mercoledì 23 luglio 2008

* Piano Energetico ...

Il Piano Energetico Ambientale


Che cos’è il Piano Energetico Ambientale
Lunedì in Consiglio provinciale sarà presentato il Piano Energetico Ambientale della Provincia di Latina. È tra le mission più importanti - insieme alla sicurezza stradale, i rifiuti, e l'ambiente, il patrimonio scolastico - del programma di consiliatura del Presidente Armando Cusani.
L'obiettivo essenziale del Piano è quello di individuare le opzioni concrete atte ad abbattere i costi economici ed ambientali dell'ormai pesante bolletta energetica pagata quotidianamente dall'intera comunità nazionale, causa la continua non evoluzione, se non involuzione, di un sistema sociale basato su un impiego non razionale e non efficiente delle risorse energetiche.
Non è un discorso di moda ma di sostanza. In linea con le direttive comunitarie, la pianificazione provinciale è mirata a sviluppare il trinomio energie rinnovabili - contenimento energetico - trasporti, che è letto alla luce del protocollo di Kyoto e coerentemente con esso mira alla riduzione delle emissioni in atmosfera.
Dal punto di vista normativo, la pianificazione provinciale s’inserisce in coerenza con il piano energetico regionale del 2001 e con le competenze attribuite alle province dalla LR 14/99 art. 51. Lo studio è stato affidato, con incarico del 19 giugno 2007, ad un gruppo di lavoro presieduto dal Professor Alessandro Corsini dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza", Facoltà di Ingegneria, sede di Latina, che in meno di un anno ha consegnato un lavoro dettagliato, di circa 600 pagine e120 planimetrie, contenente un'analisi dettagliata e puntuale del patrimonio energetico provinciale in termini di risorse da utilizzare per produrre energia ed un piano di azione in cui sviluppare queste energie. La completezza del lavoro abbraccia ogni aspetto del territorio: dalla verifica dei quantitativi di massa legnosa utilizzabile all'interno di una centrale a biomasse (compresi i residui delle colture agricole come le potature), alla ventosità in termini di metri al secondo delle nostre coste e montagne; dall'esposizione solare dei Comuni alla temperatura del sottosuolo in pianura e in collina; dalla forza del moto ondoso ai reflui degli allevamenti bovini, dai terreni incolti utilizzabili per colture capaci di produrre biocombustibile ai costi per ogni singola fonte energetica.
«Lo strumento – spiega l’Assessore all’Ambiente Roberto Migliori - si pone in modo irrinunciabile come punto di partenza per lo sviluppo delle diverse azioni in relazione al concetto di autosufficienza energetica del territorio e all'utilizzo delle risorse o fonti direzionate nel campo dell'energia rinnovabile. È la risposta ai tanti tentativi di invadere il territorio provinciale con centrali “scollegate” rispetto alle risorse che il territorio offre. Tutto il sistema energetico ha come impostazione principale quella di una verifica della riduzione delle emissioni in atmosfera di anidride carbonica (CO2)».
Gli interventi d’azione contenuti nel PEA
«L'approvazione di quest’importante strumento nel Consiglio provinciale di lunedì – prosegue l’Assessore Migliori - apre il capitolo del Piano di azione. Tradotto in termini concreti è lo stesso Piano che indica soluzioni per interventi pilota o per azioni mirate da mettere in cantiere nei prossimi giorni, subito dopo l'estate. Si stanno valutando progetti relativi all'utilizzo del moto ondoso, nelle isole pontine, con indubbio vantaggio in termini di riduzione delle emissioni in atmosfera rispetto alle attuali fonti di approvvigionamento energetico delle isole stesse, un fotovoltaico e termico che va oltre all'intervento che la Provincia ha effettuato su alcuni plessi scolastici, così come la scoperta di una fonte ad oggi poco pubblicizzata e in parte sconosciuta e che è alla portata di tutti, quale il calore del nostro sottosuolo, utilizzabile per la climatizzazione estiva e invernale di edifici pubblici, ospedali, scuole e quanto altro. Per passare ad un approccio più metodico, sul fronte dei trasporti, oltre all'intervento già effettuato dalla Provincia di conversione in metano delle auto, che ha già prodotto un saldo positivo per quanto riguarda le emissioni in atmosfera, si sta valutando l'istituzione di un “Distretto agro – energetico” non penalizzante per le colture tipiche del territorio ma mirato al recupero di quei terreni incolti, pure quantificati nel Piano, per quelle colture oleaginose (girasoli e colza), al fine di consentire il sostegno a settori produttivi in crisi come quello della pesca indicato nel Piano».
Il commento del Presidente della Provincia Armando Cusani
«Rientra nei principali obiettivi del mio mandato – commenta il Presidente Armando Cusani - quello di creare un’efficace politica di sviluppo sostenibile, dedicarsi alla salvaguardia e la protezione dell’ambiente dai fenomeni dell’inquinamento e in particolare quello atmosferico.
Proprio la promozione delle fonti rinnovabili è, al giorno d’oggi, una priorità morale non solo nazionale ed europea ma a cui deve essere rivolto tutto l’interesse planetario. Una direttiva comunitaria, la 77/CE/2001, stabilisce, infatti, che l’Italia ha l’obiettivo di raggiungere il 25% della produzione d’energia elettrica del fabbisogno energetico da fonti rinnovabili.
Per il nostro Paese esiste una data di scadenza: entro il 2010, la nostra produzione interna d’energia rinnovabile dovrà raggiungere il 22%, ma queste percentuali sono oggi ancora molto lontane. L’Italia sta vivendo un periodo molto delicato. La finanza, l’industria, la nostra vita quotidiana è sempre più influenzata dal mercato del greggio.
Il vertiginoso aumento del prezzo del petrolio incide soprattutto sui prezzi della nostra quotidianità. In particolare, nella nostra provincia abbiamo toccato con mano il problema del caro gasolio che ha messo in difficoltà il mercato ittico o ha fatto lievitare il prezzo di beni di prima necessità come il pane.
È in questo momento che dobbiamo sviluppare una cruda, ma pur vera, riflessione: la produzione economica del nostro Paese e il costo della vita dei cittadini dipende quasi esclusivamente da energie prodotte da combustibili fossili come il petrolio.
L’oro nero, con il passare del tempo, sarà sempre più difficile da reperire e per questo sarà sempre più costoso. Ecco perché sarà opportuno soddisfare bisogni energetici mediante un ricorso equilibrato a diverse fonti che permetta uno svincolo dal petrolio.
L’impegno per la ricerca di una possibile soluzione al problema energetico non comporta solo la buona volontà d’ogni singolo cittadino ma anche di noi istituzioni chiamate a fornire, attraverso un’azione politica, una proposta di ricerca d’approvvigionamenti energetici alternativi ed ecologici con il conseguente uso razionale delle fonti.
I nostri impegni – termina il Presidente Cusani - che presto prenderanno vita e non resteranno solo parole, sposano la filosofia del protocollo di Kyoto e della 13° conferenza delle Nazioni Unite tenuta a Bali lo scorso dicembre e saranno una speranza concreta per tutti i cittadini della provincia.
Attecchirà presto sul nostro territorio un nuovo modo di concepire l’energia in linea con l’ambiente circostante e, in un certo senso, non disdegneremo nuove opportunità di lavoro proprio nel settore dell’eco-energia”.
Il commento al PEA e la replica all’opposizione dell’Assessore all’Ambiente Roberto Migliori
«Con convinzione, dunque, la Provincia di Latina sposa i contenuti della pianificazione energetica ambientale predisposta dall'Università la Sapienza – commenta l’Assessore Migliori - mettendo in campo le risorse finanziarie necessarie al raggiungimento di obiettivi, ma anche facendone una capillare informazione per gli altri Enti della provincia e dei cittadini, mirando alla formazione e all’informazione degli stessi sulla necessità di raggiungere quei traguardi imposti dalle normative attuali che non devono sembrare imposizioni ma soltanto una fase virtuosa di sviluppo coniugato ai temi ambientali o, come si dice, allo sviluppo sostenibile».
L’Assessore Migliori interviene anche in merito alle dichiarazioni del Consigliere Domenico Guidi rilasciate alla stampa sull’argomento.
«Risultano incomprensibili le parole del capogruppo dei Ds Domenico Guidi di critica feroce alla programmazione energetica predisposta dall'Università La Sapienza. L'impressione è che sia più voglia di apparire e non critica vera, anche perchè la Commissione Ambiente, nel corso della discussione del Piano, non ha visto la sua partecipazione. Pertanto, il Consigliere Guidi non ha potuto cogliere l'entusiasmo dei colleghi d’opposizione che hanno fatto un unico appunto sulla tempistica del piano d’azione e non sui contenuti della pianificazione energetica, ben comprendendo che la verifica sul basso potenziale di biomasse del territorio non depone per l'impianto di una centrale a biomasse, come quella di energie rinnovabili in Mazzocchio a Pontinia. Sarà ben contento il suo collega Eligio Tombolillo perchè, a supporto del suo “NO”, troverà in questa pianificazione l'avvallo tecnico che quella centrale non dovrebbe bruciare cippato locale (perché la quantità di cippato in provincia di Latina non è sufficiente a giustificare la presenza della centrale) ma di provenienza esterna. Con lo svantaggio di vedere file di camion sulle nostre strade andando ad aggiungere emissioni di CO2 ulteriori rispetto a quelle indigene con i loro gas di scarico.
Tra l'altro - continua Migliori - il lavoro svolto è anche perfettamente in linea con la pianificazione regionale del 2001 e con quella che avrebbe approvato la Giunta regionale con la nuova pianificazione del 4 luglio scorso, i cui contenuti dovrebbero essere ben noti allo stesso Domenico Guidi.
Se la Regione Lazio avesse pianificato per tempo, facendo emergere l'autosufficienza regionale nel settore dell'energia elettrica nella direzione del piano energetico ambientale provinciale, che sembra aver fatto il 4 luglio, oggi non ci troveremmo con la centrale turbogas di Aprilia e lo spettro di una nuova centrale sempre a turbogas in Mazzocchio sarebbe allontanato per sempre. Il recupero sulla posizione di Aprilia va nella direzione che una nuova servitù è piovuta sul nostro territorio. Servitù in tutti i sensi in quanto non necessitata alle esigenze energetiche del territorio, già di per se autosufficiente. Questo imporrà per il futuro nuove regole, se servitù devono essere, nell'interesse nazionale: queste servitù devono avere la compensazione in termini di ristoro per le popolazioni che soffrono delle stesse. È il caso di Aprilia. Se quella centrale si dovrà fare, dovranno essere stabilite poste compensative soprattutto in termini di garanzie ambientali per le popolazioni più prossime al sito individuato».
Per ulteriori informazioni riportiamo uno stralcio in premessa dello studio dell’Università
«La definizione e la realizzazione di strategie per un uso razionale, quindi economicamente più corretto delle risorse energetiche – cita la nota introduttiva dello studio dell’Università - sono ottenute attraverso tutti gli interventi tecnicamente ed economicamente più realizzabili, rivolti ove possibile ad accrescere il ricorso a fonti energetiche rinnovabili muovendo verso una corretta riduzione delle ricadute ambientali su scala locale.
La pianificazione delle strategie d'intervento è orientata a:
- diminuire la dipendenza dall'importazione di fonti energetiche primarie di origine fossile;
- aiutare le pubbliche amministrazione ad assumere il ruolo di "gestore dell'energia"che compete loro in vista dell'assetto attuale del settore energetico nazionale, creando in tal modo soggetti super partes in grado di difendere ed imporre elevati livelli di qualità urbana;
- diffondere una cultura di gestione del territorio sempre più consapevole che ogni scelta relativa al suo futuro deve partire da u processo di integrazione tra i vari settori che lo compongono e ne guidano lo sviluppo.
L'attenzione al fattore energia, in ragione della coscienza del suo ruolo cruciale nello sviluppo territoriale non è più determinato da pochi soggetti ed eventi, ma è un vincolo fondamentale per il confronto e lo sviluppo di ogni dinamica sociale ed economica dei sistemi locali e globali. L'impostazione e la realizzazione di un Piano energetico in un'area vasta, articolata e complessa come la provincia di Latina, ove si confrontano realtà industriali, agricole e urbane, richiede un impegno notevole di risorse finalizzato alla costruzione di un modello energetico adeguato e, successivamente, all'individuazione del potenziale territoriale.
Macroscopicamente, le attività caratterizzanti possono così essere riassunte:
1. Il check up energetico ambientale, nel quale viene effettuata la raccolta dei dati energetici relativi al territorio in esame, sia sul lato della domanda che sul lato dell'offerta;
2. la definizione del bilancio energetico provinciale;
3. la valutazione del potenziale energetico da fonti rinnovabili e da interventi di risparmio energetico;
4. l'elaborazione di scenari di intervento;
5. la divulgazione dei risultati del programma di ricerca applicata nella quale realizzare attività di diffusione del territorio.

Gli obiettivi del PEA della Provincia di Latina sono:

1. Territoriali: comportano lo studio approfondito dei piccoli comuni e delle realtà territoriali peculiari della provincia, come le attività produttive, le Comunità montane, le isole, gli operatori del settore turistico e così via. In tal modo si vuole fornire nuovo impulso alle realtà locali con un'ottimizzazione della domanda e dell'offerta energetica, comportando miglioramenti nella qualità della vita.
2. Energetici: s’intende sostenere progetti di filiera corta, anche in riferimento alla legge Finanzia 2008, che permettano produzioni e utilizzi localizzati di energia, abbattendo in tal modo i costi e le emissioni dovuti ai trasporti di materia e prodotti energetici. Si è inoltre deciso di ricorrere a soluzioni innovative e non scontate, evitando ad esempio proposte consistenti in copertura integrale delle superfici disponibili con impianti solari termici e fotovoltaici.
3. Sistema informativo territoriale telematici: la produzione dell'atlante cartografico, il quale correda lo studio di piano energetico territoriale della provincia di Latina, comporta la possibilità di ampliamento del già esistente Sistema Informativo Territoriale inserendo la tematica energetica».

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