sabato 1 marzo 2008

* Circeo-patrimonio di tutti

La mostra homo sapiens e habitat
ha 30 anni

“…affinchè i tesori nascosti nelle torri d’avorio delle istituzioni scientifiche, diventino patrimonio culturale di tutti”
L’idea di creare un Museo per illustrare e far fruire gli importanti e a volte unici eventi che si sono succeduti, nel sud del Lazio, e in particolare al Circeo e dintorni, scaturisce nel lontano 1956 dal prof. A. C. Blanc, il noto paleontologo al quale si devono numerose scoperte tra cui quella del cranio neanderthaliano di Monte Circeo (1939); e di aver coniato, per la particolare industria litica neanderthaliana di questa zona il termine “Pontiniano”.
Le più antiche tracce dell’uomo, costituite sia dai suoi resti scheletrici, sia dai prodotti della sua attività culturale, sono distribuite su vari continenti: esse sono particolarmente abbondanti e significative in Italia. Questi reperti sono contenuti in giacimenti che testimoniano ambienti naturali profondamente diversi da quello attuale e la loro posizione stratigrafica dimostra che l’Uomo ha assistito ai grandiosi eventi geologici che hanno preceduto l’attuale assetto geografico e climatico delle nostre regioni: egli ha visto i ghiacciai continentali estendersi fino a coprire metà Europa, il livello del mare abbassarsi di decine di metri e sollevarsi fino a ricoprire le attuali pianure costiere, i fiumi sopralluvionare le proprie valli fino a colmarle di sedimenti per poi incidervi profondamente nuovi alvei.
Sotto l’influsso del clima, volta a volta gelido o tropicale, egli ha assistito all’alternarsi nella medesima regione di flore e faune montane o boreali con associazioni biologiche attualmente confinate nei tropici o nelle regioni temperate calde.
Nel Gennaio di quel lontano 1956 si tenne al proprio al Circeo un convegno di noti paleontologi che visitarono le grotte del promontorio e appoggiarono caldamente l’iniziativa del prof. Blanc. Passarono gli anni, ma l’idea non fu realizzata.
Oltre venti anni dopo il prof. Marcello Zei allievo del prof. Blanc, nel 1978, creò la “Mostra Homo Sapiens e Habitat” che trovò da subito la sua collocazione permanente nella Torre dei Cavalieri Templari nel centro storico di San Felice Circeo.
Era scomparso il prof. Blanc ma con la collaborazione dell’allora Ente Provinciale del Turismo di Latina, e del Parco Nazionale del Circeo, e del Comune di San Felice Circeo e soprattutto, usufruendo della collaborazione di specialisti dell’Università di Roma e di Firenze, finalmente il territorio pontino ebbe il suo piccolo “Museo della Preistoria”.
L’esposizione, nell’ideazione del prof. Zei, doveva essere rigorosamente scientifica, ma didattica, e la sua ambizione era di far conoscere agli studenti ai locali e ai turisti l’affascinante percorso, strettamente legato ai mutamenti climatici, dell’ uomo nella preistoria.
La Mostra Homo Sapiens e Habitat fu arricchita ogni anno di nuovi e suggestivi reperti sino a comprendere 47 espositori o moduli didattici. Nelle cinque sale dell’esposizione sono illustrati gli eventi naturali, biologici e culturali più significativi dell’Era Quaternaria con particolare riguardo al patrimonio del Circeo e alla regione pontina con le sue straordinarie testimonianze geomorfologiche, paleoecologiche e preistoriche.
L’idea del prof. Blanc, con la sua parziale realizzazione di trentanni fa, fece presentare, nel 1990, dallo stesso Zei e dalla allora Azienda Provinciale del Turismo, un dettagliato progetto di Museo della Preistoria del sud del Lazio.
Con questa realizzazione si suggerivano delle risposte non solo al grande desiderio di conoscenza e di didattica, ma si sarebbe sanata una vecchia ferita all’estetica del promontorio, il territorio si sarebbe munito di un anfiteatro per conferenze e spettacoli; un centro di studi e ricerca, un indirizzo per il turismo culturale che aiuterebbe il Circeo ad uscire dalla logica di 30 giorni di sovraffollamento e undici mesi di apatia. Il progetto prevedeva che l’ampio parcheggio potesse essere utilizzato, nei momenti drammatici dell’Agosto, come parcheggio di scambio auto/navetta per decongestionare il centro storico.
Il progetto corredato di piante e disegni, individuava l’area della Cava di Mezzomonte, da anni abbandonata e da tempo tornata nella disponibilità comunale.
Successivamente alla scomparsa del prof. Zei, che avvenne nel 2000, questa Fondazione, a Lui dedicata, e costituitasi nel 2004, ha ripresentato nel 2005 il progetto, ma il Comune di San Felice Circeo ci informò che per l’area individuata esistevano destinazioni di altro tipo.
L’esigenza di raccogliere, mostrare e scientificamente illustrare le tappe che la specie Homo ha percorso, sono in parte soddisfatte nella ormai trentennale Mostra sita nella Torre dei Templari a San Felice Circeo. Questa struttura, premiata con la visita di oltre 3000 visitatori l’anno, resta il punto di riferimento per la preistoria locale, ma l’impossibilità di ampliarsi, di rinnovarsi con tecniche museali di ultima generazione (che vanno dal condizionamento della temperatura dei locali agli audiovisivi) o di dotarsi di accessori indispensabili come i servizi igienici, e l’impossibilità di abbattere le barriere architettoniche esistenti, la immobilizzano in un’icona importantissima ma di respiro molto limitato.
Quest’anno ricorre il trentennale dalla Mostra Homo Sapiens e questa Fondazione dedicata al prof. Zei ha proposto, alla Amministrazione Provinciale di Latina, la realizzazione di questa idea.
La Città di Latina, ospitando una moderna Mostra sulla Preistoria, rappresenterebbe un volano sia per un turismo culturale, sia per la didattica delle nuove generazioni.
L’ esperienza del prof. Zei, tesaurizzata da questa Fondazione dopo la sua scomparsa e grazie ai suoi allievi, con la ricerca, la conservazione, la catalogazione, il parziale rinnovo del percorso museale, le conferenze divulgative, i corsi didattici per insegnanti e allievi, il convegno internazionale del 2006, (nel quadro del progetto “Nostro Fratello Neanderthal”), quasi ci impone di proporre questo ambizioso progetto da eseguire con la strettissima collaborazione e l’intervento dalla Provincia di Latina e di tutte quelle istituzioni che, sensibili alla divulgazione scientifica, vorranno partecipare.
Fondazione Marcello Zei onlus
Sito http://www.fondazionemarcellozei.com/

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