lunedì 12 maggio 2008

* Lavoro extra-comunitari

Riceviamo e pubblichiamo
COLDIRETTI PREOCCUPATA PER I LAVORATORI
EXTRA-COMUNITARI STAGIONALI
Nelle settimane scorse si è creata sul territorio provinciale tra gli imprenditori agricoli e i lavoratori agricoli extra-comunitari stagionali una situazione di forte preoccupazione e tensione relativa ad una controversa interpretazione della normativa in materia di immigrazione che riguardava tutti quei lavoratori immigrati extra-comunitari giunti in Italia nei Flussi di Ingresso per il Lavoro Stagionale il cui visto di ingresso apposto sul passaporto riportava una "data massima di validità" comunque anteriore alla data di scadenza del contratto di lavoro sottoscritto a suo tempo c/o lo Sportello Unico per l'Immigrazione della provincia di Latina e in presenza come "garante" di un funzionario all'uopo preposto.
La normativa (Legge Bossi-Fini), del resto come molte cose in Italia, è alquanto ambigua e di non lineare interpretazione.
Così secondo alcune fonti interpretative (molte voci che si alimentavano giorno dopo giorno...) i lavoratori dovevano considerare la data del visto e non quella del contratto di lavoro e quindi lasciare l'Italia in anticipo rispetto a quanto stabilito dal contratto di lavoro creando un'incredibile situazione di disagio e di difficoltà nelle imprese agricole assuntrici che si vedevano prive della manodopera necessaria proprio in un periodo cruciale per i lavori aziendali.
La Coldiretti Provinciale, sollecitata da numerosi dirigenti territoriali, si è prontamente attivata per chiarire questa delicata situazione attraverso il proprio Capo-Area Confederale responsabile per l’Organizzazione delle Politiche del Lavoro e dell’Immigrazione, il Dott. Romano Magrini, che ha contattato i massimi dirigenti del Ministero del Lavoro, del Ministero della Solidarietà Sociale e del Ministero dell'Interno. A livello provinciale si è fatto partecipe della problematica il Responsabile dello Sportello Unico per l'Immigrazione, il Vice-Prefetto Dott. Bramini, il quale ha prontamente contattato diversi funzionari del Ministero dell'Interno. L'interpretazione data dai livelli nazionali è stata univoca e incontrovertibile ed è stata acquisita in un vertice unitario che si è tenuto la settimana scorsa in Prefettura di Latina tra le tre componenti territoriali dello Sportello Unico: la Prefettura, la Questura e la Direzione Provinciale del Lavoro.
Tale interpretazione è schematicamente la seguente:
La data sul visto presente sul passaporto del lavoratore immigrato si riferisce esclusivamente al lasso di tempo che il lavoratore ha per lasciare il proprio Paese per motivi di Lavoro Stagionale e per entrare in Italia;
All'aereoporto di arrivo in Italia viene affisso il timbro con la data di ingresso effettivo. Da questa data il lavoratore ha 8 giorni di tempo entro i quali deve presentarsi allo Sportello Unico per l'Immigrazione della Provincia dove deve esplicare la sua attività lavorativa per registrare la propria presenza in Italia ed attivare la procedura di assunzione al lavoro per il quale è giunto nel nostro Paese e quella per l'ottenimento del contratto (permesso) di soggiorno;
In sede di Sportello Unico viene fissato nel più breve tempo possibile la data per la formalizzazione e sottoscrizione del contratto di lavoro da parte dell'azienda agricola datrice del lavoro stagionale.
Fino alla data di validità del contratto di lavoro stagionale al quale è legato anche la validità del contratto (permesso) di soggiorno il lavoratore immigrato extra-comunitario può restare in Italia.

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