giovedì 27 marzo 2008

* Formia - Mare più pulito

Riceviamo e pubblichiamo

AMBIENTE: DI RUSSO E GIORNALISTA PER UN MARE PIÙ PULITO

«Da un mese è in vigore la legge regionale sulla delocalizzazione degli allevamenti di acquacoltura ma dagli uffici romani di Via Colombo non è giunto ancora alcun segnale: cosa aspetta la Regione ad emettere i regolamenti attuativi che sono gli unici strumenti con cui si può procedere allo spostamento delle attività allevative fuori Punta Stendardo?». È questo l’interrogativo che si pongono Valentina Di Russo e Massimo Giornalista, giovani imprenditori balneari di Formia che insieme ad altri colleghi hanno costituito un’associazione con lo scopo di salvaguardare la qualità delle acque costiere.
«Per anni – spiegano – noi operatori della balneazione abbiamo affrontato le problematiche connesse alla qualità delle acque nel golfo di Gaeta e abbiamo condotto battaglie sulla presenza al largo di Vindicio degli allevamenti di acquacoltura. E per dare più forza alle nostre azioni ci siamo mossi anche come SIB-Sindacato Italiano Balneari che riunisce operatori degli stabilimenti delle spiagge di Vindicio e di Santo Janni per tutelare con maggiori energie gli interessi di una categoria che è stata quasi sempre lasciata ai margini della politica locale».
«Negli anni passati – spiegano i due imprenditori formiani – abbiamo assistito ad uno scaricabarile sulla problematica degli allevamenti ittici: gli unici politici che ci hanno ascoltato sono stati l’assessore comunale all’ambiente Enrico Paone ed il consigliere regionale Aldo Forte il cui operato è stato determinante per l’approvazione della legge regionale. Non siamo mai riusciti a capire perché fra protocolli di intesa e accordi di programma non si fosse mai giunti ad avere certezza sul da farsi. Noi balneari non siamo mai stati contro lo sviluppo dell’acquacoltura purché fosse fatto nel rispetto delle normative ambientali. Se c’è stata una moria di pesci e se si sono verificati fenomeni dovuti alla scarsa qualità dell’acqua deve esserci pur stata una ragione: evidentemente le acque erano inquinate al punto da procurare malattie alla fauna ittica. Aggiungiamo a questo anche gli scarichi abusivi che confluiscono nel fiume Garigliano e quindi nella acque del golfo».
«E proprio in funzione della vicinanza ad Aldo Forte ed al suo interessamento costante alle tematiche ambientali che ha dimostrato concretamente di affrontare, noi ed altri amici – sottolineano i due imprenditori balneari – abbiamo deciso di esporci in prima persona aderendo al progetto di «Generazione Formia» non solo per portare avanti le tematiche legate alla delocalizzazione degli allevamenti di acquacoltura ma anche per essere tramite tra gli operatori del settore e le istituzioni, in primis il Comune, per la risoluzione di tutte le problematiche che gli operatori degli stabilimenti balneari si trovano a dover fronteggiare non solo nel periodo estivo ma anche nelle altre stagioni».Per migliorare la qualità dei servizi al cittadino ed ai turisti Valentina Di Russo e Massimo Giornalista propongono una serie di interventi fra cui: bonifica dello specchio d’acqua di Vindicio dopo lo spostamento off shore degli impianti di acquacoltura, monitoraggio degli scarichi di vario genere da Gaeta al Garigliano, concertazione con i responsabili dell’amministrazione comunale sulle iniziative da adottare in merito al servizio di vigilanza, sistemazione delle scogliere e ripascimento del litorale di Santo Janni.

Nessun commento: