venerdì 4 aprile 2008

* Aurunci-difesa del lupo

Il Parco Naturale dei Monti Aurunci
a difesa del lupo
Il rinvenimento della carcassa di un esemplare di lupo in località Piana dei Pozzi ad Itri, avvenuta nella mattinata del 1° aprile, ha suscitato un grande clamore. L’animale, così come accertato dagli esami condotti dal professor Rosario Fico dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana è deceduto a causa di un trauma toracico provocato da un possibile incidente stradale. La causa del decesso, va, quindi, a sedare le polemiche e gli allarmismi provocati dal rinvenimento della carcassa. “L’episodio – sostengono il Presidente Giovanni Ialongo e i membri del Consiglio direttivo dell’Ente Parco - ha sollevato in modo inopportuno il problema della coesistenza tra il mondo delle attività produttive e gli obiettivi dell’area protetta. Nel corso degli anni ci siamo impegnati affinché il patrimonio naturalistico dei Monti Aurunci potesse rappresentare un valore aggiunto allo sviluppo territoriale. Un percorso comune condotto in sinergia con gli attori locali. Il rinvenimento dell’esemplare di lupo ha suscitato una grande attenzione, ponendo in secondo piano le iniziative intraprese dall’Ente Parco per armonizzare le finalità dell’area protetta con le potenzialità di sviluppo, anche economico, del comprensorio. Iniziative che, in questi giorni, sono state scarsamente stimate sulla scia di un immotivato allarmismo. Sicuramente, si sono verificati episodi dolosi nei confronti del patrimonio naturalistico dei Monti Aurunci, come gli incendi boschivi e alcuni fenomeni legati al bracconaggio. Ed è per questo che l’Ente Parco ha mostrato il proprio impegno nella salvaguardia del territorio attraverso strategie diversificate e idonee a sensibilizzare ulteriormente chi opera nell’ambito dell’area protetta.” Gli interventi di tutela della fauna protetta non perdono di vista le iniziative per la coesistenza delle specie selvatiche con le attività umane del territorio, in particolare della zootecnia. “Il lupo (Canis lupus, questo il nome scientifico) – sottolinea Giuseppe Marzano, direttore dell’Ente Parco – è una specie protetta, rara e ancora a rischio di estinzione, ed è competenza del Parco dei Monti Aurunci contribuire alla sua conservazione. La presenza del lupo testimonia l’elevato livello di naturalità ed è uno dei risultati della bontà delle politiche di tutela adottate dal Parco. Le ricerche intensive effettuate sul territorio hanno permesso di individuare su basi scientifiche la presenza di un piccolo branco di Canis lupus. E’ opportuno precisare che dagli studi condotti buona parte delle predazioni possono essere attribuite non al lupo, ma a cani vaganti presenti nell’area protetta. In questo ambito si inserisce una delle progettualità poste in essere dall’Ente Parco che va ad attenuare il fenomeno del randagismo, grazie ad un valido sostegno da parte della Regione Lazio. Uno degli interventi previsti consiste nel rendere inaccessibile il bestiame ai predatori sia con l’utilizzo di recinzioni elettrificate sia con l’affidamento di cani da guardiania addestrati e donati dal Parco. L’espansione del lupo in Italia e in Europa – conclude il Direttore dell’Ente Parco – sta avvenendo naturalmente in modo relativamente rapido e senza l’intervento diretto dell’uomo. Il ritorno del lupo non deve assolutamente creare allarmismi nell’opinione pubblica, permeata ancora sull’atavica paura del lupo cattivo e su miti popolari ereditati dal passato. Oggi, il ritorno di questa specie sul nostro territorio è indice del buono stato di salute dell’ambiente e offre interessanti spunti di promozione e di sviluppo dell’area.”

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