mercoledì 30 luglio 2008

* Rapporto Eures 2008

RAPPORTO EURES 2008
LA DICHIARAZIONE DEL
PRESIDENTE CUSANI

«Le ricerche statistiche nazionali che annualmente vengono pubblicate offrono un’enorme quantità di informazioni utili a comprendere l’andamento politico – sociale – economico del nostro Paese e quindi anche per implementare strategie adeguate a migliorarne il contesto. I dati frutto di uno studio mirato sono anche il mezzo per verificare le politiche di governance ed è per questo motivo che vanno esaminati con attenzione e lealtà. Dalla lettura del “Rapporto Eures 2008 sullo Stato delle Province del Lazio” possiamo constatare che il nostro percorso politico-amministrativo si sta muovendo nella giusta direzione, come confermano i numeri confortanti emersi per la Provincia di Latina.
Dati che possono porci apparentemente in una posizione di svantaggio rispetto alle aree reatine e ciociare ma per avere un confronto più obiettivo bisogna aver presente anche il dato nazionale e soprattutto l’andamento degli ultimi anni. La percentuale di crescita del Pil in Italia nel 2007 è rimasta ferma al 1,9% mentre per i primi mesi del 2008 si registra addirittura una diminuzione del valore allo 0,5% (stime Istat). Il trend di crescita economico non è mai sempre positivo, a volte registra un assestamento, a volte subisce una flessione, altre si raggiunge il picco.
Ci troviamo oggi a fronteggiare difficoltà generali che affliggono l’intero panorama economico italiano. Soprattutto nell’interpretazione di dati ufficiali bisogna saper leggere a fondo per trovare non solo il lato negativo della medaglia altrimenti si rischia di cadere in facili equivoci. Ricordiamo, per esempio, il dibattito a distanza tra Zapatero e Prodi (allora Presidente del Consiglio) sul sorpasso effettuato dalla Spagna sull’Italia con il Pil pro-capite (101 a 107 secondo i dati di allora dell’Eurostat, l’ufficio statistico europeo) e la pronta risposta con lettera di Romano Prodi che aveva contestato la validità dei conteggi Eurispes presentando poi quelli della Banca Mondiale.
Il vero problema riscontrato nella lettura, e poi successiva analisi dei dati è che bisogna comunque aver un quadro completo dei risultati ottenuti dalla ricerca. Ci si rende facilmente conto che non stiamo affrontando un periodo florido a causa dell’eccessivo prezzo del petrolio che incide inevitabilmente in negativo sul nostro settore produttivo. Ma è proprio in questo momento che le istituzioni e gli Enti locali devono riuscire a far sentire la loro presenza e ai comparti produttivi e agli stessi cittadini che chiedono certezza e stabilità. Per questo ci atteniamo al dato che riguarda il nostro Pil ma la nostra soddisfazione di contro cresce moderatamente nell’analizzare dati che riguardano quei settori in cui la Provincia ha molto investito. Sempre considerando i dati del rapporto Eures 2008 il turismo vede la Provincia di Latina scalare alte posizioni. Confrontando la crescita del numero delle presenze a Roma negli ultimi 10 anni (+71,9% tra il 1996 e il 2006, dati Istat) si rileva un valore significativamente superiore a quello medio regionale (+59%) e soprattutto a quello medio nazionale (+25,9%). Soltanto Latina presenta una crescita superiore a quella italiana (+40,4%).
Non vi è dubbio che in questa Provincia, sia da privilegiare e sviluppare la vocazione turistica del territorio, tenuto conto che il litorale pontino rappresenta ben il 50% della costa del Lazio. Per cercare di raggiungere risultati migliori non solo è nostra intenzione migliorare e aumentare le strutture previste a ospitare i turisti ma vogliamo anche curare e migliorare la qualità della vita e la sicurezza sociale, garantire la completa balneabilità delle nostre acque con il recupero anche di quei tratti di mare oggi inquinati.
Ma per la nostra Amministrazione, turismo non vuol dire solo mare, spiagge e stuoli di visitatori che affollano le nostre zone solo nel periodo estivo. Abbiamo con forza sponsorizzato anche la cultura, elemento che affiora dal nostro territorio quasi in maniera spontanea e naturale. Dai componenti razionalistici e futuristi impressi nell’essenziale e unica architettura del “ventennio” che emerge dal nostro capoluogo, ai segni usurati dai millenni che testimoniano antiche popolazioni installate nel territorio pontino anche in età pre-romanica. Visitatori di musei e aree archeologiche hanno fatto raggiungere alla nostra provincia un +25,1%, un dato che si traduce con un aumento degli introiti nelle casse dello Stato.
Tra le pagine del rapporto emerge anche un altro dato significativo: quello relativo all’occupazione giovanile (25-34 anni). In tutto il Lazio, tra tutte le province, è Latina a presentare i risultati migliori: l’indice di occupazione giovanile (pari al 29%) supera infatti di oltre 4 punti percentuali il valore nazionale (24,7%). Un dato giustificato anche da un’attenta politica mirata alla formazione professionale, soprattutto per i giovani che avranno davanti un futuro sempre più competitivo e complesso sia da un punto di vista tecnologico che sociale. Rimane più contenuto, ma pur sempre positivo, il dato generale dell’occupazione (+0,3%), da non ignorare visto l’aumento del costo della vita e soprattutto le crisi industriali del settore farmaceutico di cui la nostra zona è particolarmente ricco. Nel 2007 si registra anche una diminuzione del tasso di disoccupazione. In terra pontina da 21.000 disoccupati si è scesi a 17.600 (-11,2%).
Un altro indicatore importante per calcolare l’andamento economico di un territorio è la vendita di autoveicoli. Nella nostra Provincia è stato registrato il 2,9% di veicoli circolanti in più.
Infine è legittimo spendere alcune parole riguardo la nostra politica ambientale.
Attraverso il mandato, oramai a termine, emergono delle considerazioni essenziali ma che sono i capisaldi del concepire la nostra società del futuro. Crediamo che l’ambiente non sia solo un contesto da rispettare e da salvaguardare ma anche un vero e proprio settore da sviluppare per poi fornire ai cittadini anche nuove possibilità di lavoro più sostenibili ed ecologiche. Da tempo ci battiamo per un Piano provinciale dei rifiuti che ci permetta non solo di evitare un’emergenza ma anche di trovare possibili soluzioni di ricchezza alternativa portate dalla spazzatura e la sua successiva trasformazione in energia. Ci siamo purtroppo scontrati con l’anacronistica e paradossale soluzione propinataci dalla Regione Lazio (allargamento della discarica di Borgo Montello invece della sua relativa bonifica e della costruzione di impianti moderni per la chiusura del ciclo), ma sappiamo di muoverci nella giusta direzione supportati anche da un grande risultato ottenuto dalla raccolta differenziata in terra pontina. Nel 2006 la raccolta differenziata si attesta, nel Lazio, a 372.608 tonnellate, con una crescita del 9,9% rispetto al 2005, l’incremento più elevato si registra proprio a Latina (+67,5%), un risultato ottenuto anche grazie all’attenta politica ambientale presente in alcuni piccoli comuni della provincia così da meritarsi l’appellativo di ricicloni.
Ma noi vogliamo guardare al futuro, non ci adagiamo sugli allori, teniamo conto del buon risultato e portiamo avanti un’azione politica che vuole anche investire sull’ambiente. Proprio per questo, in virtù delle necessità espresse dal protocollo di Kyoto e ribadite dalla 13° Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici tenuta a Bali nel dicembre del 2007, proporremo orgogliosi un Piano Energetico Ambientale che preveda lo sviluppo di fonti di energie alternative a quelle ottenute con combustibili fossili per far si che la provincia di Latina possa raggiungere l’obiettivo del 25% dell’energia rinnovabile e pulita.
Da qui vogliamo concludere il mandato, ma da qui apriremo una nuova strada che potrà condurci verso il futuro pulito della nostra Provincia».

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