sabato 12 aprile 2008

* Nota Lorusso

Riceviamo e pubblichiamo

NESSUNA PIETA' PER I PARTITI STATALI:
GIUSTIZIAMOLI SULLA SCHEDA!

Cari amici meridionali
è terminata una durissima campagna elettorale nella quale alcune liste meridionaliste si sono impegnate nelle elezioni del Senato in Sicilia e in Campania e nelle Amministrative in diversi comuni del meridione.
Nonostante il tempo sia stato tiranno è stata comunque affrontata la battaglia e non ci è ritirati di fronte alle fanterie che i partiti statali, meglio equipaggiati per soldi e leccapiedi territoriali, hanno messo in campo supportati dai mezzi televisi che, oramai, sono l'unico canale attraverso il quale essi condizionano l'elettorato. Anche se elettorato e votanti andrebbero meglio definiti come "traccianti", non potendo più esprimere una scelta consapevole in merito a partiti e candidati, essendo stati incaricati solo di TRACCIARE un banale segno su di una scheda che, per tradizione, continuiamo a definire elettorale, ma che sarebbe meglio chiamare NOMINALE per via del fatto che i candidati vengono scelti come al grande fratello. Tant'è che, ancor prima che si svolgano le NOMINATION (ci rifiutiamo di usare il termine elezioni), sono noti i nomi di oltre il 90% dei "nominati" in parlamento, ovviamente suddivisi tra camera e senato. Di fatto la campagna elettorale viene scaricata sulle spalle di quel restante 10% di candidati "ai limiti dei posti di nomina sicura" che sono i soli che vediamo girare come trottole per villaggi e città e che in questo modo, in tale purgatorio laico, scontano la pena della ridotta attitudine all'uso delle papille linguali nei confronti dei padroni dei partiti statali.
Non sappiamo, oggi sabato preelettorale, quale risultato la gente meridionale vorrà assegnare ai raggruppamenti meridionalisti. Sappiamo, però, che il cammino che è stato volontariamente e caparbiamente intrapreso E' SENZA RITORNO. I ponti con l'attesa ignava di un messia meridionale sono tagliati. Possiamo solo andare avanti con la politica e con la diffusione PARALLELA della cultura e della storia della nostra terra. Certamente deve essere fatto di tutto per unire e per aggregare le tante forze meridionalistiche che operano ancora al lumicino di personalismi che hanno una limitata forza di penetrazione sociale. Forza, invece, che se unificata sarebbe notevolmente propulsiva per la politica e la vita socio-economica dei popoli meridionali, ovunque residenti.
Il lavoro da fare è tanto ma, se non ci si è spaventati per la burocrazia nella presentazione del simbolo al Vicinale, né per la scalata in solitaria e senza "ossigeno" della lista per il senato in Sicilia o in Campania, vuole dire che si ha la capacità per andare avanti. Anche se guardando indietro (o se preferite, IN GIU') forse il rammarico per non essere riusciti a unificarsi anzitempo, per dare ascolto alle zavorre del meridionalismo d'attesa, un po' di amaro in bocca lo lascia. Ma non tutto è perduto e può darsi che proprio l'amarezza di constatare OGGI le capacità che, ci si rende conto, si possedevano già IERI, può cementare la fratellanza di tutti noi OPERATORI e "evangelizzatori" meridionalisti. Perché il sogno che potrebbe realizzarsi è quello che i due finti contendenti (Veltroni e Berlusconi) facciano partita patta (con il Senato a sinistra e la Camera a dx).
Questo significherebbe che tra un anno si potrebbe tornare a votare per le Elezioni Politiche oltre che per le Regionali e le Europee. Ma in questo caso non si dovrebbe farsi cogliere in fase organizzativa.
Forse un po' più di… "cattiveria" e scaltrezza politica potrebbe far "pesare" maggiormente l'azione dei meridionalisti più…lungimiranti. Tutto sommato il Sud ed i meridionali, senza una propria forza di riferimento, comunque non avrebbero alcun vantaggio a votare oggi PER ABITUDINE. In altre parole il voto al senato andrebbe differenziato in funzione della presenza di liste veramente meridionaliste: dove sono presenti come per esempio in Sicilia o Campania, il voto non deve essere "distratto"; nelle altre regioni il voto al senato dovrebbe essere "calibrato" e non dato alle liste di partiti statali e certamente antimeridionali (Lombardo compreso) in funzione della "simpatia", o peggio, per antipatia ideologica perché, come avete certamente capito oggi non esiste più l'ideologia di destra o di sinistra ma quella che sta avanzando prepotentemente è la nuova identità nord-sud. Ma anche perché è proprio questo il caso in cui il fine, per chi è "professionista" della politica (cioè per chi la politica la elabora e non la subisce), giustifica il "mezzo".
Meditate gente, meditate e, soprattutto, dopo aver letto, qualcuno, per amore del "tricolore" non si stracci le vesti come Caifa nel Sinedrio.
Giuseppe Lorusso

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