lunedì 30 giugno 2008

* Sabaudia-Tullia Socin

Tullia Socin, Ragazza in rosso
Dal 19 luglio al 16 agosto 2008
MUSEO «EMILIO GRECO» - SABAUDIA

Sarà inaugurata il 19 luglio e resterà aperta al pubblico fino al 16 agosto, presso gli eleganti locali del museo “Emilio Greco” di Sabaudia, l’Antologica di Tullia Socin, inserita nell’ambito dei Grandi Eventi (“Le dune abbracciano le Dolomiti”) promossi dalla presidenza del Consiglio comunale, con il patrocinio della Provincia di Latina e l’apporto dell’Assessorato al Turismo del Comune di Sabaudia.
A Tullia Socin, pittrice di Bolzano, protagonista di un percorso artistico iniziato negli anni Trenta e conclusosi, con la sua morte, negli anni Novanta, è dedicata dunque la mostra dal titolo Ragazza in rosso che prende spunto dall’omonimo dipinto realizzato nel 1935.
Il catalogo della mostra è curato da Gabriele Simongini.
E, in occasione dell’happening artistico, la città delle dune sarà il palcoscenico ideale di un altro evento di rilievo: lo scambio culturale fra Sabaudia ed El Vendrell (Tarragona): gli allievi della scuola di musica Pablo Casals di El Vendrell saranno protagonisti di un concerto per archi. Un appuntamento davvero da non perdere.
Anticipazioni sulla mostra:
Quaranta quadri che, a partire da “La sorellina”- olio su tela eseguito nel 1929 - per concludersi con “Determinazione combinata” (l’ultimo autoritratto) del 1970, ci dicono quanto ricco sia stato e resti il percorso creativo di Tullia Socin; come sia stata ferrea e ferma la sua determinazione a coltivare il suo sogno artistico, senza mai soggiacere alle mode del tempo ma cercando, attraverso lo studio; la frequentazione di grandi Maestri, a partire da Virgilio Guidi; l’assidua partecipazione espositiva e la voglia di misurarsi con le principali realtà culturali europee, di armonizzare coscienza formale e un senso d’umanità profonda e di verità vitale. Una sorta di impegno etico che, come sottolinea Gabriele Simongini, caratterizzerà l’intero percorso artistico della Socin che, lasciata Venezia, si trasferisce a Parigi. Nella capitale francese dipinge ed espone “Ragazza che legge”, un altro dei quadri esposti al useo Greco. A colpirla, nel suo intenso soggiorno parigino è probabilmente l’inquieto neoclassicismo di Andrè Derain, parallelo a quello dei maestri italiani del novecentismo. Due anni dopo è a Roma e frequenta lo studio di Giulio Bargellini che la avvicina alla tecnica dell’affresco mentre con il trentino Gino Pancheri condivide l’idea di un sicuro realismo. Sono di quel periodo “la Bagnante” e “Lo Scolaro”. Intensa, fra il 1930 ed il 1942, la sua attività espositiva ed ampi i riconoscimenti di critici e colleghi quali Gino Severini, Carlo Carrà, Felice Casorati, Renato Guttuso. Nel 1944 sposa lo scultore spezzino Enrico Carmassi che aveva conosciuto nel 1933. Il marito la coinvolge nella realizzazione a quattro mani delle sue sculture e dei suoi bassorilievi in ceramica. Quattordici di queste opere sono un valore aggiunto alla grande Antologica di Sabaudia. Con la catastrofe bellica cambia la visione del mondo di un’artista sensibile come Tullia Socin. Si misura con il neocubismo europeo, sfuggendo però a qualsiasi schematismo grafico e dando libero sfogo a nuove accensioni cromatiche. Ecco nascere quadri in cui il contrappunto quasi musicale dei piani colorati ha la meglio sull’evidenza plastica e volumetrica, annota Gabriele Simongini. Appartengono a questa fase artistica “Testa di donna” (1947); “Case sotto il sole” (1950); “Altalena” (1952); “Uomo alla finestra”.
Nella pittura della Socin materia e colore diventano tutt’uno, dando immagine ad una simbiosi armonica tra il microcosmo interiore dell’artista ed il macrocosmo naturale. Dalla concezione contemplativa degli anni Trenta Tullia Socin è ormai approdata alla libertà assoluta dell’azione pittorica, nelle profondità di una natura in perenne divenire.







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