domenica 8 giugno 2008

* UNCI: intercettazioni

FEDERAZIONE NAZIONALE
DELLA STAMPA ITALIANA
Unione Nazionale Cronisti Italiani
- Roberto Natale
- Franco Siddi
- Lorenzo Del Boca
- Enzo Jacopino


INTERCETTAZIONI: MOBILITARE GIORNALI, RADIO E TELEVISIONI

Cari Colleghi,
ritengo indispensabile e urgente una iniziativa per contrastare la scarsa eco che hanno avuto su giornali, radio e televisioni le risposte delle organizzazioni dei giornalisti alla minaccia del Presidente del Consiglio Berlusconi di 5 anni di carcere per chi “propala” le intercettazioni telefoniche.
Come al solito, mentre le ragioni di qualsiasi categoria trovano titoli e ampio spazio sui media, quelle dei giornalisti sono, con qualche lodevole eccezione (e sui siti web), misconosciute. Da una autarchica rassegna stampa rilevo che, oltre al Tg 3, hanno dato notizia delle repliche dei giornalisti: Il Tempo (titolo a 3 col e 30 righe), Avvenire (titolo e 23), l’Unità (titolo e 15), Repubblica (sommario e 6 righe), Manifesto (sommario, 5), QN (10), Libero (9), Stampa (6), Giornale (6).
Mi sembra troppo poco e anche che non ci si possa rassegnare. Soprattutto alla violazione sistematica dell’art. 34 del contratto che prevede la pubblicazione integrale dei comunicati della Fnsi.
Propongo quindi, di mettere a punto una iniziativa per richiamare l’attenzione di Direttori e Capi redattori sulla necessità che le ragioni della difesa del diritto-dovere di cronaca e della libertà di stampa siano “propalate” a lettori e ascoltatori in modo puntuale. Penso a una lettera personalizzata e a una manifestazione (magari duplice, Roma e Milano) a cui invitare i colleghi per spiegare loro che se oggi non sostengono la causa comune non potranno poi domani chiedere ai cronisti di di giudiziaria di “portare” notizie per le quali è prevista la condanna a 5 anni di carcere.
Ugualmente, ritengo, si dovrebbero chiamare Associazioni e Cdr alla mobilitazione e al sostegno delle iniziative del sindacato e a far rispettare il contratto.
L’Unci è, naturalmente, pronta a fare la sua parte. Cordialmente.

Il Presidente
Guido Columba

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