venerdì 27 giugno 2008

* Sicurezza lavoro

GRANDE SUCCESSO DELL'INCONTRO ORGANIZZATO DA CGIL-CISL-UIL A POMEZIA SULLA SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO E AVVIO DEI PROTOCOLLI SULLA SICUREZZA SUI POSTI DI LAVORO CON IL COMUNE DI POMEZIA CAPOFILA
Il 24 giugno alle ore 930 presso l'Aula Consiliare del Comune di Pomezia, i Sindacati, CGIL-CISL-UIL hanno incontrato più di 200 rappresentanti delle RSA dei lavoratori del territorio in un'iniziativa dal titolo significativo:
"COME CAMBIA LA SICUREZZA". In occasione dell’entrata in vigore, il 15 maggio scorso, infatti, del nuovo Decreto Legislativo 81/08 in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro, la giornata di martdì è servita come primo confronto in un momento politico, economico e sindacale particolarmente complesso, di attacco forte alle conquiste dei lavoratori, basti pensare alla proposta della Presidente dei giovani industriali Guidi sul contratto di lavoro individuale, o alla recente direttiva dei Ministri della Comunità Europea sull’orario del lavoro settimanale, o alle proposte che vengono illustrate ogni giorno sui mass-media dai diversi Ministri.Fortissima è stata la presa di posizione degli interventi sulle morti sul lavoro. Nella sua arringa conclusive, ELISABETTA FALCONE, Segretario della CISL Lazio, ha sottolineat come sia indispensabile difendere il Decreto soprattutto dagli attacchi di Confindustria: “Non possiamo accettare che il lavoro contenga, come caratteristica propria, anche la riduzione dell’integrità psicofisica fino alla perdita della vita. parlare di “morti bianche”, fa comodo: questa dizione è sbagliata perché richiama le morti in culla, quelle di cui nessuno ha la responsabilità. Mentre cadere dall’alto di una impalcatura, essere travolti da un camion, da un muletto, da una pressa o bruciati in un incendio o morire di tumore per aver inalato sostanze cancerogene, o soffocati, insomma morire sul lavoro, morire di lavoro, subire un infortunio o una malattia professionale, hanno sempre cause e responsabilità ben precise: il non rispetto delle regole sulla prevenzione e sicurezza! Cominciamo a considerare quanto vale la vita di ognuno di noi”! “Nella questione sicurezza ci sono sempre responsabilità precise:” afferma ADELE CACCIOTTI, Segretario della Cgil che ha aperto l’iniziativa, “delle aziende, di chi non fa prevenzione, informazione, formazione ma anche degli enti preposti al controllo e repressione, che spesso intervengono solo a dramma avvenuto. Enti che hanno poco personale, mezzi scarsi, senza un coordinamento tra di loro, che, invece sarebbe quanto mai opportuno avere, per razionalizzare gli interventi mirando le attività ispettive a settori notoriamente meno attenti alla sicurezza e con prevalenza di lavoro nero, specie nel nostro territorio”. La necessità di un coordinamento dei diversi soggetti preposti alla vigilanza e controllo per il nostro territorio è emersa in modo drammatico, in occasione degli infortuni mortali al avvenuti porto di Anzio e in alcuni cantieri.
Quando i sindacalisti della FILLEA, FILCA, Feneal… si sono sentiti impotenti, davanti al cantiere di Torvaianica, dove a distanza di un anno dal primo morto sul lavoro (un italiano di 52 anni), nello stesso cantiere, sullo stesso manufatto c’è stato un secondo morto sul lavoro, volato giù dal tetto senza protezioni, un rumeno di 29 anni.Ci sono stati, nel primo e secondo caso, gli interventi di tutti i soggetti ispettivi, compreso la Procura della Repubblica, il cantiere sequestrato per la seconda volta e tutti gli interventi del caso, ecc. Ma dopo cosa succede? Chi provvede a fare vigilanza e controlli periodici? Il dato preoccupante messo in luce da varie relazioni è stato che, a parte l’assunzione avvenuta con la Finanziaria del 2006 di 800 nuovi ispettori del lavoro, si è assistito ad un vero e proprio depotenziamento dell’insieme dei soggetti preposti a vigilanza e controllo: INAIL, INPS, dipartimenti di prevenzione delle Asl, (ASL RM/H 6 ispettori invece che 9).“Il mondo della produzione nel nostro Paese, non è più un mondo ‘fordista’” ha continuato la Cacciotti, “con grandi o grandissimi insediamenti produttivi, ma è composto di piccole e micro imprese dove sono presenti – di 15 dipendenti e quindi è più difficile per loro associarsi al sindacato e avere rappresentanza, poiché non si applica l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori e dove, purtroppo si concentra l’80-90% degli infortuni gravi e mortali, ed è qui che bisogna intervenire in maniera concreta attraverso gli RLST”.
In quest’ottica è stato fondamentale l’apporto del Sindaco di Pomezia, Enrico De Fusco, che ha firmato un Protocollo con Cgil-Cisl e Uil sulla sicurezza e si è impegnato con i presenti a rendere Pomezia Comune capofila per far attivare Protocolli analoghi in tutto il territorio, sia negli appalti pubblici che nei lavori affidati ai privati.
FELICE ALFONSI, Segretario della Uil Lazio ha concluso: “Occorre oggi e per il futuro un rinnovato impegno per una nuova consapevolezza dei delegati sindacali; se abbiamo ottenuto queste cose è perché gli Rls, i delegati, i dirigenti sindacali a tutti i livelli hanno lavorato insieme, non sono mai stati soli, ciascuno di noi non era solo, e in epoca di individualismi e di egoismi noi continueremo a lavorare insieme perché l’obiettivo che abbiamo è davvero l’obiettivo di tutte e tutti”.

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