domenica 3 agosto 2008

* Turbogas rimandato

STUDIO TURBOGAS PONTINIA:
RIMANDATO

Rimandato a settembre lo studio per la centrale Turbogas di Mazzocchio a Pontinia. Si è svolto infatti nella sede dell’Apat (Agenzia Protezione Ambiente e Territorio) a Roma una conferenza del gruppo istruttore della commissione dei servizi per il parere dell’Aia (Autorizzazione Integrale Ambientale) e Ipcc (International Panel on Climate Change) sullo studio per la centrale Turbogas di Mazzocchio per l’autorizzazione dell’esercizio del piano. Erano presenti in conferenza anche l’Ing. Antonio Nardone per la Provincia di Latina e il Prof. Alimonti docente di Ingegneria Chimica-materiali ambiente dell’Università La Sapienza di Roma. Ora è prevedibile aspettare settembre per ottenere il giudizio definitivo dello studio. A rimandare ancora una volta l’approvazione a data da destinarsi il fatto che ancora oggi non esiste un progetto definitivo del sito ma solo uno studio, pertanto risulta difficile fare valutazioni tecniche al fine del rilascio del parere dell’Aia. L’elemento che desta maggior scetticismo riguarda l’eventuale impatto con le risorse idriche della zona. Secondo uno studio idrogeologico dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, non sarebbe consentito “l’emungimento” dei 21 metri cubi/ora di acqua previsti dal preliminare. Tale limite deve essere inferiore ai 6 metri cubi al fine di evitare ripercussioni sul sistema idrico, con danno alla fiorente attività agricola dell’area limitrofa della zona in un ipotetico intervento. In questo caso la società richiedente Acea-Electrolabel si è dichiarata disponibile a rivedere la progettazione attendendosi al limite di emungimento sostenuto dalla Provincia e dal Comune di Pontinia che sul caso Turbogas si trovano concordi. Ricordiamo che l’ipotesi di una possibile costruzione della centrale Turbogas a Mazzocchio ha provocato la mobilitazione non solo dei cittadini di Pontinia ma anche quelli dei comuni limitrofi.
«L’assenza alla conferenza dei servizi della Regione Lazio – commenta l’Assessore provinciale all’Ambiente Roberto Migliori - appare come il tentativo di sottrarsi a precise responsabilità. La posizione politica della Provincia è quella di essere coerenti allo Studio-Piano Energetico Ambientale e quindi di evitare ulteriori servitù al territorio. Questo conferma la necessità di dotarsi in tempi brevissimi di un Piano Energetico Ambitale al fine di supportare la posizione politica con elementi tecnici per poter evitare interventi sul piano energetico che non siano quelli dallo sviluppo delle fonti alternative. Desta preoccupazione, in ogni caso, riuscire ad allontanare lo spettro di questo ulteriore mostro sul territorio provinciale a ridosso di una stazione ferroviaria importante come quella di Priverno-Fossanova, di nuclei urbani come quelli di Cotarda, Sonnino Scalo e Capocroce e nelle vicinanze di siti archeologici ambientali di notevole valore culturale e turistico. Uno per tutti l’Abbazia di Fossanova, uno degli “attrattori culturali” più importanti della Regione Lazio. Da questo punto di vista l’assenza della Regione Lazio, soprattutto dell’Assessore all’Ambiente Filiberto Zaratti, a cui sono cari i temi ambientali legati allo sviluppo compatibile di un territorio che sul turismo fonda gran parte della sua economia, è quanto meno sospetta».
«L’attenzione deve essere catalizzata – commenta il Presidente della Provincia di Latina Armando Cusani – verso forme energetiche alternative e a basso impatto ambientale al fine di sfruttarne maggiormente le potenzialità e sperimentarne l’impiego come l’energia derivante da biomasse, l’energia geotermica idraulica o l’energia solare. Non è concepibile tornare a forme di produzione energetica che possano condizionale negativamente il nostro ambiente circostante. L’Enea, Ente per le nuove Teconologie Energia e Ambiente, ha presentato il “Rapporto Energia-Ambiente 2007” definendo necessario per l’Italia investire molto di più nella ricerca e nella tecnologia per rispondere alla sfide energetiche relative ai cambiamenti climatici e all'espansione dei consumi. Esiste la seria necessità di allontanare dalle nostre coscienze il binomio “tecnologia-inquinamento”. Con uno sviluppo tecnologico attento e sensibile al contesto, molti siti potrebbero migliorare il loro impatto ambientale portandolo a livelli molto bassi. Senza un serio impegno nella ricerca e nello sviluppo, evidenzia il Rapporto, gli obiettivi '20-20-20' fissati dall'Unione europea, relativi a energia rinnovabile, riduzione delle emissioni di Co² ed efficienza energetica, saranno “quasi inavvicinabili” (l’accordo del 20-20-20 è stato siglato per facilitare una posizione globale post-Kyoto alla Conferenza di Bali lo scorso dicembre e punta, per l’Unione Europea, sulla riduzione del 20% le emissioni da gas serra sul continente, sulla riduzione del 20% dell’intensità energetica ai livelli attuali determinata dal rapporto tra consumo di energia e prodotto interno lordo, sull’aumento del 20% della quota di fonti rinnovabili rispetto al totale delle fonti primarie utilizzate dalla Unione Europea). L’Enea conferma cosa avevamo già ipotizzato: le energie rinnovabili, oltre a garantire un impatto ambientale positivo, si scoprono anche un mercato in forte espansione con un incremento, nel 2007, di 148 miliardi di euro di nuovi investimenti, il 60% in più rispetto al 2006, considerando più che concreta l’ipotesi di “inventare” nuovi posti di lavoro “ecologici”. La Provincia di Latina con lo Studio-Piano Energetico Ambientale vuole proporre ai cittadini un piano ambizioso che permetta lo svincolo dal petrolio e altre fonti energetiche derivanti da combustibili fossili (i maggiori produttori di inquinamento) e un uso più razionale dell’energia rinnovabile disponibile. Noi amministratori – conclude il Presidente Cusani - abbiamo l’obbligo morale di pensare e progettare un’energia più pulita per il nostro futuro».

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