martedì 4 marzo 2008

* Pontinia - Teatro 2008

Teatro Fellini - Pontinia

PROGRAMMAZIONE
STAGIONE 2008
SABATO 8 MARZO
DONNE del RIMORSO
(‘O male ca nun se scorda)
da un progetto di Giandomenico Curi e Nando Citarella. Musiche della Tradizione Popolare Italiana, Luciano Bellini, Donato Citarella (Nando). Ideazione e Ricerche di G. Curi – N. Citarella Messa in scena di Nando Citarella e Pino Calabrese. La rivisitazione, 50 anni dopo la straordinaria “lezione” di De martino, di alcuni momenti di una storia al femminile, tutta interna al Salento pugliese; e che ha a che fare in realtà con l’universo, femminile e magico, di tutto il Sud d’Italia. Una storia complessa che attraversa il tempo e il sociale, e che trova il suo momento più intenso in nuova lettura della “donna tarantata” riproposta sia attraverso il recupero di De Martino (comprese le “lettere di una tarantata” di Annabella Rossi) sia attraverso altri documenti e testimonianze. Il tutto accompagnato da molta musica, soprattutto musica dal vivo, con i musicisti che interagiscono continuamente con gli attori e (soprattutto) con le attrici sul palcoscenico. Uno spettacolo di grandi emozioni, di ritmi e di musiche coinvolgenti, dove momenti di storia, cultura e costume sono alternati a momenti più spettacolari, a storie e situazioni più direttamente legate all’emozione. D’altronde lo stesso grande De Martino, intellettuale e antropologo tra i più grandi, fu visto piangere più di una volta durante le sue spedizioni di ricerca nel Salento: davanti a una bimba tarantata che danzava con un cuscino appoggiato sul capo, e davanti a una contadina che, avanzando sulle ginocchia, si batteva il petto violentemente davanti alla Madonna del santuario di Pierno.
SABATO 15 E DOMENICA 16 MARZO
la compagnia Lestra presenta
L’AUTOBUS DI STALIN
Worst Case
di Antonio Pennacchi con Clemente Pernarella Regia Clemente Pernarella Videoproiezioni Mirko Rispoli.
L’autobus di Stalin è uno spettacolo che nasce dall'incontro tra due personaggi decisamente insoliti nel nostro panorama: Clemente Pernarella, un attore di formazione ed esperienza rigorosamente teatrale che però ha conosciuto il successo nella soap (Centovetrine) e nel reality show (La fattoria), e lo scrittore Antonio Pennacchi, saggista e romanziere ( ricordiamo Il fasciocomunista, Palude, Nuvola rossa e le sue collaborazioni a Limes, Micromega, Nouvelle revue francaise) che con il suo gusto per il paradosso e la provocazione si è ormai guadagnato il titolo di "estremista del pensiero".
Proprio durante un viaggio in autobus, metafora spazio-temporale, nasce la riflessione che, attraverso l'esame di alcuni casi estremi ( nel linguaggio informatico worst cases), conduce il il protagonista ad un'analisi originalissima di quella società occidentale a cui tutti noi apparteniamo ed alla quale troppo facilmente concediamo l'appellativo di “democratica”. Una sfida forte e chiara ai luoghi comuni e ai pregiudizi politically correct che il sistema mass-mediologico spesso ci propina, indebolendo inesorabilmente la nostra capacità di critica e autonomia.
MARTEDI 25 MARZO:
Roma ore 11
di Elio Petri con Anna Gualdo, Manuela Mandracchia, Sandra Toffolatti, Mariàngeles Torres Regia di Mitipretese.
Signorina giovane intelligente volenterosissima attiva conoscenza dattilografia miti pretese per primo impiego cercasi. Presentarsi in via Savoia 31, interno 5, lunedì ore 10-11”. Questo trafiletto apparve nella pagina degli annunci economici de “Il Messaggero”, domenica 14 gennaio 1951. Lo stesso giornale, quarantotto ore dopo, pubblicava in prima pagina: ”Una terribile disgrazia è accaduta ieri mattina nell’interno di un villino di via Savoia, dove settantasette giovani donne sono rimaste ferite in modo più o meno grave ed una è deceduta per l’improvviso crollo dell’intera scala dello stabile.
Così inizia il libro ricavato dall’inchiesta di Elio Petri, allora giovanissimo giornalista alle prime armi. Il fatto che duecento candidate si fossero presentate per un solo posto mal pagato era “un dito puntato sulla piaga della disoccupazione”. Fu questo uno dei motivi che indusse De Santis e un gruppo di cineasti del neorealismo a fare un film sulla disgrazia di via Savoia.
Pur non essendo questo un testo scritto per il teatro, Petri tratteggia dei personaggi vivi e concreti, pronti per essere recitati. Petri condusse l’inchiesta in modo organico, capillare: ragazza per ragazza rintracciò le loro storie, le loro famiglie, gli ambienti, registrò le espressioni dei volti, sondò i sogni e le attese, decifrò le idee di giustizia ed ingiustizia, ricostruì l’immagine di quel mondo. Più di un’inchiesta l’indagine di Petri divenne una denuncia delle miserie, della disperazione, delle prepotenze anche sessuali subite dalle ragazze, cosa che costò al film il boicottaggio e la censura.
LUNEDI 7 APRILE
ANDREA BRAMBILLA (Zuzzurro) in
TUTTI I SANTI GIORNI
Parole per un anno di MICHELE SERRA a cura di FAUSTO VITALIANO regia ANDREA BRAMBILLA produzione TEATRO FILODRAMMATIC.
Andrea Brambilla - ZUZZURRO ritorna sul palcoscenico come protagonista e "alter ego" di una delle nostre penne più lucide e graffianti, Michele Serra, e dà voce ad un percorso di visioni e commenti in cui si traccia la quotidiana “discesa agli inferi” di un uomo comune impegnato a districarsi tra una selva di comunicati, veline, proclami, vip, giornalisti di guerra, di pace, di caldo e di freddo, di insegne sempre più insulse.
E’ l'antologia ideale di una quotidianità assurda, ma reale. A guidare le reazioni violente e tenere sono le lungimiranti osservazioni sul mondo che ci circonda, osservato attraverso la graffiante e comica satira dell’autore, che suggerisce, scuote, indaga. L’uomo appare in fuga da tutto, ma qualcosa non torna, non tutto è come sembra e una verità grottesca misteriosa prende il sopravvento.
E’ solo un attimo e tutto ritorna come prima e da “tutti i santi giorni” non si può fuggire.
In una stanza sobriamente arredata, due grandi pannelli sui quali sono appesi una certa quantità di grossi post-it. Su ciascuno dei fogli adesivi rosso fluorescente è scritto il nome di una persona o di una “cosa” che il personaggio da domani non vedrà più. Andrea “Michele Serra” Brambilla li stacca a uno a uno dalla bacheca. Appallotola il foglio e lo getta via, finché il pannello rimarrà spoglio. Al centro della stanza una videocamera, sistemata su un treppiede. È a questa che il singolare personaggio si rivolge, raccontando - poco a poco - la sua storia passata e recente e le decisioni che sta per prendere. Il suo interlocutore invisibile si chiama Michele. Quello che lascia a “Michele” è un vero e proprio messaggio di addio.
Un ritratto tragicomico in cui ce n'è per tutti.
Lunedì 25 aprile
(R)esistenza
Terza edizione del premio letterario ad opera di Anonima Scrittori, laboratorio di scrittura sperimentale. Concorso letterario che prende a pretesto la ricorrenza del 25 aprile ma intende indagare e mostrarci la realtà di oggi, descriverne le esistenze e le resistenze,non solo in forma di lotta per ottenere o difendere dignità e diritti, ma anche attraverso racconti di vita comune, dell’umano quotidiano, barricate esistenziali spesso vissute individualmente, contesti di confronto che riempiono le nostre giornate, tentativi di svincolarsi da abitudini e costrizioni sociali che coinvolgono l’ intera società nei modi di essere e di pensare il proprio presente e il proprio futuro.
Storie, insomma, con la esse minuscola, che sono storie e lotte che riguardano tutti.
Storie che sono già la Storia d’Italia.
La giuria sarà composta da Antonio Pennacchi, scrittore, Lorenzo Pavolini, scrittore e giornalista, Umberto Croppi, scrittore, Clemente Pernarella, attore e regista, Umberto Panunzio, editore.
SABATO 10 MAGGIO
FRIDA DEI DOLORI
di Rocco D’Onghia Regia Walter Manfrè con Antonella Neri e Clemente Pernarella.
Un testo originale, in anteprima nazionale, nato per indagare sulle estreme possibilità che la malattia fisica, dovuta alla casualità di un destino crudele,offre a chi possiede la volontà titanica di affrontare il quotidiano con la disperata volontà di amare fisicamente.
Protagonista della vicenda è Frida Kahlo, eccezionale pittrice messicana della prima metà del novecento dall’ esistenza quanto mai travagliata, contraddistinta da una serie di sfortune, malattie ed incidenti che non le hanno però impedito di manifestare il suo talento artistico né di vivere una vita intensa, anticonvenzionale, e passionale. Anzi è proprio grazie ad un gravissimo incidente che la costrinse a letto per diversi mesi che Frida scoprirà la passione per pittura, attraverso l’esperienza del dolore scoprirà la forza di affrontare la vita.

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