giovedì 17 luglio 2008

* Minturno-comunisti uniti

I comunisti verso l’unità

In questi ultimi mesi, dopo le note vicende elettorali che hanno visto la scomparsa dei comunisti dal Parlamento della Repubblica Italiana per la prima volta nella storia, la base, i militanti ed i simpatizzanti si sono rimboccati le maniche partecipando a numerose riunioni, convegni e congressi nei quali si è discusso del nostro futuro.
Da tutte le assemblee a cui ha partecipato il sottoscritto, compresi i congressi di Sezione, Federale e Regionale, sono emerse delle valutazioni che non lasciano dubbi di sorta. C’è voglia di unione, c’è necessità di riunire le forze per un obiettivo comune: il rovesciamento di questa società fondata sul capitale, sullo sfruttamento, sull’appiattimento culturale (dovuto principalmente alla concentrazione mediatica e dell’informazione), sull’univocità del pensiero dominante associato all’imperialismo ed al colonialismo, sulle disuguaglianze e sull’ingiustizia sociale, è in questa società che il Dio denaro la fa da padrone incontrastato.
Le compagne ed i compagni del Partito dei Comunisti Italiani di Minturno, quelli che rappresentano il comprensorio del Golfo di Gaeta e la provincia di Latina, hanno votato all’unanimità un documento che si prefigge l’unità dei comunisti sulla base dei principi e delle idee che si rifanno alla dottrina economica Marxista.
L’obiettivo, che a primo acchito può sembrare utopico, è sicuramente di difficile realizzazione, ma se spalmato su un tempo rapportato alla storia dell’evoluzione umana, non sembra lontanissimo. Cento, duecento, mille anni, non si può quantificare, ma certamente una società socialista è l’approdo forzato per evitare l’autodistruzione.
L’unità non dovrà essere una mera unificazione dei partiti diciamo “ufficiali” come il PRC, PdCI, PCL ecc.. ma si dovrà tenere conto anche di tutti quei movimenti che si battono per i diritti civili e costituzionali, dare nuova linfa agli astenuti cronici, diminuire l’importanza che rivestono ancora oggi le tessere, chiarire la posizione sulle alleanze elettorali ribadendo a gran voce che siamo alternativi sia alla destra che al centro, dove ora deriva il PD.
Ci batteremo per preparare le generazioni future ad un atterraggio più morbido verso il socialismo globale, saremo gli unici che guarderanno più avanti del loro naso, presidiando i luoghi del conflitto sociale e prendendo posizioni nette nei a favore delle classi disagiate sostenendo l’opposizione all’alterazione indiscriminata e pericolosa del territorio.
Incontreremo lungo la tortuosissima strada dell’unione dal basso molte difficoltà pratiche perché siamo esseri umani. Non basta più essere comunisti, ma bisogna “fare” i comunisti. Le differenze ci sono ed emergeranno nella parte burocratica legata alla dirigenza e sulle diverse interpretazioni delle forme di lotta che hanno contraddistinto nella storia le vari correnti.
Il PdCI di Minturno auspica che dai congressi nazionali dei due partiti maggiori, che si terranno a giorni, emergano le posizioni che i militanti hanno discusso nelle varie assemblee locali.
La testimonianza che si sta muovendo qualcosa dalla base è rappresentata da nuovi gruppi di discussione che si stanno aprendo in rete, distribuiti sul territorio con valenza regionale. Tali gruppi sono totalmente autonomi e basta iscriversi alle mailing list gratuitamente attraverso il sito www.comunistiuniti.it .

Mario De Canditiis
Responsabile PdCI
Minturno (LT)

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