martedì 20 maggio 2008

* Viaggi Randagi

Tra i Maori in Nuova Zelanda
con Paolo Macorig
Serata a cura
dell’Angolo di Avventure
nel Mondo di Latina
Venerdì 23 maggio dalle 20.30
all’Hotel Miramare di Capoportiere

Omoni tatuati che si agitano, urlano, assumono smorfie sul volto tirando fuori la lingua e digrignando i denti, spalancando gli occhi fino a mostrare tutto il bianco e nascondendo le pupille; si schiaffeggiano il petto con le mani facendo forti schiocchi; battono i piedi sul pavimento; saltano a destra e a sinistra, mentre le loro donne cantano.
Questo è lo spettacolo che suscita un’emozione da brividi, assistendo alla ‘haka’, la danza del popolo Maori.
Così si apre la serata di venerdi 23 maggio all’Hotel Miramare organizzata dall’Angolo di Avventure nel Mondo di Latina.
La storia di un viaggio in Nuova Zelanda raccontata da Paolo Macorig che l’ha girata con Avventure nel Mondo dal punto piu' a Sud:Bluff, al punto piu' a Nord: Cape Reinga.
La Nuova Zelanda ha una superficie come l'Italia ma solo dieci milioni di abitanti ed un bel po' di pecore.
Da mille anni è abitata dai Maori, conosciuti come feroci guerrieri che nella loro danza esprimono tutta la loro ferocia e nello stesso tempo danno inizio alla sfida nei confronti di se stessi.
“Ci sono poi le zone come Rortorua – racconta Paolo Macorig, un appassionato viaggiatore che vive nella provincia pontina - dove chi visita la Nuova Zelanda fa una scoperta ingenua ed insieme emozionante: si accorge che la terra è un essere vivente, un corpo palpitante, che si muove, respira, brontola, esplode”. La Nuova Zelanda è' la terra dei Kiwi, che non è il frutto verde ed acidulo che noi mangiamo con gusto per fare riserva di vitamina C, ma una specie di gallinaccio a forma di pera con un lungo becco, in antichità un uccello, che ora non vola piu’ ed è in estinzione, esce all’aperto solo di notte ed è molto timido. E’ il simbolo della Nuova Zelanda, tanto che, per indicare gli abitanti di questa terra, si usa il termine di “Kiwi”.
Lo si può vedere con difficolta’ in alcuni zoo, dove si entra in una stanza buia e a malapena si nota questa grossa gallina dalle piume grigie accucciata in qualche angolino di queste grande gabbie. Per capire come è fatto e fotografarlo, è meglio vedere quelli impagliati nei musei.
Queste sono solo alcune immagini di questo viaggio, ricco di emozioni, altrettante saranno esposte nel corso della serata di venerdì 23 maggio al Miramare di Capoportiere, che inizierà a seguito della consueta cena conviviale, che si consiglia di prenotare allo 0773.273470.
Per ulteriori informazioni:
www.robertogabriele.it/forum
Rosalba Grassi

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