venerdì 13 giugno 2008

* Panfili: stop trattativa

Panfili attacca la Regione e lascia la vertenza Gambro

L’Assessore provinciale alle Crisi industriali, Paolo Panfili, interviene sullo stato di crisi in cui versano alcune aziende pontine.
Prima su tutte la vertenza Gambro, i cui lavoratori hanno bocciato la parte economica dell’accordo sottoscritto in Regione tra le parti, per il passaggio alla Scm.
“Un referendum che chiude in maniera drammatica la situazione dell’occupazione per circa 70 lavoratori – commenta l’Assessore Panfili - e comunque per un comparto che però ha già una profonda crisi in tutta Italia. Peraltro, in questo modo, si bloccano iniziative mirate allo sviluppo di produzioni peculiari per il territorio.
Una scelta, quella di bocciare l’accordo di sostegno al reddito, forse dettata da convinzioni fuori da ogni logica.
A 100 metri dalla Gambro c’è la Pettinicchio i cui lavoratori farebbero fuoco e fiamme per riavere il proprio posto di lavoro, quelli della Gambro invece, col futuro ci giocano: hanno l’oro in mano e aspirerebbero ad avere diamanti ma molto probabilmente si ritroveranno con un pugno di mosche”.
Da qui la decisione di uscire fuori dalla vertenza e di sostenere altre delicatissime vertenze in atto.
“Molto spesso – continua Panfili - chi fa politica viene accusato di non decidere, di non prendere posizioni. Ricordando a tutti i lavoratori della Gambro la grande partecipazione personale alla loro crisi e proprio per dimostrare che a volte i politici sanno anche decidere, per me la questione Gambro è chiusa.
Mi dedicherò a cose più serie: Pettinicchio, Pompei, Circeo Filati, Selex-Marconi e a tutte quelle crisi che mettono in apprensione quei padri di famiglia che pensano al futuro dei loro figli”.
Severo il commento dell’Assessore Panfili anche nei confronti della Regione Lazio.
“Noi in Provincia siamo abituati ad assumerci le nostre responsabilità e quando prendiamo un impegno lo portiamo a termine, salvo cause non dipendenti dal nostro operato.
Non scriviamo comunicati di solidarietà ai lavoratori come ha fatto l’Assessore regionale Alessandra Tibaldi – continua l’Assessore - siamo abituati a cose concrete e a coloro che ci rivolgono accuse di immobilismo chiediamo di fare nomi e cognomi.
Il Presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo in campagna elettorale ha fatto promesse mai mantenute, verso i lavoratori del cravattificio Pompei di Formia, facendo leva sulla speranza di chi non ha più un posto di lavoro solamente per trarne benefici a scopo politico.
Dove sono le risorse regionali destinate alla ripresa del territorio pontino? Alla prossima campagna elettorale a Marrazzo e ai suoi promotori gli faremo rileggere le lettere di solidarietà che ci hanno mandato al posto di quelle risorse”.

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