giovedì 22 maggio 2008

* Coldiretti contro OGM

Ogm, dove sono stati coltivati la fame non è diminuita
Le coltivazioni OGM, i cosiddetti organismi trans-genici, nel mondo non solo non hanno risolto il problema della fame, ma hanno anche aggravato la dipendenza economica dall'estero di molti Paesi in via di Sviluppo. E' quanto afferma la Coldiretti in riferimento allo strumentale tentativo di diffusione di coltivazioni agricole basate sull’introduzione degli OGM in riferimento all’emergenza cibo.
“Non si può usare demagogicamente il problema terribile della fame nel mondo per avallare operazioni commerciali di rilancio delle coltivazioni Ogm. Ad oggi, con la tecnologia disponibile, non risolvono il problema dell’alimentazione. Lo dimostra il fatto – precisa la Coldiretti - che nel resto del mondo, ove non ci sono norme restrittive alla coltivazione come in Italia e in Europa, sono stati introdotti in pochi Paesi. Nei Paesi poveri che speravano di risolvere le proprie difficoltà l’effetto misurato è stato in realtà l’aumento della fame e della dipendenza economica”.
Nel mondo ci sono 854 milioni di persone che soffrono la fame, un numero che non è mai calato dagli anni ’90 ad oggi anche se sono aumentate le superfici coltivate con OGM che ammontano ora a 114 milioni di ettari in 23 paesi al Mondo.
La diffusione di queste coltivazioni OGM è proprio nei Paesi Poveri e in quelli cosiddetti “emergenti” e si concentra peraltro sopratutto su produzioni destinate all'esportazione che non riforniscono il mercato interno dove lasciano una situazione aggravata dalla perdita di varietà locali e in generale della biodiversità.
Peraltro, una recente ricerca dell’Università del Kansas, realizzata dal Professor Barney Gordon del Dipartimento di Agronomia, ha dimostrato dopo tre anni di sperimentazione che la soia geneticamente modificata per resistere al diserbante Round-Up, produce il 10% in meno rispetto a quella convenzionale, evidenziando così la minore produttività del prodotto OGM anche nei paesi sviluppati.
“E’ questa una ragione in piu’ per continuare a mantenere in Europa il “Principio di Precauzione” nei confronti dei cittadini-consumatori che, tra l’altro, mostrano una forte opposizione agli OGM in agricoltura” dichiara il Presidente Provinciale Col diretti Daniela Santori nel sottolineare che “lo dimostra sia il fatto che il 67% dei cittadini italiani e il 63% di quelli europei che esprimono una opinione ritengono che i prodotti alimentari contenenti OGM siano meno salutari rispetto a quelli tradizionali sulla base dei risultati dell'Indagine Coldiretti-SWG -Le opinioni di italiani e europei sull'alimentazione- sia il fatto che sui diversi media nazionali è tutto un sottolineare da parte dei primari marchi commerciali dell’agro-alimentare italiano ed europeo la completa assenza di tali entità, cioè l’essere OGM-FREE".

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