mercoledì 14 maggio 2008

* Gaeta-nota Antonio Ciano

Riceviamo e pubblichiamo
In questi giorni la stampa provinciale ha pubblicato a caratteri cubitali quanto è stato scoperto nel tribunale di Gaeta sezione di Latina con stretto riferimento a tre "personaggi" dell'ufficio protesti.
Quando è stato individuato dalla procura di Latina è gravemente riprovevole e certamente non genera facili considerazioni nell'ambito della giustizia italiana. E' inutile ripetere che sono casi eccezionali e percentualmente inesistenti, considerando solo che i dipendenti dello Stato dovrebbero rimanere per tutto il loro percorso di lavoro immacolati e fuori da ogni intrigo. Per quanto sopra è altresì grave che una particolare stampa quotidiana arbitrariamente usi a suo uso e consumo le intercettazioni senza dare un senso compiuto alla realtà delle cose e senza considerare le difficoltà e i danni che possono scaturire da giudizi espressi inopinatamente. La stampa italiana, sia a livello nazionale che locale vive, dagli anni post bellici una assoluta libertà di pensiero che spesso è condizionata dalla proprietà del quotidiano. Nel caso specifico riteniamo di aver individuato il percorso deleterio che ha generato lo scorso 11 maggio su un quotidiano a tiratura provinciale un violento attacco al magistrato Beniamino Russo, primo dirigente del tribunale di Gaeta. A prescindere di quanto potrà avvenire in successione di tempo, resterà nella memoria collettiva il titolo in bella prima pagina del giornale in questione, titolo che riferendosi ad un giudice ha generato negative considerazioni nei lettori, ma non tutti. La fin troppa nota frase "sbatti il mostro in prima pagina" è quanto mai aderente alla realtà del caso. Passando all'articolo si rilevano pesanti ed arbitrarie considerazioni, quasi che il magistrato abbia imboccato la strada presso il tribunale di Perugia per un procedimento a suo carico. E' mai possibile che si arrivi a tanto? Certamente il giornalista non voleva giudicare il magistrato ma, inconsapevolmente ha generato un pathos gravissimo creando nel contempo degli equivoci tra quanto dice e non dice e quanto avrebbe fatto il dott. Russo contro gli inquisiti. In conclusione il giornalista emette una gratuita sentenza sul prosieguo delle indagini.
Da parte nostra riproviamo questa spiacevole pubblicistica, e che, abusa oltre il dovuto della felice libertà di stampa che non esisteva col fascismo di cui il proprietario di detto giornale fa vanto ed esprimiamo piena solidarietà al magistrato coinvolto (a quale titolo?) nella ricordata vicenda. Il dott. Russo da anni opera a Gaeta giudicando al di sopra e al di fuori di ogni forzatura, stimato ed apprezzato dai legali che frequentano il Tribunale e dalla popolazione tutta che è rimasta costernata per questo gratuito attacco giornalistico.
Antonio Ciano
cittadino di Gaeta , portavoce di centinaia di concittadini che hanno espresso il loro disappunto per l'articolo e la loro solidarietà piena e totale al dott. Russo

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