giovedì 22 maggio 2008

* Formia-Nè asino, nè re

Né asino, né re…
Incontro di approfondimento
sul come essere
genitori sereni di figli educati
di Pietro De Vico

Si è tenuto giovedì 22 maggio, presso il salone della parrocchia di San Giuseppe Lavoratore in Formia, l’incontro di approfondimento sul complesso rapporto tra genitori e figli dal titolo “né asino, né re”. L’incontro aveva lo scopo di voler dare ai genitori presenti, validi e concreti strumenti per impostare una serena relazione educativa con i propri figli. La relazione ha avuto inizio dalla valenza educativa del rinforzo positivo di comportamenti corretti dei figli, partendo dal dato che molte volte i figli sono trattati o come degli asini (e quindi come persone che agli occhi dei genitori non riescono a raggiungere gli obiettivi che vorrebbero a pena dell’autostima del ragazzo), o come dei piccoli reucci, assecondati nei loro capricci e non resi partecipi dell’intensa vita familiare. Il rinforzo positivo ha il principale compito, da come è emerso nell’incontro, di dare soddisfazione ai propri figli, di mostrare affetto nei loro confronti a seguito di comportamenti corretti e collaborativi al di fuori e nella vita familiare, sostenendo quindi la tesi che rinforzare positivamente comportamenti corretti ha molta più efficacia educativa e rende il clima familiare molto più sereno rispetto al punire comportamenti scorretti. Altro punto affrontato all’interno della relazione è stato quello della valenza educativa delle regole all’interno della famiglia.
Non si può prescindere dall’uso delle regole in una seria azione educativa; regole che richiedono fermezza, coerenza, precisione da parte di chi la dà, ovviamente commisurate alla possibilità nell’esecuzione di chi le riceve. “La regola indica lo spazio sicuro entro il quale muoversi”: se la famiglia non ha coscienza del suo ruolo normativo, avrà come conseguenza dei figli, al contrario di quanto possa pensarsi, dipendenti dal primo leader di turno (basti pensare ad un leader nei gruppi adolescenziali) o sprezzanti nei confronti di autorità istituite. Le regole inoltre hanno l’importante ruolo di educare ai valori che oggi sembrano mutati, il rispetto, la fiducia, la stima dell’altro e nell’altro. Solo se le regole vengono date già da quando si è piccoli si potranno avere adolescenti disponibili al confronto con una definita personalità e con seri valori di riferimento. La parrocchia di S. Giuseppe Lavoratore non è nuova a queste attenzioni educative, basti ricordare la tavola rotonda all’interno della propria festa parrocchiale del 1° maggio sul bullismo.
C’è bisogno di sensibilizzare, c’è bisogno di collaborare, c’è bisogno di farsi carico tutti (scuola, famiglia, chiesa) di questa importante sfida educativa che la società ci impone di affrontare.
Non col buonismo o con il permissivismo avremo una società migliore, ma solo mettendo la persona, i figli in questo caso, al centro di relazioni serie ed educative.

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