrebbero inevitabilmente licenziati e altri ancora li seguiranno, alla luce dell’apertura dello stato di crisi occupazionale di altre 4 aziende. Come sindacato ci siamo impegnati per coinvolgere tutte le parti in causa, ad individuare interessi comuni utili, alla soluzione dei problemi, a stimolare l’amministrazione comunale ad assumersi le proprie responsabilità.Oggi, grazie alla nostra azione e con la prossima e auspicata decisione della Regione Lazio di classificare il sito di Montecompatri come sito estrattivo d’interesse regionale, si stanno per creare le condizioni per una definitiva soluzione. Un ultimo tassello manca al mosaico: LA VERA VOLONTÀ DEL COMUNE". Continua così Carletti: "Siamo sorpresi che l’amministrazione comunale stia per ripercorrere le stesse strade che negli ultimi anni non hanno prodotto nulla di buono. Il tavolo tecnico aperto presso la Regione Lazio è strumento indispensabile e quindi non si comprende l’iniziativa unilaterale del Comune che per il 3 marzo ha convocato esclusivamente le aziende, sorvolando sul coinvolgimento della Regione Lazio ed escludendo categoricamente i lavoratori e le organizzazioni che li rappresentano. Attendiamo i risultati di tale incontro, nel contempo siamo pronti a dichiarare lo stato di agitazione a difesa dei posti di lavoro, in attesa di ciò convocheremo un assemblea generale di tutti i lavoratori, contemporaneamente alla riunione convocata dal Comune". Montecompatri, 27 febbraio 2008 Ufficio Stampa Cgil Pomezia-Castelli Francesca Marrucci INFO: Marco Carletti 328/7562488 - http://www.cgilpomezia-castelli.it/

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