domenica 2 marzo 2008

* "Acqualatina story"

Riceviamo e pubblichiamo
“VICENDA ACQUALATINA:
ACCUSE GRAVI ED INFONDATE”
Sul reintegro di Raimondo Besson e Silvano Morandi ai vertici della Società Acqualatina si registrano ancora una volta reazioni politiche e giudizi morali assurdi, oltre che gravemente lesivi per coloro che ne sono coinvolti.
Le dichiarazioni rilasciate agli organi d’informazione da Bartolomeo e dai consiglieri provinciali Guidi e D’Arcangeli, in merito alla vicenda giudiziaria, conferma la loro visione politica profondamente distorta sull’Ordinamento Giudiziario e sulle libertà personali.
Dipendesse da loro gran parte della nostra classe politica locale e provinciale sarebbero già stati processati dalla piazza e mandati direttamente al patibolo senza vedere un’aula di giustizia.
Sarebbe stato così anche per il senatore Michele Forte, il senatore Claudio Fazzone e per tanti altri amministratori e politici locali e provinciali.
Infatti, Bartolomeo, Guidi e compagni, per emettere i loro insindacabili giudizi non hanno aspettato i tre gradi previsti dall’ordinamento giudiziario, ma sin dall’inizio dell’indagine giudiziaria su Acqualatina hanno emanato pesanti apprezzamenti e condannate mediatiche, non solo alla componente politica, ma anche a carico all’intero staff dirigenziale della società.
Veniamo al dunque.
Com’è noto il Tribunale di Latina aveva emesso un’ordinanza con gravi capi di imputazione che aveva colpito l’immagine della società e del suo management il quale, correttamente, si era immediatamente dimesso da ogni incarico occupato.
In seguito, il Tribunale del Riesame aveva completamente smontato i capi d’accusa e rilevato i gravi errori del Tribunale di Latina con la conseguente ingiustizia subita dai dirigenti della società.
A fronte di tale situazione il minimo che la società Acqualatina poteva fare verso i propri dirigenti era quello di reintegrarli nelle loro funzioni applicando un diritto inalienabile della Costituzione Italiana: la presunzione d’innocenza fino al termine dei tre gradi di giudizio.
Allo stato attuale dei fatti e degli atti giudiziari il management di Acqualatina risulta quindi totalmente scagionato da ogni accusa e libero di esercitare le rispettive funzioni professionali.
Ed è per questo che le critiche di Bartolomeo, Guidi e D’Arcangeli rappresentano comportamenti diffamatori, perchè non si limitano alla valutazione politica, ma investono in maniera strumentale le persone e quindi l’onorabilità dei dirigenti d’Acqualatina.
Critiche che giungono poi su basi completamente false e fondate da indiscrezioni giornalistiche e sul sentito dire.
A tutt’oggi (2 marzo 2008) agli atti giudiziari della Corte di Cassazione non risulta pervenuto alcun ricorso da parte del Tribunale di Latina e l’unico giornale che ha dato notizia e commentato ampiamente il presunto ricorso risulta essere, stranamente, solo “Latina Oggi” del patron Giuseppe Ciarrapico.
A tal proposito e per terminare è solo il caso di ricordare a Bartolomeo, Guidi e D’arcangeli, che le Ordinanze della Magistratura vanno sempre rispettate comprese, invero, anche quelle del Tribunale del Riesame
Sul piano più squisitamente politico è ancora il caso di lasciare ogni ulteriore considerazione al buon senso democratico e civile dei nostri concittadini.
Silvio D’Arco (Assessore alla Tutela dei Consumatori – Provincia di Latina)

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