mercoledì 20 febbraio 2008

* Consiglio Provinciale

CONSIGLIO PROVINCIALE SU ACQUALATINA

Silvio D’Arco: “Cassoni ha cercato di salvare la faccia al Partito Democratico, mentre il presidente del Consiglio provinciale ha offerto a Guidi una ciambella di salvataggio per uscire dell’imbarazzo ritirando la sua proposta di delibera”
Hanno chiesto la convocazione del Consiglio provinciale per suonarle al centro – destra, ma sono stati pesantemente suonati.
Domenico Guidi e Lucio Paone hanno presentato una proposta di deliberazione con la quale si chiedeva l'uscita dalla società Acqualatina invocando, altresì, il ritorno alla gestione pubblica del Servizio Idrico Integrato.
La proposta di deliberazione giudicata carente sotto il profilo amministrativo è stata tecnicamente smontata e ridicolizzata dal capogruppo di FI Paolo Graziano, mentre il presidente Armando Cusani non ha esitato, più volte, a definirla “politicamente vergognosa”.
L’opposizione di centro-sinistra è apparsa come un’autentica armata brancoleone, esprimendo posizioni differenti e addirittura contrapposte a quelle del suo capogruppo Domenico Guidi.
L’intervento di Mario Cassoni (Pd), molto forte e qualificato ha, di fatto, smentito clamorosamente la linea politica portata avanti dal capogruppo Guidi ricordando, in particolare, che la posizione dell’ex sindaco di Bassiano non corrisponde alla linea nazionale del PD sulle liberalizzazioni.
Ma quello che ha pesato di più al Consiglio provinciale è stata l’assenza, ovvero, la fuga di Sandro Bartolomeo (nella foto) .
Infatti, il sindaco pro-tempore del Comune di Formia è stato in questi anni il principale accusatore di Acqualatina; il politico che più di ogni altro ha lanciato pesanti sospetti e gettato benzina sul fuoco, procurando enormi e ingiustificati allarmismi sociali tra i cittadini e la società Acqualatina.
Tuttavia alla verifica dei fatti sulla società Acqualatina si è dato alla fuga per ben due volte.
L’assenza da un dibattito consiliare così atteso è sembrata incomprensibile e giudicato, da molti osservatori, come una vera e propria fuga dalle responsabilità.
Ma chi lo conosce sa bene che gli atteggiamenti politici di Bartolomeo rappresentano ormai un “classico“: quando la nave affonda l’ammiraglio Bartolomeo scappa sempre un minuto prima.
Nelle situazioni politiche più difficili è stato sempre così, salvo poi a cambiare posizione senza alcun ritegno etico-politico.
I suoi amici e compagni di ventura della sinistra radicale farebbero bene a trarre le dovute conseguenze, ad iniziare dalle imminenti elezioni comunali di Formia.
Silvio D’arco (Segretario regionale Nuovo PSI del Lazio)







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