lunedì 23 giugno 2008

* Apnea: primato Arrigoni

APNEA, ARRIGONI SUPERA SE STESSO:
NUOVO LIMITE A 255 METRI
«DEDICA A MIO PADRE, CHE HA UN PROBLEMA DI SALUTE»


Simone Arrigoni nobilita anche l’edizione 2008 dei “Giochi del Mare” migliorando il suo primato di apnea sulla distanza in acqua salata trainato da propulsore. Il nuovo limite è fissato ora in 255 metri. Il precedente primato, stabilito dallo stesso apneista romano un anno fa nelle stesse acque del Molo Vespucci di Formia, era di 231 metri. Arrigoni ha impiegato 2’9”44 per coprire la distanza. In acqua l’assistenza degli uomini della Capitaneria di Porto e della Protezione civile.
Arrigoni è partito dalla punta estrema del molo trainato dal “siluro” progettato da Rino Vagnarelli. All’arrivo una piccola folla di curiosi, parenti e amici e gli organizzatori dei “Giochi del Mare”, nel cui calendario era nuovamente inserito il tentativo di miglioramento del primato.
All’arrivo Arrigoni è apparso emozionato, ma tutt’altro che provato. «Sott’acqua senza respirare per quasi due minuti e dieci non è uno scherzo – ha osservato – Il propulsore somiglia ad una lavatrice in centrifuga, si fa fatica a governarlo. Da fermo ho fatto anche otto minuti in apnea: significa che ho ampi margini per migliorarmi ancora».
Simone Arrigoni ha abbracciato i genitori Bruno e Antonella ed ha fatto una dedica speciale: «Dedico questa affermazione a mio padre – ha detto il neo primatista dopo essere riemerso dalle acque del porto di Formia – E’ un momento particolare per la sua salute, è atteso ad una prova importante e vorrei che la affrontasse con l’impegno, la concentrazione e la determinazione che ci ho messo io per superarla nel migliore dei modi».
Arrigoni ha anche sottolineato che «l’unico motivo per cui mi dedico a questa disciplina è la possibilità di provare emozioni» ed ha aggiunto che «sinceramente potevo allungare di più ed anche parecchio. I record, però, passano, le emozioni invece restano». Ma anche quelle, come tutte le situazioni capaci di appassionare, costano fatica, impegno e sacrificio. «Per me non è un sacrificio – sorride Simone Arrigoni – L’impegno, sì: quello è tanto. Ma chiunque, quando decide di mettere passione in un’attività, sceglie anche la strada dell’impegno. In questo caso, poi, ancora di più, visto che di apnea non si può vivere. Però serve tanta concentrazione, tanto amore per l’ambiente, rispetto per il mare: alla fine, è un piacere».
L’apneista romano ci riproverà. Il 2009 è l’anno dei Mondiali di nuoto “Roma 2009” e i “Giochi del Mare”, alla vigilia dell’appuntamento iridato, rappresenteranno un significativo viatico. «Ho diverse idee per il futuro, tra cui un nuovo miglioramento del primato. L’anno prossimo, in occasione dei Mondiali di nuoto, qualcosa succederà. Ma per il momento voglio godermi questi 255 metri senza respiro. Un regalo che mi sono fatto in anticipo rispetto al mio compleanno, che festeggio il 4 settembre prossimo».
Bravo Simone! E auguri.

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